Electronic Arts ha vissuto, di recente, periodi non felicissimi: ricordiamo ad esempio il caso di Star Wars: Battlefront II, in cui fecero parlare molto (e non in positivo) le microtransazioni e le loot-box presenti nell’esperienza di gioco. In merito a Titanfall 2, a firma Respawn, a discutere fu invece la finestra di lancio scelta per il gioco, che finì con l’essere strozzato tra i franchise Battlefield e Call of Duty.
Verrebbe da domandarsi, allora, se la decisione di non annunciare in anticipo Apex Legends, il nuovo battle royale nato proprio dal connubio tra EA e Titanfall, sia stata una precisa strategia di marketing, o se sia stata influenzata da qualcos’altro. A rispondere al quesito è stato Drew McCoy, lead producer del gioco, che senza girarci troppo intorno ha dichiarato che si è trattato semplicemente di paura.
La paura delle reazioni per Apex Legends
Respawn e EA si sono rese conto che presentare un gioco free-to-play battle royale monetizzato con microtransazioni e loot-box suonava, in breve, come tutto ciò che viene criticato dal grande pubblico. Per questo, si è deciso di rimanere in silenzio fino all’ultimo, in modo che il gioco potesse parlare da sé, essendo già disponibile.
Come spiegato da McCoy:
Provare a convincere un pubblico scettico per mesi, con trailer e articoli di anteprime… beh, no, abbiamo deciso di lasciare che il gioco parlasse di per sé, è il miglior antidoto per tutti i potenziali problemi. Stiamo facendo un videogioco free-to-play, con delle loot-box, dopo essere stati acquistati da EA e che non è Titanfall 3. Praticamente è la perfetta ricetta affinché un piano di marketing finisca male, quindi perché farlo? Invece, facciamo uscire il gioco e lasciamo che le persone possano giocarci.
Effettivamente, per il momento i numeri stanno dando ragione alle scelta di Respawn e di EA: Apex Legends ha già superato un milione di utenti unici attivi nelle sue prime otto ore.
Siete tra coloro che ci stanno giocando? Quali sono le vostre impressioni?