Amy Hennig sulla sua carriera: oggi mi sento insicura, non esce un mio gioco dal 2011

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Non è un bel periodo per Amy Hennig, una delle sviluppatrici più note dell’industria dei videogiochi. L’autrice, che ha dato la sua firma, tra gli altri, ai primi tre Uncharted per Naughty Dog, ha visto lo scorso anno la chiusura del team Visceral a cui si era unita, con il loro Star Wars che è ora avvolto nel mistero e sarà probabilmente rivisto in modo pesante nelle meccaniche e nel concept.Intervenuto nel corso dell’evento Year in a Review della testata statunitense Polygon, l’autrice ha parlato delle insicurezze a cui l’hanno portata questi recenti eventi, dal momento che non esce un suo gioco ormai dal 2011. «Non è stato pubblicato qualcosa di mio ormai dal 2011 e questa cosa mi sta uccidendo» ha dichiarato la sviluppatrice. «Ho lavorato su Uncharted 4 per due anni e mezzo, poi ho lavorato su Star Wars per tre anni e mezzo. Molto del mio lavoro, per fortuna, è rimasto nell’edizione pubblicata di Uncharted 4, vedremo cosa accadrà invece con Star Wars».Ad inseguire la Hennig e il suo talento creativo è l’età, considerando che l’artista ha 53 anni. Nei suoi 28 anni di carriera, ha lavorato a quindici videogiochi, ma non tutti sono arrivati alla pubblicazione.«Probabilmente ho lavorato più o meno su una quindicina di giochi, nel corso di ventotto anni. Non tutti sono stati pubblicati. Ora, però, faccio delle valutazioni come ‘beh, se per un gioco servono tre, quattro o cinque anni di lavori, ed io ho 53 anni, quanti altri turni di battuta mi rimangono per giocarmela?’. Ecco, non voglio sprecare le opportunità che mi rimangono.»«A quel punto ti ritrovi a pensare ‘ok, aspetta un attimo, è stato facile bruciare sei anni senza riuscire a far uscire nulla’. Ecco perché analizzo le cose e mi dico ‘quanti altri proiettili ho in canna?’. Devo assicurarmi di compiere le scelte giuste» ha aggiunto la Hennig.Non possiamo che rimanere in attesa di scoprire quale sarà il suo prossimo progetto. Fonte: SegmentNext