Cross-play: "eccessive" le critiche a Sony, per lo studio di Dauntless

Il CEO di Phoenix Labs Jesse Houston ha difeso in una recente intervista Sony e il suo lavoro

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a cura di Paolo Sirio

Nel corso dei mesi passati Sony è stata ampiamente criticata non solo dai giocatori ma anche dalla scena dello sviluppo indipendente per il suo approccio al cross-play.

Nonostante siano stati fatti dei passi in avanti, infatti, c’è ancora qualcuno che si sente escluso dalle pratiche del colosso giapponese e non le ha mandate certo a dire.

Il CEO di Phoenix Labs Jesse Houston ha però difeso in una recente intervista Sony e il suo lavoro, giudicando “eccessive” le critiche piovute sinora.

“Sony ha una visione per l’esperienza dei giocatori, e il modo in cui si assicura che i giocatori abbiano un’esperienza ottimale è attraverso un set di regole di certificazione rigoroso”, ha spiegato lo sviluppatore di Dauntless.

“Tanti di questi sistemi cross-platform infrangono queste regole intrinsecamente. Comprensibilmente, Sony sta provando a prenderla con calma e capire cosa funzioni e cosa no, anziché semplicemente aprire le dighe. Penso che Sony abbia ricevuto reazioni eccessive perché c’è un grande interesse nel cross-platform”.

Tra le questioni ancora da capire, ha aggiunto Houston, troviamo anche “implicazioni sulle tasse”, “come si gestisce un pagamento”, “cosa succede se un giocatore acquista qualcosa su una piattaforma e va ad usarla su un’altra, come si riconcilia quel profitto?”.

Insomma, c’è evidentemente tanto da lavorare e non tutte le colpe sono da riversare su Sony, a detta del CEO di Phoenix Labs. Siete dello stesso avviso o c’è stata qualche incertezza di troppo?

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