Anteprima

Yooka-Laylee

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a cura di Gottlieb

È un periodo decisamente difficile per il genere platform: se l’anno scorso Sony ha svecchiato il genere riproponendo Ratchet & Clank, in prossimità dell’uscita nelle sale cinematografiche dell’adattamento sul grande schermo, l’intero panorama videoludico deve accontentarsi dei toy-to-life, capitanati da Lego Dimensions e Skylanders. Il platform, insomma, ha visto snaturare la propria dimensione, trasformandosi in un tramite per un gioco reale, tangibile, che potesse offrire ai più piccoli un divertimento anche a console spenta. L’intenzione di Rare, quindi, è sicuramente lodevole, perché il suo voler riproporre Banjo-Kazooie sotto mentite spoglie strizza sicuramente l’occhio al voler far rivivere il platform come lo intendiamo noi con qualche anno in più sulle spalle. Il problema principale di Yooka-Laylee, però, è che si presenta sul mercato in maniera troppo puerile e, per di più, con delle meccaniche incredibilmente lente. Negli studi del publisher italiano abbiamo provato le prime ore di gioco, cercando di comprendere la bontà del ritorno del team che aveva lavorato in Rare ai tempi del Nintendo 64.

Yooka, te pacule recubansYooka e Laylee, due amici animali, vivono la loro tranquilla e agiata vita bucolica a Shipwreck Creek, fino a quando un giorno uno strano libro magico non comparirà sui loro nasi per stuzzicare la loro sete d’avventura. Il tomo ha un problema, però, causato dalla sete di potere del dottor Quack e di Capital B, due loschi figuri con mire espansionistiche del proprio impero aziendale: i due hanno strappato tutte le pagine del libro, disseminandole in giro per il mondo. Il preteso servirà a Yooka e Laylee di partirà per la loro avventura, supportati da un mercante dalle sembianze di rettile pronto a insegnar loro tutti i segreti per trionfare nella lotta e riportare tutte le iterazioni di Pagie a casa. La trama, per quanto abbiamo potuto vedere nelle prime ore di gioco, è abbastanza semplice, vicina a quelle che erano le trame dei platform degli anni ’90, senza esaltarsi eccessivamente e senza alcuna velleità stilistica: dubitiamo, infatti, che nel procedere dell’avventura vi possano essere delle grandi novità dal punto di vista del plot, e si arriverà facilmente allo scontro finale dopo aver raccolto tutte le pagine del libro e aver appreso tutte le tecniche di combattimento. Per far sì che questo accada avremo bisogno di raccogliere delle piume dorate disseminate nei vari mondi che visiteremo, ai quali potremo accedere solo dopo aver ottenuto un determinato numero di Pagie. Ci è capitato, quindi, di dover soddisfare diverse missioni per completare questo circolo vizioso che ci ha portato dapprima a ottenere i pezzi del libro, poi le piume e poi a entrare in nuovi mondi. Abbiamo chiaramente deciso di spulciare il primo, così da poter avere un’infarinatura generale di quella che è l’offerta delle sub-quests, se così possiamo definirle. Abbiamo affrontato una nuvola in una corsa su tracciato, sfruttando la nostra abilità di rotolare: la difficoltà unica di questo segmento era nel dover rotolare in maniera continuativa senza far mai terminare la barra dell’energia, da recuperare grazie all’ausilio delle farfalle violacee che troveremo qui e lì per il nostro percorso, e che Yooka potrà mangiare. Altre ancora ci hanno semplicemente chiesto di difendere un esploratore rimasto incastrato in un calderone dall’assalto dei nemici: dopo averli sconfitti, la nostra ricompensa è arrivata tra le nostre mani. Tutte missioni abbastanza abbordabile e niente di clamorosamente difficile, se non per qualche problema di level design che ci ha fatto desistere, dopo il terzo tentativo, dallo scalare una rupe dalla quale siamo ripetutamente caduti per un’eccessiva farraginosità dei comandi, non sempre fluidissimi. 

Sub tegmine fagiI problemi principali di Yooka-Laylee sono tutti da riscontrare nella gestione dei personaggi, con dei pattern di mosse davvero troppo semplici e scontati, sin dal colpo in azione che dalla rotolata, che tra l’altro permette di scalare ripiani scoscesi che sarebbero altrimenti invalicabili. Lo stesso level design per quanto provi a essere elaborato, resta di dimensioni molto contenute, offrendo un’esplorazione che è facilmente riconducibile a quella dei primissimi Spyro, senza nemmeno scomodare Jak & Daxter, che riuscivano a dare un accenno di open world ben più coriaceo. Insomma la ricerca di Pagie si ridurrà a un continuare a individuare NPC pronti ad affidarci incarichi, soddisfarli e tornare da loro per ottenere un’altra pagina del tomo, così da poter accedere al mondo successivo. Un sistema che già dopo un’ora di gioco ci ha dato una sensazione ridondante e che, confidiamo, possa trovare maggior varietà nelle ore successive. D’altronde, vale anche per i platform, un’ora e poco più di gioco non permettono mai di comprendere bene le meccaniche, soprattutto perché non abbiamo affrontato nessuna boss battle, a patto che ve ne siano, e non abbiamo avuto modo di scoprire quali altre mosse avrebbero potuto imparare i nostri Yooka e Laylee, con quest’ultimo che, a conti fatti, non ha dato molto al gameplay. Lo stesso stile, a partire dall’incomprensibile scelta del doppiaggio, non ci ha soddisfatto completamente: tutti i protagonisti emettono dei fastidiosi versi, che non hanno alcun tipo di corrispettivo dei fonemi umani; scelta che se all’inizio può risultare anche simpatica – nonostante l’assenza di lip sync – col tempo vi spingerà a togliere l’audio di gioco.

– Adatto a un pubblico molto giovane

– Sistema di progressione del personaggio

Yooka-Laylee è un platform che strizza l’occhio al passato, provando a rievocare la nostalgia di quella nicchia che era rimasta incantata da Banjo-Kazooie: i numeri restano comunque bassi e difficilmente, con un’offerta che prevede l’imminente arrivo di Crash Bandicoot su console next gen, il nuovo lavoro dell’ex team di Rare riuscirà a conquistare i cuori dei più. Ci riserviamo, in ogni caso, di analizzare il tutto meglio in sede di recensione, pronti eventualmente a ricrederci.