Anonymous rintraccia pedofilo

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a cura di Naares

Il suicidio della quindicenne Amanda Todd dello scorso 10 ottobre ha sconvolto il mondo e in particolare la community di Internet, dove la storia è nata. Il gruppo di hackivisti Anonymous ha deciso di collaborare con le forze dell’ordine rilasciando una dichiarazione e diffondendo nel giro di poche ore le informazioni fondamentali riguardo il trentenne che avrebbe indotto al suicidio la ragazza.La lettera di Anonymous è stata indirizzata alla divisione canadese di CTV News, e recita che per quanto il gruppo non gradisca dare una mano alla polizia, in questo caso gli hacker si sono sentiti in obbligo di intervenire, mettendo a frutto le proprie abilità in nome della protezione dei bambini.I dati del molestatore sono stati subito pubblicati su Pastebin, portando all’arresto del presunto colpevole adesso accusato di abuso di minore e violenza sessuale. L’uomo si è però dichiarato innocente, sostenendo di aver conosciuto la vittima, ma additando un’altra persona quale responsabile dell’accaduto. La nuova persona sarebbe residente e New York, e la polizia prosegue quindi nelle proprie immagini.La condotta di Anonymous – gruppo che opera nell’illegalità ma basandosi su valori di giustizia e intolleranza verso lo sfruttamento dei deboli – resta a questo punto davvero da condannare da parte delle autorità?Segue il video realizzato da Amanda Todd dove viene raccontata la sua storia.