Ecco perché Amplitude è un'esclusiva PlayStation

Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Dopo il successo della campagna Kickstarter del loro Amplitude, il team Harmonix ha concesso una breve intervista a GameSpot, della quale vi riferiamo i passaggi più salienti.“Era da tanto tempo che volevamo rivisitare Amplitude ha esordito il director per le comunicazioni, John Drake. “Solo, non riuscivamo a far combaciare la nostra voglia di creare un gioco ambizioso con il mancato interesse da parti di possibili publisher. Durante un meeting, ventilò la possibilità di optare per il crowdfunding, e da quel punto in poi siamo stati tutti pervasi dall’entusiasmo. E se avessimo potuto realizzare quel gioco che sognavamo da dodici anni, portandolo ai fan senza il bisogno di passare per l’approvazione di un publisher?” “Questo non significa che potevamo fare quello che volevamo. Sony ha pubblicato e finanziato i titoli originali fino al 2000, e il loro possesso del franchise va oltre al semplice nome. Quindi, rivisitare Amplitude significava che sarebbe stata un’esclusiva Sony.”Drake ha poi ammesso che il team temeva che, trattandosi di un’esclusiva che avrebbe dovuto essere finanziata su una piattaforma frequentata sopratutto da PC gamer, si correva il rischio che l’iniziativa non andasse a buon fine. I developer erano anche dispiaciuti all’idea di non poter portare Amplitude tra le mani del maggior pubblico possibile, ma hanno dovuto adattarsi e mantenerlo esclusiva PlayStation, pur di produrlo.Interrogato da GameSpot circa la possibilità di creare una nuova IP simile per svincolarsi dall’esclusività, come già fatto da From Software con Dark Souls, Drake ha spiegato che “per via dell’accordo originale che avevamo con Sony per Frequency e Amplitude, ci sono tutta una serie di motivi per cui creare un sequel del gioco originale del 2003 significava che sarebbe stato un’esclusiva PlayStation. Per andare al sodo, cambiare semplicemente il titolo e modificare un po’ la grafica non sarebbe stato sufficiente a slegare il gioco dal suo predecessore”