DICE: il particolare umorismo di Bad Company limita l'appeal della serie

Avatar

a cura di Alexander

Il destino della serie spin-off Bad Company è incerto, sebbene i primi due giochi abbiano riscosso un buon successo tra i fans e DICE abbia fatto sapere a più riprese di volerne sviluppare un nuovo capitolo. Purtroppo, un eventuale Bad Company non garantirebbe un adeguato ritorno degli investimenti effettuati, in quanto il brand è di nicchia e poco adatto ad un pubblico mainstream, a causa di alcune caratteristiche peculiari, tra le quali l’umorismo, suo punto forte e debole allo tempo stesso.Patrick Bach, executive producer presso DICE, ha toccato la questione parlando con OXM, spiegandone alcuni degli aspetti controversi: “E’ una discussione che riguarda il mercato di massa e la nicchia. Se fai un prodotto di nicchia rendi più felici i fans ma l’audience sarà minore: alcune persone lo ameranno, molte altre lo ignoreranno. Quando abbiamo sviluppato il primo Bad Company e il sequel abbiamo ricevuto molte critiche a causa del suo umorismo hard-boiled e della mancanza di serietà nella riproduzione dello scenario bellico. A noi piaceva e divertiva, abbiamo pensato fosse un gran gioco con una bella componente narrativa e personaggi ben caratterizzati”.Questi aspetti nell’ottica di mercato rappresentano un limite per il tipo di approccio che caratterizza Bad Company, come ha precisato Bach:“La verità è che se vuoi raggiungere la massa devi essere più neutrale, mentre l’umorismo è un elemento soggettivo, alcune persone lo possono amare, altre lo odiano. Un titolo tripla A dal grosso budget deve avere un tono serio per fare presa sul grande pubblico e generare vendite, e questo è un problema per una serie come Bad Company”.