EA chiarisce la questione delle microtransazioni di EA Sports UFC 3

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Come vi avevamo anticipato, qualche giorno fa hanno preso piede in Rete alcune polemiche relative alle microtransazioni nel multiplayer di EA Sports UFC 3, accusato di essere pay-to-win per l’utilizzo delle loot-box. EA si è quindi mossa in prima persona ed ha contattato i colleghi della testata statunitense IGN.com per spiegare il funzionamento delle microtransazioni all’interno del gioco.Un portavoce ha fatto sapere che gli oggetti acquistabili saranno presenti solo nella modalità Ultimate Team: “non ci saranno potenziamenti acquistabili per i lottatori in nessun’altra modalità” sono state le sue parole. “Le nostre logiche di matchmaking prendono in considerazione gli attributi, le mosse, i boost e i perk del lottatore, dando priorità ai giocatori che hanno lottatori potenziati in modo simile. L’intento è quello di prevenire abbinamenti impari il più possibile” ha spiegato inoltre il publisher, parlando del perché dell’inclusione di queste microtransazioni in Ultimate Team. Difficilmente, insomma, chi non compra potenziamenti potrebbe essere abbinato con chi lo fa. “In aggiunta, il gioco include la Online Ranked Championship e gli Unranked Online Quick Match, per chi vuole competere online.”Inoltre, EA ha voluto sottolineare che i perk e i boost non si acquistano solo con moneta reale, ma si possono sbloccare anche con la valuta in-game (come accade in FIFA Ultimate Tema, insomma). La compagnia ha sottolineato che tiene conto dei feedback inviati dalla community e invita tutti a partecipare alla open beta del gioco, ora disponibile su PS4 e Xbox One. Fonte: IGN.com