Gather Battle: Sonic ti hackera il PC - Spazio Underground

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a cura di ParyKon

Ennesimo prodotto della prolifica quanto bizzarra fanbase di Sonic, “Gather Battle” somigliava, di primo impatto, ad un normale beat em up per PC. Basato sull’engine di Little Fighter 2, il fangame univa fondamentalmente l’acclamato Sonic Battle (per GBA) ad una struttura più canonica ed arcade: nel gioco, personaggi tratti da Sonic, Super Mario, Mega Man X e Bleach (sì, il manga) alternavano battaglie piuttosto caotiche a familiari stage a scorrimento (caratterizzati non di rado dal peculiare gimmick di turno). Gather Battle vantava inoltre di obiettivi sbloccabili, boss fights, numerosi livelli arcade e svariate modalità: i contenuti, insomma, non mancavano di certo -per trattarsi di un fangame gratuito, quantomeno. L’apparente, totale disinteresse dell’autore nel concetto di copyright, d’altronde, non ostacolò certo la cosa. In seguito al “furto” degli sprites originali realizzati per il fangame (apparentemente, rippati senza permesso), lo sviluppo del gioco -iniziato nel 2009- venne però bruscamente interrotto; il progetto, allora noto come SONICvsLF2, subì quindi una prematura cancellazione. Resuscitato successivamente come Sonic Gather Battle, il titolo riuscì tutto sommato a conquistare una specifica nicchia; l’accoglienza della fanbase, in generale, fu certamente positiva… almeno, prima del famigerato update di dicembre.
Quasi una Creepypasta
Per fixare un determinato bug (relativo a fastidiosi crash immotivati all’avvio), il gioco iniziò a pretendere silenziosamente privilegi da amministratore. Molti utenti, ignari delle implicazioni, non si fanno certo grossi problemi ad eseguire applicativi e videogiochi in quanto admin: si tende spesso a porre ingenuamente una sorta di cieca fiducia nei confronti di software house e distributori, senza riflettere davvero sui permessi che una semplice casella, se spuntata, può concedere ad eventuali terze parti. Nel caso di programmi non esattamente “ufficiali”, è chiaramente più facile che la cosa possa ripercuotersi negativamente sul proprio sistema -come scoperto inizialmente dall’utente Discord LJSTAR
In seguito all’update, Sonic Gather Battle iniziò infatti a necessitare di una costante connessione internet; cercare sul web determinate parole chiave (come “Gather Battle Cheats“) dopo aver avviato il gioco, però, avrebbe attivato un sistema di protezione a dir poco aggressivo.
 Sfruttando la funzione Windows FindWindow, il fangame era in grado di individuare e chiudere forzatamente qualunque finestra “sospetta” (che contenesse, insomma, termini come “mod“, “cheat” o “hack“). Tornando al gioco, in aggiunta, ci si sarebbe imbattuti in uno scenario quantomeno inquietante: attivata la protezione, la musica in sottofondo mutava nella malinconica canzone “Fakery Way” di Sonic Adventure. I background dei livelli venivano inoltre sostituiti da una scura variante nera e blu, impedendo a tratti la visione del proprio personaggio; il mondo di gioco, infine, si popolava di ostili Hyudoro (i fantasmini di Sonic & Knuckles) colorati di rosso.
Riavviando l’applicazione, le cose non sarebbero che peggiorate: nella “seconda fase” del sistema di protezione, i background dei livelli venivano rimpiazzati da una cupa variante rossa (con un fastidioso effetto statico aggiunto in trasparenza), mentre il tema “Boss” di Sonic CD sostituiva l’intera soundtrack (salvo le musiche dei menù). Avviare un qualunque livello, inoltre, era sufficiente a far apparire sullo sfondo una moltitudine di occhi fluttuanti, tali da tramutarsi nel giro di qualche istante in sproporzionati quanto letali fantasmi; al contatto (e conseguente morte istantanea), sarebbe infine apparsa la scritta “You Died“. Il gioco, da quel momento in poi, avrebbe smesso definitivamente di funzionare (a prescindere da eventuali reinstall da parte dell’utente).
L’indagine della community
Ad un paio di settimane dall’update, il bizzarro comportamento del fangame venne finalmente notato dal web -che prontamente, iniziò ad indagarne la reale natura; insospettito dall’inusuale sistema di protezione di Gather Battle, qualche utente azzardò dunque una serie di test dedicati (allo scopo di fare effettivamente chiarezza sulla questione). Gli esiti, se si vuole, furono persino meno rassicuranti degli inquietanti livelli corrotti del gioco.
L’applicazione avviava infatti una connessione costante ad un servizio di cloud storage (OpenDrive), inviando una sorta di file identificativo compilato per l’occasione -riguardante il computer dell’utente- ad una destinazione non meglio specificata. Il sistema consentiva, a discrezione del creatore, di copiare pressoché qualunque file (presente sui PC “infettati” dal fangame), spedendolo in background ad un server remoto. Insomma, la struttura del programma permetteva all’autore di accedere (ad esempio) a documenti personali, password del browser e foto/video privati dei giocatori, uploadandoli silenziosamente sul proprio server privato. Allo stesso modo, il software consentiva di “depositare” remotamente qualunque file sui computer infetti (nel peggiore dei casi, quindi, possibili malware, miner o materiale illegale). Ovviamente, non sembra esserci alcuna prova di eventuali abusi del sistema da parte del creatore di Gather Battle; quel che è certo, è che il gioco comunicava con una sorta di “lista dei cheater”, avviandosi (o meno) in base allo status del proprio computer. In altre parole, il creatore del gioco poteva decidere, servendosi dell’ampia lista di indirizzi IP raccolti dal software, se disabilitare o riabilitare il sistema di protezione di Gather Battle dai singoli PC (connessi al web) in cui era installato.
Come se non bastasse, qualche insolita funzione del software contribuiva indubbiamente a farlo somigliare, nel complesso, ad un malware: una volta avviato, il gioco generava un proprio file .dll (eliminandolo dopo qualche istante), avviava inusuali attività e sospette chiamate API, arrivando persino ad accedere (senza apparente ragione) alla cronologia di Explorer. 
Il sistema di protezione di Gather Battle, tra le altre cose, si attivava anche in presenza di determinati software (hex editor o cheat engine vari) installati sul computer del giocatore, indipendentemente dall’effettivo utilizzo (lecito o meno) da parte dell’utente. Infine, il gioco lasciava “tracce” anche in seguito ad una completa disinstallazione, mettendo direttamente mano a determinati file di sistema; per evitare di essere individuato, ad esempio, Gather Battle interferiva direttamente con il funzionamento dell’antivirus AVG, modificando inoltre il file di registro di Windows.
Inevitabile epilogo
Inizialmente, l’unico modo concreto per disattivare la protezione di Gather Battle consisteva nel contattare privatamente il creatore del gioco, convincendolo -di persona- riguardo la propria innocenza. Sembra infatti che l’autore fosse motivato, più che dalla volontà di perpetuare crimini informatici, dalla morbosa ossessione verso la protezione degli sprites originali realizzati per il gioco; una ragione piuttosto ipocrita, se si considera la presenza (nel fangame) di sprites effettivamente “rubati” da archivi pubblici (come Spriter’s Resource). Nel giro di qualche giorno, comunque, il caso venne portato all’attenzione delle varie community dedicate al riccio blu. Il subreddit /r/SonicTheHedgehog unì dunque le forze con Sonic Fan Games HQ (probabilmente, il più vecchio ed ampio fansite di Sonic), il sito Sonic Retro ed il forum Sonic Stuff Research Group, denunciando pubblicamente Gather Battle in quanto programma potenzialmente dannoso: il creatore del gioco, di tutta risposta, lo disabilitò in remoto -su tutti i computer in cui era installato. Come diretta conseguenza, l’autore venne rapidamente bandito da qualunque futura edizione del Sonic Amateur Games Expo (la più importante ricorrenza annuale dedicata ai fangame di Sonic).
L’epilogo della vicenda, in ogni caso, è piuttosto ironico: per “vendicarsi” delle azioni -ritenute infantili quanto tossiche- del developer (impegnato a proteggere in maniera così ossessiva i propri sprites), gli utenti di Mugenarchive hanno deciso di rippare e leakare sul web l’intera grafica del fangame. Ad oggi, è quindi possibile reperire piuttosto facilmente, dal web, l’ampia collezione di sprites di Gather Battle.

Basato sull’engine di Little Fighter 2, il discusso “Gather Battle” parve, all’apparenza, un normale fangame di Sonic. Bizzarro quanto illecito crossover con altre serie di successo (Super Mario, Mega Man e Bleach), il titolo sorse sulle ceneri di SONICvsLF2, promettente progetto cancellato prematuramente (a causa dell’apparente “furto” di sprites ai danni del creatore). L’irrazionale timore del developer, morbosamente geloso degli assets di propria creazione, si concretizzò in un update quantomeno controverso: ottenuti i privilegi da amministratore -necessari per l’avvio del software-, il gioco mutava infatti in una sorta di ibrido tra malware e creepypasta. Colto in flagrante (dopo aver infettato centinaia di computer), il creatore di Gather Battle venne rapidamente bandito dalle svariate community online dedicate al riccio blu.