L'E3 2023 è stato cancellato, con sorpresa di nessuno

Arrivano le conferme sulla cancellazione dell'E3 2023, che non è riuscito a ottenere il supporto sperato in vista di giugno.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Ci sono delle volte in cui avere ragione non è bello – e questa potrebbe rientrare nella categoria. Da tempi non sospetti, come ricorderete, abbiamo espresso la nostra perplessità sul fatto che una fiera come l'E3 – che tutto vedeva, tutto sapeva e a tutto provvedeva nell'industria dei videogiochi, quando però i videogiochi si comunicavano con le riviste che uscivano una volta al mese – potesse riuscire davvero a reinventarsi e a tornare a essere il polo centrale dell'industria, il punto di snodo della nuova stagione videoludica.

Ebbene, non lo sarà. Come anticipato da IGN USA, infatti, la Entertainment Software Association (ESA) e l'organizzatore ReedPop stanno iniziando a inviare delle email in cui confermano la cancellazione dell'E3 2023, perché non è stato possibile trovare il supporto dei publisher necessario per mettere in piedi l'evento del prossimo mese di giugno.

In questa email, stando a quanto leggiamo, l'ESA spiega che sebbene l'E3 rimanga un «evento e un brand molto amato», gli organizzatori non hanno avuto la possibilità di «ottenere il sostenuto interesse necessario a renderlo realtà in un modo che potesse specchiare le dimensioni, la forza e l'impatto della nostra industria».

Una specie di pietra tombale sull'E3, se pensiamo che dopo aver saltato l'evento nel 2022 (e dopo un 2021 che aveva alternato momenti di noia ad altri di sgomentato imbarazzo) questo per il 2023 era stato preannunciato come un ritorno in pompa magna, che con il coinvolgimento dei veterani di ReedPop avrebbe riportato in auge il nome della kermesse.

Da diversi giorni giravano indiscrezioni relative alla possibile cancellazione dell'evento, soprattutto dopo che perfino Ubisoft – uno dei pochi publisher che avevano sposato la fiera – aveva deciso di tirarsene fuori, annunciando un suo Ubisoft Forward indipendente. A dare ulteriore peso alla cosa c'erano anche le conferme dell'interesse dei publisher per la Summer Game Fest di Geoff Keighley.

Tempo addietro, sulle nostre pagine, approfondimmo il tema con uno speciale dedicato, sempre (tristemente?) attuale e che potete leggere qui.

Al momento non ci sono ancora comunicazioni pubbliche ufficiali da parte di ESA e ReedPop. Vale la pena segnalare però anche il rilancio della notizia da Eurogamer.net, testata che a sua volta è sotto il cappello di ReedPop stessa.

Aggiornamento, ore 23.02

È arrivata anche la nota ufficiale di ReedPop, che ha comunicato a IGN:

«Questa è stata una decisione difficile da prendere, per via di tutto lo sforzo che noi e i nostri partner abbiamo profuso per rendere realtà questo evento – ma abbiamo dovuto fare quello che era giusto per l'industria e per l'E3.

Apprezziamo e capiamo che le compagnie interessate non avrebbero avuto delle demo pronte e che le sfide logistiche dovute al presenziare all'E3 questa estate non erano superabili. Per coloro che si erano impegnati per l'E3, ci dispiace non essere riusciti a mettere insieme lo showcase che meritavate e che vi aspettavate dalle esperienze di ReedPop».

L'ESA e ReedPop affermano che continueranno a lavorare insieme «per futuri eventi E3», anche se al momento appare curioso pensare che possano esserci futuri eventi.

È anche vero che, nel comunicato, gli organizzatori parlano di responsabilità legate al fatto che – forse ancora per via della pandemia – molti publisher non avrebbero avuto demo pronte da portare allo showfloor, motivo per cui hanno declinato l'invito. Se questa condizione dovesse cambiare, in futuro, come l'ESA evidentemente si aspetta, magari potrebbe esserci un maggiore interesse. Maggiore interesse che dovrebbe comunque vedersela con la Summer Game Fest di Geoff Keighley, che ha il via nello stesso momento e che ci sarà anche quest'anno.