Amy Hennig sullo Star Wars cancellato: aveva feeling da Uncharted, ma era Star Wars

L'autrice Amy Hennig parla dello Star Wars di Respawn e di Jedi Fallen Order

Immagine di Amy Hennig sullo Star Wars cancellato: aveva feeling da Uncharted, ma era Star Wars
Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Sono giorni caldissimi per i fan della saga Star Wars: dopo il trailer del prossimo film, i videogiocatori hanno assistito anche alla presentazione ufficiale di Star Wars Jedi: Fallen Order, il nuovo videogioco single player firmato da Respawn Entertainment. Per ogni progetto che va in porto, però, ce n’è uno che è naufragato: è stato il caso del videogioco firmato da Visceral Games, oggi defunta, che era stato affidato alle cure di Amy Hennig, già autrice di Uncharted.

Come sappiamo, le cose non sono andate per il verso giusto e il progetto ha anche cambiato natura in corso d’opera: una decisione che sarebbe legata alle necessità del publisher, che preferiva non ritrovarsi di fronte a un’esperienza semplicemente in single player, dalla monetizzazione a coda corta. Proprio in merito si è espressa Amy Hennig, che nel corso di un’intervista concessa a Eurogamer.net ha affrontato alcuni temi della questione, dal modo in cui è stato annunciato Star Wars Jedi: Fallen Order — che sta già attendendo con impazienza — alle idee del suo ormai scomparso team per il suo progetto cancellato.

amy hennig

Amy Hennig sulla presentazione di Jedi: Fallen Order

Il fatto che EA abbia voluto sottolineare sui suoi social che il gioco di Respawn sarà solo single-player, senza microtransazioni né loot-box, è suonato a Amy Hennig come una sorta di riferimento al progetto di Visceral, che aveva invece dovuto provare a integrare dei compromessi per consentire monetizzazioni più longeve all’etichetta, secondo quanto era stato riferito.

Secondo l’autrice, è stato un modo «strano» di comunicare la cosa. Come dichiarato:

Sarò sincera. Dal momento che è un post che arriva dall’account Twitter ufficiale EA Star Wars fa sicuramente parte del piano, ma non so se sia un implicito riferimento ai commenti precedenti che hanno fatto dopo la cancellazione del nostro gioco.

In qualsiasi modo stiano le cose, Hennig è felice del fatto che EA sembra abbia cambiato il suo punto di vista, concedendo maggior libertà d’azione a Respawn nella realizzazione della sua visione di Star Wars. In effetti, da quando venne avviato il progetto di Visceral, nome in codice “Ragtag”, sono molte le cose che sono cambiate: non ci sono più Patrick Soderlund e Jade Raymond, ad esempio, con Laura Miele (all’epoca franchise general manager per EA Star Wars) che ha preso la carica del primo. Si tratta di avvicendamenti che possono aver mutato anche l’ordine delle cose e delle priorità in casa Electronic Arts.

star wars jedi fallen order cap 1

Inoltre, ci sono elementi importanti che dovrebbero garantire buona salute a Star Wars Jedi: Fallen Order:

Il gioco di Respawn beneficia del fatto che fosse in lavorazione già ampiamente nel momento in cui lo studio è stato acquisito. Si tratta di un’entità protetta e Vince [Zampella, ndr] si assicurerà certamente che gli interessi di Respawn vengano tutelati, perché fa parte lui stesso del team di dirigenti di Electronic Arts.

Tutte notizie che non possono che far felice l’autrice:

Non ho informazioni riservate che arrivano dal team di sviluppo, ma ci sono molti motivi di credere che possano aver cambiato atteggiamento, per questo gioco. Ne sono felice per Respawn, perché sono entusiasta del loro gioco, ho sentito cose grandiose sul suo conto.

Star Wars, ma anche un po’ Uncharted

Amy Hennig aveva individuato una certa familiarità tra UnchartedStar Wars, sulla quale si basava il suo progetto. Entrambe le opere rientrano nel genere “pulp adventure”, secondo l’autrice, con ovviamente i loro tratti distintivi. Per Uncharted, ad esempio, l’ispirazione chiave è stata la saga di Indiana Jones, da cui deriva ad esempio il fatto che la regia segua sempre il protagonista, per tutto il tempo. Gli altri sono personaggi spalla, personaggi secondari, ma mai co-protagonisti. In Star Wars sarebbe stato diverso e il gioco, pur avendo secondo Hennig un feeling à la Uncharted, avrebbe mantenuto questa caratteristica della saga cinematografica:

Mi sono resa conto che, facendo noi un gioco di Star Wars, avrebbe avuto un po’ il look and feel di Uncharted, perché sono dello stesso genere. […] In Star Wars, non solo ci sono dei tagli che ti portano a vedere i nemici, ma anche tra molteplici protagonisti. Sai che Luke è protagonista, ok, ma poi puoi seguire anche Han e Leia, capisci che loro sono co-protagonisti. […] Realizzando questa cosa, ho pensato: ok, questo significa che non ci serve semplicemente una grande IA per questi personaggi. No, ci serve invece la possibilità di giocare nei panni di diversi protagonisti, in sequenze parallele, perché è così che funziona Star Wars. Sarebbe stato possibile raggiungere gli obiettivi lavorando insieme, o in parallelo, o in entrambi i modi.

Hennig conferma, insomma, che i lavori sulla progettazione del gioco erano molto avanzati. Purtroppo, non sapremo mai cosa ne sarebbe nato definitivamente.

VIA: PC Gamer Insider, GameReactor.eu