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Pro
- Ottimo equilibrio tra accessibilità e profondità
- Elevata rigiocabilità e varietà strategica
- Produzione curata e atmosfera fiabesca riuscita
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Contro
- Esperienza sottotono soprattutto in 2 giocatori
- Meccaniche non del tutto innovative
Il Verdetto di Cultura POP
Avete mai pensato di poter vivere la vostra fiaba personale in cui Biancaneve, la Strega cattiva e un Drago casuale si incontrano in una sfida piena di astuzia, sorprese e scelte strategiche? C’era 3 Volte, gioco localizzato in italiano da Ghenos Games e prodotto da Amigo con tanto di presentazione ufficiale nel corso dell'Essen 2024, vi trasporta in un mondo incantato dove non dovrete limitarvi a collezionare i personaggi delle fiabe preferite, bensì dovrete usarli in modo intelligente per ottenere il massimo punteggio e puntare alla vittoria.
Tuttavia sarà necessario prestare molta attenzione, perché non sempre tutto va secondo i piani! Anche i vostri avversari hanno i loro obiettivi e l'interazione tra le carte può stravolgere l'equilibrio della partita quando meno ve lo aspettate. C’era 3 Volte riesce davvero a incantare, o si tratta solo di un racconto effimero destinato a svanire? Scopriamolo insieme!
- Packaging, componentistica e regolamento
- Setup e meccaniche di gioco
- Pregi e difetti
- Chi dovrebbe giocarci
- Conclusioni
Packaging, componentistica e regolamento
C’era 3 Volte si presenta con una scatola di piccole dimensioni che lo rendono facilmente trasportabile e intavolabile ovunque. Nonostante ciò, i componenti di gioco al suo interno sono abbastanza numerosi e questi sono:
- 50 Carte Personaggio
- 50 Segnalini Gemma
- 50 Segnalini Cuore
- 15 Segnalino Stella
- Il Regolamento
Dal punto di vista estetico e produttivo, il gioco colpisce per una grafica curata, accattivante e perfettamente in linea con il tema fiabesco. Le carte, illustrate da Jan Bintakies, raffigurano alcuni dei più celebri personaggi delle favole con uno stile giocoso e fantasioso e mai eccessivamente infantile. Questo equilibrio visivo consente al gioco di rivolgersi a un pubblico ampio, dai più giovani agli adulti. Le illustrazioni, colorate ma raffinate, riescono a evocare un mondo incantato con leggerezza e un pizzico di ironia.
A completare l'alta qualità generale ci pensano anche i segnalini, cuori, gemme e stelle, interamente realizzati in legno sagomato. Questi, non solo rendono la conta dei punti chiara e intuitiva, ma arricchiscono anche l'atmosfera narrativa. Tutti i componenti, comunque, sono robusti, ben rifiniti e progettati per durare a lungo e possono essere conservati in modo ordinato all'interno della scatola. Infine il regolamento è chiaro, non si dilunga troppo ed è semplice da comprendere anche grazie agli esempi illustrativi.
Setup e meccaniche di gioco
C’era 3 Volte è un party filler game che in realtà mescola meccaniche di draft, trick-taking e strategia con un'impostazione narrativa. Si può giocare da 2 a 6 giocatori di età superiore ai 10 anni e la durata media di ogni partita è di circa 30 minuti. Il setup è rapidissimo e può essere effettuato davvero ovunque. Questo consiste nel mescolare e distribuire 8 carte a ciascun giocatore, rimettere le rimanenti nella scatola e posizionare i segnalini punteggio in un punto accessibile a tutti i giocatori. Se si gioca in 2 giocatori, cambiano un po' le regole perché si includono i "giocatori fantasma". Tutto semplice, no?
Apparentemente sì, ma come accade in ogni fiaba anche in questo gioco ci sono delle insidie. C’era 3 Volte si struttura in tre fasi definiti "Capitoli" e ognuna di esse ha obiettivi, sfide e meccaniche differenti. Lo scopo finale è comunque vincere ottenendo più punti, ma ora vediamo in che modo farlo.
Capitolo I - Scegli
Il primo capitolo non è altro che la fase di draft, dove ogni giocatore seleziona i protagonisti della propria fiaba. Per farlo si sceglie una carta tra le 8 nella mano, si posiziona coperta davanti a sé e poi si passano le altre carte al giocatore alla propria sinistra.
La scelta, però, non è banale perché ogni carta ha un valore numerico, una tipo di creatura (magico, mostro, cattivo ecc.) e un'abilità speciale che si può attivare durante la partita. Scegliere, per esempio, personaggi appartenenti alla stessa fiaba, può offrire vantaggi unici. Questo Capitolo si conclude non appena tutti i giocatori hanno 7 carte, le altre si posizionano all'interno della scatola.
Capitolo II - Gioca
Il secondo capitolo è una sorta di scontro in cui entrano in gioco le prese. Ciascun giocatore gioca una carta per turno e vince chi ha il valore più alto ricevendo una stella. Fin qui potrebbe sembrare molto banale, ma è qui che intervengono le abilità delle carte che, se attivate, possono fornire punti extra.
Inoltre vincere non è sempre la scelta migliore, perché anche perdere può essere più utile grazie ad alcune abilità che si attivano in determinate condizioni. Il capitolo si conclude non appena vengono giocate tutte le carte, ma queste rimarranno sul tavolo e saranno le protagoniste del terzo e ultimo capitolo.
Capitolo III - Fai punti
Nel terzo capitolo si attivano le abilità delle carte rimaste sul tavolo, ma senza considerare le carte degli avversari. È il momento della verità, ciò che definisce se la strategia scelta si è dimostrata vincente o meno. Il punteggio finale si basa sui segnalini accumulati durante la partita considerando anche che alcune carte danno punti extra se vengono soddisfatte determinate condizioni.
Ogni stella vale 2 punti, ogni cuore vale 1 punto e ogni coppia di gemme vale 1 punto, ma al contempo chi ne ha raccolte di più riceve un bonus. Vince chi fa più punti o, in caso di pareggio, chi possiede la carta giocata con il valore più alto.
Pregi e difetti
C’era 3 Volte appare come un semplice e banalotto gioco di carte con meccaniche che non spiccano per originalità e innovazione, ma basta una partita per scoprire una struttura molto più articolata, dove la tattica, lo studio degli avversari e i colpi di scena si intrecciano in modo sorprendentemente efficace. I primi due capitoli richiedono scelte ponderate, attenzione costante alle mosse altrui e la capacità di valutare con precisione quando rischiare e quando attendere. Questo affinché si possa arrivare al meglio al terzo capitolo sfruttando anche le abilità più assurde.
L’aspetto strategico, quindi, emerge con forza sin dal primo capitolo, in cui si compone il proprio gruppo di personaggi fiabeschi. Non c'è un limite di tempo in cui compiere le scelte, pertanto valutare ogni opzione diventa fondamentale. Non basta, infatti, affidarsi al solo valore numerico delle carte perché vanno considerate le abilità speciali e le potenziali sinergie. Meglio una carta potente ma isolata, oppure una più debole che, se combinata con altre, può generare punti extra? La distribuzione casuale delle carte obbliga a ripensare continuamente il proprio approccio, rendendo ogni partita unica e stimolante.
La componente aleatoria non è assente, anzi è abbastanza forte proprio nella fase di assegnazione delle carte. Tuttavia il controllo strategico resta sempre nelle mani dei giocatori. Il sistema di draft consente, infatti, di influenzare la mano degli avversari con la possibilità di stravolgere ogni possibile strategia. Questo introduce anche una sottile pressione psicologica classica di questo genere di giochi: conviene rischiare lasciando un’ottima carta a un avversario, confidando di poterla neutralizzare più avanti? O è meglio non correre rischi e prenderla per sé anche se nel complesso potrebbe risultare inutile?
L'interazione tra i giocatori è elevata, soprattutto nel secondo capitolo quando entra in gioco il meccanismo delle prese. Le carte vengono giocate una alla volta e l'esito di ciascun round dipende sia dalle proprie scelte sia da quelle degli altri giocatori. Alcune carte, giocate nel momento giusto, possono cambiare drasticamente l'esisto del round generando colpi di scena inaspettati che potrebbero ostacolare o addirittura aiutare gli avversari. Un aspetto interessante è che non esistono eliminazioni: tutte le carte restano in gioco fino alla fine e quindi anche chi è in apparente svantaggio, potrebbe ribaltare la situazione con qualche abilità inaspettata nel terzo capitolo.
Infine l'ultimo punto di forza del gioco è l'elevata rigiocabilità. Le combinazioni possibili tra personaggi e abilità sono molteplici e la varietà di situazioni che si generano a ogni partita spinge i giocatori a sperimentare approcci sempre diversi. Una partita tira l'altra e con l'esperienza si iniziano a imparare nuove tattiche e si affinano strategie più complesse aumentando la profondità del sistema di gioco. Al contempo, la suddetta aleatorietà aiuta a equilibrare il livello tra giocatori novizi ed esperti.
Volendo trovare un difetto, questo risiede proprio nella variante a due giocatori. L'introduzione dei "giocatori fantasma", due per l'esattezza, essendo gestiti dagli stessi giocatori e mantenendo il meccanismo base del gioco, rende il gameplay poco fluido e poco immediato. Si capisce subito che si tratta di un titolo che dà il meglio di sé se giocato in quanti più giocatori possibili. Infatti anche in tre giocatori, l'interazione è leggermente più contenuta.
Chi dovrebbe giocarci
C’era 3 Volte è un titolo che riesce a coniugare perfettamente accessibilità e profondità, quindi si rivela particolarmente adatto a chi cerca un'esperienza strategica, ma non eccessivamente pesante. Pur essendoci una forte componente aleatoria, offre ampi margini di manovra tattica e decisionale e questo equilibrio tra pianificazione e imprevedibilità lo rende stimolante per una grande fetta di giocatori. Sia chiaro, chi predilige giochi profondi, con pieno controllo e scarso spazio all'imprevisto, potrebbe trovarlo a tratti un po' caotico e non stimolante.
Infine, dal punto di vista tematico e visivo, la componente fiabesca rende il gioco immediatamente accattivante, soprattutto per famiglie e gruppi di amici in cerca di un’atmosfera leggera ma non banale. Le regole si spiegano in pochi minuti e questo è un bene sia per i giocatori esperti che soprattutto per i novizi, mentre la struttura del gioco suddivisa in tre fasi permette di entrare gradualmente nel vivo, senza eccessive lungaggini o perdite di tempo.
Conclusioni
C’era 3 Volte è un gioco che, inaspettatamente, unisce leggerezza tematica e solidità meccanica, proponendo un’esperienza dinamica, coinvolgente e profonda. Grazie alla combinazione tra draft, prese e abilità speciali, riesce a offrire partite sempre diverse, dove tattica, interazione e una punta di fortuna si intrecciano con naturalezza. La presenza costante di carte tratte dal mondo delle fiabe dona al gioco una forte identità visiva e narrativa, capace di catturare l’immaginazione senza mai scivolare nell’infantilismo.
Pur mantenendo regole semplici e un’ottima accessibilità, C’era 3 Volte riesce a stimolare anche i giocatori più strategici, grazie a un sistema di combinazioni e sinergie che premia l’intuizione e la pianificazione. Il fattore fortuna è presente, soprattutto nella distribuzione iniziale delle carte, ma è ben bilanciato da meccanismi che incentivano il controllo indiretto e la capacità di adattamento. Proprio questa variabilità consente di avere partite fresche e rigiocabili, anche a distanza di tempo.
In definitiva, rispondendo alla domanda introduttiva, C’era 3 Volte riesce a incantare e si mostra come un piccolo gioiello che si fa apprezzare maggiormente se giocato in più persone possibili. È proprio con un tavolo ricco che nasce la vera magia e la dualità tra fiaba e strategia. Perfetto per chi cerca un’esperienza compatta ma gratificante, capace di far sorridere, sorprendere e, perché no, raccontare ogni volta una nuova storia.