Bethesda: il concetto di esclusiva? Obsoleto

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Il futuro del mondo dei videogiochi dovrà guardare ancora all’esclusività delle produzioni per le diverse console? I giocatori danno per scontato di sì, ma secondo Pete Hines, vice-presidente per il marketing di Bethesda, parliamo di concetti che dovrebbero cadere, in favore di uno spazio di gioco unificato e non ospitato da “sistemi chiusi”.

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Il modello da seguire, secondo Hines, è ad esempio quello di DVD e Blu-Ray: quando ne acquisti uno, non devi preoccuparti di avere la piattaforma giusta a casa per poterne usufruire.

Secondo Hines, intervenuto durante il PAX Aus:

Credo che vedrete piattaforme sempre più omogenee. In realtà, non c’è nessun buon motivo, nella competizione tra console, perché questo non debba accadere. Non acquisti un DVD e poi ti preoccupi di quale lettore DVD ti sei portato a casa. Semplicemente, acquisti un DVD e qualsiasi cosa legga un DVD lo farà girare. Credo che i videogiochi si avvicineranno via via sempre più a questo concetto.

Secondo Hines, questa omogeneità sarà, in futuro, così netta, che potrete giocare liberamente un prodotto tra console e streaming:

Potrete decidere di giocare sulla macchina Sony, o su quella Microsoft, o magari sul servizio in streaming di Google. Penso che si avvertirà sempre di più che non importa dove decidi di giocarci. Vuoi semplicemente giocare a un gioco sulla piattaforma che hai scelto per farlo, perché magari è quella che hanno anche i tuoi amici, o per qualsiasi altro motivo. Cose come il cross-platform play, la progressione cross-platform o cose del genere.

Come si arriverà a questo punto? Con un’industria coesa che guarderà unita alla stessa direzione, ovviamente:

Noi, come industria, dobbiamo muoverci, non dobbiamo rimanere ancorati al “io credo giochi solo per quella macchina e non quell’altra”. Più velocemente raggiungeremo questo punto, meglio sarà per gli sviluppatori e per i giochi. Noi tutti, come industria, abbiamo bisogno e dobbiamo muoverci meno verso la differenziazione e più verso la volontà di creare qualcosa che tutti possano giocare. Perché? Perché proprio questo è ciò che ti porterà il maggior numero di giocatori. In questo modo si fanno più soldi e si raggiungono più fan.

Presto vedremo davvero finire l’epoca delle esclusive, ora che si inizia a guardare anche al gioco in streaming? Che ne pensate?

Fonte: GameSpot