Calendario dell'Avvento 2018 Giorno 18 | Red Dead Redemption 2

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a cura di Matteo Bussani

18 giorni passati insieme e 6 ancora da affrontare. Il Calendario dell’Avvento, anche nel 2018 si sta rivelando un ottimo metodo per ripercorrere l’anno passato in 24 giorni. Un mese per ricordarli tutti potremmo dire, scomodando per una cosa così dappoco Tolkien. In particolare oggi ci concentreremo su un videogioco che doveva per forza essere chiamato in causa, perché è senza ombra di dubbio una delle vette, se non la vetta più alta raggiunta dal medium quest’anno. Un gioco che sa comunicare al giocatore di oggi, con meccaniche e un’interazione con gli NPC che vedremo nelle produzioni del domani, sostenute da un impatto narrativo e tecnico travolgente. Non a caso, questo videogioco ha già vinto il primo premio dell’annata degli Spaziogames Awards 2018 dedicato al miglior comparto grafico/tecnico. E chissà che questo non possa essere solo l’inizio di un percorso perso ricco di premiazioni.

trofei di red dead redemption 2

Il videogioco in questione è ovviamente Red Dead Redemption 2. Il capolavoro di Rockstar, perchè di capolavoro stiamo parlando, è riuscito a fare breccia nei nostri cuori e ci ha portato a dare uno di quei voti che raramente si vanno a dare in una testata specializzata. Che un gioco sia perfetto non è contemplabile, così come qualunque opera umana dalla genesi del mondo a questa parte, ma dopo aver visto i titoli di coda, rinunciare a dare quel voto, significava non voler ammettere di aver vissuto l’esperienza più totale dell’anno, in qualche modo la diretta controparte di quel The Legend of Zelda Breath of the Wild, vissuto l’anno prima. Un’opera d’arte ha avanzato il New York Time, senza troppi giri di parole: espressione che ci sentiamo di approvare appieno nella sua semplicità.

Tornando ai primi passi con il gioco, dopo la prima ondata di rumor e anticipazioni, dopo i vari trailer, dopo il 2017 che ci ha iniziato all’hype per il Far West, siamo arrivati al fatidico hands-on. Mi hanno condotto in una camera buia a Milano, davanti a un televisore 75″ e una build che ci ha dolcemente sussurrato: “so che ti sei fatto delle gran belle aspettative, ma quello che vedrai qui è anche meglio”. Insomma, un inizio da colpo di fulmine, 1 ora e mezza di contenuti senza sosta e senza la testa per poterli metabolizzare. Da lì in poi, l’unico desiderio era il momento della recensione.

E’ arrivato, anche quello, ed è andata a finire come è andata a finire. Personalmente la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza irreplicabile nell’attuale generazione di console, mi ha fatto alternare momenti di gioia ad altri malinconici. Sapere di non potere ritornare a calcare i passi di Arthur Morgan con la stessa incoscienza della prima volta non mi poteva lasciare indifferente, ma il godimento nel continuare a scoprire meravigliose side-stories anche una volta finita l’avventura principale sembrava non avere fine.

La presenza di Red Dead Redemption 2 nel Calendario dell’Avvento era dunque d’obbligo, anche soltanto per il fatto che un gioco di Rockstar arriva solo quando Rockstar intende farlo e la sua presenza nel 2018 lo rende in qualche modo particolare. Il fatto che poi il gioco si sia rivelato di questa caratura conferma quanto sia valsa la pena aspettarlo e ora ricordarlo.