Anteprima

Bet on Soldier: Blood Sport

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a cura di pWi

Shooter 3D a più non posso E’ qui inutile rifare per l’ennesima volta il discorso riguardante il proliferare di shooter 3D su PC. Ormai, insomma, ci siamo abituati e ci siamo arresi a consacrarli come tipologia di gioco regina sulla nostra piattaforma preferita. Quello che invece vorrei sottolineare è invece la scarsa originalità della maggior parte degli sparatutto 3D degli ultimi tempi. I modelli sono sempre quelli ormai: DooM 3 e Half-Life 2 per i giochi arcade, Unreal Tournament per i giochi multiplayer, Medal of Honor per quelli ambientati nella seconda guerra mondiale. Da questo sentiero transennato è ormai difficilissimo uscire. Ma è proprio per questi problemi legati all’innovazione che accogliamo a braccia levate prodotti videoludici interessanti e contemporaneamente innovativi, come promette di essere questo Bet on Soldier: Blood Sport. Probabilmente, però, la cosa più interessante è che il gioco di Kylotonn sembra essere anche qualitativamente valido, con l’obiettivo di ritagliarsi un posto tra gli shooter 3D più importanti dell’anno, quindi sullo stesso piano di titoloni blasonati come F.E.A.R. e Quake 4.Due paroline le spendiamo anche sul team francese che ha realizzato Bet on Soldier, vale a dire Kylotonn. L’unico altro progetto a cui avevano lavorato i ragazzi francesi è Iron Storm, realizzato sotto etichetta 4x Studio. Si tratta di un altro gioco di guerra, poggiato su una trama ed un’ambientazione fittizia che raccontavano di un ipotetico conflitto mondiale a cavallo degli anni ’60. L’idea della guerra ipotetica, come vedremo, è pedissequamente riproposta in Bet on Soldier.

Reality show sulla guerra La trama che muove gli avvenimenti di Bet on Soldier è perlomeno bizzarra e (almeno ce lo auguriamo!) veramente irrealistica. Siamo in un ipotetico 1997 e delle enormi corporazioni senza scrupoli hanno preso il controllo del pianeta. E’ stato inevitabile lo scoppio di una guerra su scala planetaria, guerra che non ha voluto più saperne di terminare determinando, anzi, uno status quo permanente. Insomma, la civiltà è ormai all’interno della guerra, la quale adesso è in tutti i luoghi e per sempre. La gente, per vivere, non può far altro che vendersi ad una delle corporazioni e combattere da mercenari. Le stesse corporazioni, inoltre, ne hanno approfittato per lucrare ulteriormente, mettendo su degli spettacoli proprio sulle atrocità della guerra. Si tratta di veri e propri reality show nei quali due mercenari ben armati e ben protetti si scontrano tra loro, in diretta TV e con tanto di spot pubblicitari e bookmakers di contorno. Insomma, si sfiora il ridicolo con un’ambientazione del genere, ma il tutto sembra funzionare abbastanza bene dal punto di vista dei meccanismi di gioco se si considera che durante una missione, ogni tanto, dovremo far fuori uno dei mercenari in questione proprio come se fosse un boss di fine livello. In tutto questo, il nostro alter ego sarà un uomo di nome Nolan distrutto dall’assassinio della moglie. Per tentare di scoprire il colpevole entra a far parte dell’esercito, un gruppo di uomini per i quali la morale non è certamente ai primi posti.

Una volta entrati nell’atmosfera di Bet on Soldier vediamo come funzionano le meccaniche di gioco. Come accennato, ci verrà richiesto di portare a termine delle missioni all’interno di uno scenario di guerra. Fin qui non cambia praticamente nulla rispetto ai vari shooter 3D ambientati in contesti bellici. La componente innovativa è che se incontriamo un mercenario del nostro stesso livello le telecamere di tutto il mondo ci punteranno e lo spettacolo televisivo avrà inizio. A questo punto avremo una certa quantità di tempo per far fuori il nemico di turno e proseguire nella nostra missione. Insomma, se vogliamo dirla tutta, si tratta di una sorta di boss di fine livello, anche perché se moriremo dovremo ovviamente rifare la missione dall’inizio, o dall’ultimo salvataggio effettuato.

Tutto in Bet on Soldier funzionerà tramite il denaro. Uccidendo nemici guadagneremo determinate somme di denaro che potremo investire nell’acquisto di armature, di armi, di mercenari di supporto e addirittura di salvataggi della partita. Per la prima volta nella storia dei videogiochi, infatti, salvare costa: un elemento perlomeno bizzarro ma che ci obbligherà bene a ponderare i momenti giusti per salvare la partita. All’inizio di ogni missione, pertanto, attraverso una comoda schermata, ci sarà consentito di selezionare le armi da portare sul campo di battaglia, eventuali mercenari di supporto e il livello di bravura dei mercenari che dovremo affrontare. Come capite, infatti, a seconda della disponibilità monetaria il nostro alter ego sarà più o meno rifornito in termini di armature e di armi. Pensate che andando avanti nel gioco diventeremo una sorta di mech a causa della pesantezza della nostra armatura e del fatto che proprio su di essa avremo tutta una serie di bocche di fuoco aggiuntive. Tutto questo fa di Bet on Soldier una sorta di gioco di ruolo in miniatura anche perché, come dicevamo, all’inizio delle nostre avventure non potremo certo scontrarci con i mercenari più forti e più esperti.

Per quanto riguarda la scelta delle armi avremo la possibilità di selezionarle tra 13 categorie primarie. Avremo ad esempio armi da taglio, quindi utili per gli scontri ravvicinati, armi leggere come le pistole, armi veloci come i mitragliatori e armi poderose, come enormi mini-gun in perfetto stile Terminator o shot-gun con proiettili che sembrano più razzi che altro. In totale vi sono circa 40 armi differenti, ma lo sfizio sta nel fatto che è possibile upgradarle in modo da generare combinazioni uniche in termini di efficacia e potenza di fuoco. Potremmo, infatti, migliorarne la portata di fuoco oppure aggiungere dei laser o un fuoco secondario. Anche i nemici avranno una bella fornitura di armi e di armature, cosa che rende gli scontri sempre differenti tra loro, in quanto dovremo ponderare bene la strategia d’attacco in funzione dell’arsenale nemico. In questi frangenti il gioco diventa una ricerca dei riflessi più affinati, visto che in pochi secondi dovremo prendere le giuste decisioni e per proteggerci dal fuoco nemico e per scegliere le armi giuste per scardinare le sue difese. E’ molto sfizioso vedere l’armatura nemica andare letteralmente in frantumi sotto il fuoco incessante e prepotente delle nostre armi: veramente divertente!Se vogliamo elencare velocemente tutte le armi presenti in Bet on Soldier possiamo dire che avremo a disposizione pistole, SMG, shot-gun, lanciarazzi, fucili da precisione e d’assalto, granate a frammentazione, acide o allucinogene, mini-gun, lanciafiamme e altro ancora.

Durante le missioni avremo l’opportunità, oltre che di salvare nelle modalità che abbiamo descritto poc’anzi, anche di rigenerare la nostra armatura e ricaricare di proiettili le nostre armi. Tutto questo avviene tramite terminali in perfetto stile Half-Life, i quali ci consentono tutto ciò previo, ovviamente, pagamento in moneta sonante. Riparare le armature equivarrà al ripristino della salute che avviene in altri shooter 3D. Ai terminali si aggiungono anche alcuni mercenari di supporto come gli engineer, i quali possono ripristinare il nostro livello di salute quando lo vorremo. La squadra di supporto potrà essere composta da un numero variabile di mercenari fino ad un massimo di quattro. Potremo arruolarli nella fase di briefing, mentre sul campo di battaglia potremo dare loro elementari ordini. Sostanzialmente non si va oltre l’ordine di seguirci o di mantenere la posizione, ma la presenza di alleati è comunque confortante. Ad ogni modo, è possibile organizzare delle piccole strategie all’interno della confusione e delle frenesia che regnano sul campo di battaglia.L’armatura dei vari soldati è divisa in tre parti principali: testa, corpo e gambe. Come abbiamo detto, durante gli scontri, sarà possibile mirare ad una di queste tre parti, con la conseguente perdita, per il nemico, delle protezioni relative. Oltre ad essere uno spettacolo visivo tutto ciò è utile anche in termini di strategia: è ovvio infatti che faremo più male se colpiremo alla testa, piuttosto che dover prima “spogliare” il nemico di tutte le sue armature disposte nelle altre parti del corpo. Queste ultime, inoltre, sono estremamente resistenti rendendo gli scontri lunghi anche diverse decine di secondi. Alle armature si aggiungono gli scudi, che sia noi che il nemico potremo indossare per proteggerci dai colpi avversari. Se avete in mente il primo Counter-Strike, sappiate che il funzionamento degli scudi è più o meno quello del capolavoro della Valve. Se un nemico si protegge con uno scudo dovremo essere accorti nei nostri attacchi e cercare di penetrare i pertugi che lo scudo lascia ai nostri proiettili.

Proviamo adesso a spiegare le sensazioni che Bet on Soldier dà sul campo di battaglia, nel vivo del gioco. L’azione, come accennato, è estremamente frenetica, in quanto saremo spesso attaccati da schiere foltissime di avversari e perché dovremo contemporaneamente pensare agli ordini da dare agli altri componenti del nostro team d’assalto. Proteggersi con le asperità del terreno e sfruttare armi occasionali come barili esplosivi sono strategie, benché già collaudate da decine e decine di shooter 3D, validissime. Ogni tanto, a parte i mercenari, ci scontreremo con enormi robottoni, i quali vanno fatti fuori con le armi pesanti; anche per questi dovremo, comunque, scardinare le loro armature. Durante i convulsi spostamenti, inoltre, sentiremo l’ansimare del nostro alter ego che, nelle prime fasi di gioco, non sarà in grado di gestire con disinvoltura il peso della sua armatura. Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, allo stato attuale delle cose, sembra di essere su discreti livelli. I nemici non sono onniscienti e quindi potremo imbastire anche strategie di aggiramento in modo da coglierli impreparati, non ci attaccano in maniera avventata (anche se comunque rimangono carne da macello vista la loro quantità e la ripetizione con cui avvengono gli scontri a fuoco), riescono a ripararsi quando sono in forte difficoltà. Per quanto riguarda i membri del nostro team siamo, invece, meno entusiasti, visto che quasi mai riescono a cambiare le sorti degli scontri e che spesso si piantano sul nostro cammino, impedendoci di spostarci dove vorremmo. In definitiva, però, dobbiamo dire che da questo punto di vista i ragazzi di Kylotonn hanno fatto un ottimo lavoro.

Bet on Soldier è sotto i riflettori della stampa e dei fan degli shooter 3D anche per il suo motore fisico. Si tratta, infatti, del medesimo Novodex di Ageia che vedremo con l’attesissimo Unreal Engine 3.0. Se dobbiamo dare le prime impressioni riguardo la fisica di Bet on Soldier dobbiamo dire di essere rimasti colpiti, ma fino ad un certo punto. Bisogna sottolineare i colpi saltati in aria con grande realismo in seguito ad esplosioni o a colpi particolarmente potenti del nostro arsenale o il realisticissimo e appagante frantumarsi delle armature nemiche, ma il tutto ci è sembrato terribilmente più statico di quanto visto, ad esempio, nel solito Half-Life 2. Ad ogni modo, il fattore legato alla fisica del gioco resta, senza dubbio, uno degli elementi cardine di questa produzione francese.

Un motore proprietario Il motore grafico che muove Bet on Soldier è un motore proprietario, frutto di sei anni di ricerca e sviluppo all’interno degli studi Kylotonn. Quindi, per una volta, non dovremo richiamare i vari DooM 3, Half-Life 2 o Unreal perché tutto qui è fatto in casa. Il motore in questione si chiama Kt Engine. Questo è stato realizzato considerando due aspetti principali: il fatto che il gioco dovesse girare anche su macchine non potentissime e che fosse facile, in un secondo momento, migliorarlo e garantire una resa visiva maggiore. Il Kt Engine sfrutta completamente le caratteristiche delle DirectX 9.0 e quindi non mancheranno luci in tempo reale, ombre dinamiche, bump mapping, riflessioni in cubemap, normal map, effetti speculari e particellari. Sono presenti all’appello anche pixel e vertex shader, i quali sono degradabili fino alla versione 1.1 per rendere compatibile il gioco con le vecchie schede video, ma che normalmente arrivano fino alla versione 2.0. Il motore consentirà anche la creazione di mod, per cui sarà rilasciato un editor appena dopo l’uscita nei negozi di Bet on Soldier. Queste le feature, adesso vediamo di dare qualche giudizio personale su quanto visto tramite il demo uscito in questi giorni. La grafica di Bet on Soldier è sicuramente spettacolare e certamente si ritaglierà un posto al fianco di quelle dei giochi più blasonati. L’impatto è di tutto rispetto, così come si nota un numero veramente elevato di poligoni e texture realmente dettagliate. Il tutto inoltre sembra a proprio agio sia negli spazi chiusi sia negli spazi aperti. Molte mappe, infatti, saranno molto ampie senza richiedere lunghi tempi di caricamento. Inoltre, i programmatori promettono una grande varietà in termini di ambientazioni e, per quanto visto nel demo, c’è da crederci. Il gioco, inoltre, c’è sembrato molto fluido, cosa che ci rende ottimisti sul fatto che possa girare su macchine non proprio di ultima generazione. In confronto a prodotti come Far Cry e Battlefield 2 è, insomma, molto più alla portata. Insomma, la grafica di ha convinto quasi del tutto; potremmo segnalare qualche imperfezione nel sistema che regola le animazioni e una certa ripetitività nell’uso della palette cromatica (il tutto appare sempre arrugginito e decadente), ma si tratta di considerazioni di secondo piano.

Insomma, Bet on Soldier ha tutte le carte in regola per ergersi a gioco rivelazione dell’anno. Fa sicuramente parte di quella ristrettissima schiera di giochi non annunciati in pompa magna, ma che poi si aggiudicano i voti che contano da parte della stampa specializzata. Bet on Soldier si rivela un gioco divertente, frenetico e a tratti estremamente innovativo. Non possiamo dimenticare un ottimo motore grafico, un supporto fisico che farà parlare di sé e la possibilità di imbastire piccole strategie d’attacco all’interno della convulsione delle battaglie. Se dobbiamo essere proprio pignoli, non ci convince molto l’ambientazione e la trama, le quali ci paiono molto approssimative e abbastanza ridicole. Il discorso del reality show sulla guerra proprio non lo tiriamo giù. Tuttavia, Bet on Soldier farà sicuramente parlare di sé, quindi fin da ora lo metterei nella lista dei giochi da comprare.Bet on Soldier: Blood Sport sarà distribuito in Italia da Leader in una versione localizzata per quanto riguarda il manuale, ma fedele alla lingua originale (inglese) per il software. L’uscita è prevista per il prossimo 29 settembre.