G2A: Rami Ismail di Vlambeer ha la ricetta per renderlo uno store migliore

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a cura di Paolo Sirio

Continua a far discutere G2A, il rivenditore di key accusato di essere il maggior esponente, in ambito videoludico, del cosiddetto grey market che opera senza l’autorizzazione degli sviluppatori.In una discussione a tre con GamesIndustry International, cui hanno partecipato anche Mike Bithell (Thomas Was Alone) e Dan de Rocha (Q.U.B.E.), Rami Ismail di Vlambeer ha espresso il proprio parere in merito alle soluzioni che lo store dovrebbe adottare per sistemare la propria reputazione.“Possono sistemarla, basterà smetterla di essere mer*”, ha spiegato Ismail senza mezzi termini. “Guardate la storia della games industry. Cinque anni o sette anni fa Microsoft era la compagnia con cui lavorare per i giochi indipendenti. Poi hanno fatto casino e allora quella compagnia è diventata Sony, ora siamo al punto in cui forse in futuro non sarà più Sony. Steam era grandioso, poi non lo era più, poi lo era di nuovo”.“La reputazione cambia di continuo e tutto quello che devi fare per cambiarla è lavorarci su. Tutti abbiamo una reputazione, può essere positiva o negativa, e tutti lavoriamo per assicurarci che sia considerata positiva”.Sulle possibilità che G2A un giorno possa essere amato dal pubblico:“La gente generalmente tende a perdonare. Sicuramente, la gente potrà gridarti contro, ma se metti apposto le tue cose il 99% delle persone lo apprezzerà”. Fonte: GamesIndustry International