Anteprima

Yakuza 6: The Song of Life, provata l'ultima avventura di Kazuma

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a cura di Jeegsephirot

Il 2017 è davvero l’anno di Yakuza. A gennaio abbiamo potuto godere del bellissimo Yakuza 0, tra qualche giorno uscirà Yakuza Kiwami, a breve verrà annunciato il nuovo capitolo (settimo) della serie e durante questa Gamescom abbiamo messo le mani sulla tanto attesa versione localizzata di Yakuza 6. Questo sesto capitolo segna un momento particolarmente incisivo sulla storia del brand per due fondamentali ragioni: sarà l’ultimo capitolo avente come protagonista il leggendario Kazuma Kiryu e sarà il primo a vantare del nuovissimo motore grafico chiamato Dragon Engine.
Yakuza 6 riprende le vicende esattamente da dove le avevamo lasciate in Yakuza 5, con un Kazuma Kiryu in fin di vita salvato in extremis da Haruka. Durante la sua convalescenza in ospedale, Kazuma si consegna totalmente alla polizia, accettando di trascorrere 4 anni in prigione per scontare la sua pena così da poter vivere in futuro da uomo libero, tornando ad amministrare l’orfanotrofio del Sunflower a Okinawa.
Il ritorno del Drago
Al suo ritorno, però, le cose non vanno come aveva preventivato: la sua adorata Haruka è sparita in circostanze misteriose e, come se non bastasse, pare che la chiave di tutto sia un misterioso neonato. Che sia il figlio di Haruka? Questo è l’incipit narrativo di quella che sarà l’ultima avventura del leggendario Drago di Dojima.  L’ambientazione che farà da sfondo a questo sesto capitolo non poteva che essere, nuovamente, Kamurocho, ovvero il quartiere ispirato al vero Kabukicho di Shinjuku. E quando diciamo ispirato, intendiamo in realtà una ricostruzione quasi fedelissima all’originale. Se nei precedenti capitoli infatti la riproposizione della celebre zona a luci rosse di Tokyo è stato un continuo crescendo, ora grazie al Dragon Engine la somiglianza con Kabukicho ha raggiunto livelli incredibili. Se come noi siete già stati in quei luoghi, soprattutto negli ultimi anni, resterete letteralmente a bocca aperta e verrete travolti da una nostalgia devastante. Il Dragon Engine ha permesso finalmente al team di sviluppo di sfruttare pienamente le risorse di una console come Playstation 4 e di fare quel salto di qualità che una serie come Yakuza aveva sinceramente bisogno. 
Kamurocho è la solita Kamurocho che avete imparato a conoscere in questi lunghi anni, ma allo stesso tempo è cambiata in maniera drastica vista che adesso il numero di locali e di persone che la vivono è aumentano in maniera esponenziale. 
I tempi di caricamento sono stati totalmente eliminati e ora le transizioni tra gli ambienti esterni e interni, o anche solo le transizioni delle battaglie, sono praticamente sparite regalando un senso di fluidità nell’esplorazione veramente piacevole.
Lato combattimenti, altro pilastro della serie, la vera grande novità è l’aver integrato le heat action (ovvero le mosse speciali attivabili dopo il riempimento della barra apposita) nelle varie combo e prese in maniera uniforme e costante, rendendo il combattimento più dinamico e avvincente di come lo sia mai stato. E poi, finalmente, si può scappare dagli scontri con una semplicità deliziosa, dando l’opportunità di non rimanere invischiati obbligatoriamente in continue e forzate lotte contro i delinquenti da strada.

Per quanto concerne la progressione e lo sviluppo delle abilità di Kazuma, questa volta si è deciso di puntare a qualcosa di nettamente differente: ogni volta che il nostro protagonista combatte, completa quest, beve, mangia o altro, acquisisce vari tipi di punti esperienza, che possono essere investiti per incrementare dei parametri precisi come forza, difesa, energia, schivata e barra di heat action.  Non c’è stato modo di provare i minigiochi e le nuove substories, ma in compenso abbiamo potuto testare il nuovo interessante sistema di quest secondarie attivabile tramite SMS che informano Kiryu dei vari eventi che accadono in città e dove lui può intervenire. Purtroppo questi eventi sono generati in maniera casuale e può capitare che molte di queste vengano ripetute, ma fortunatamente sono così immediate e, soprattutto, remunerative che svolgerle non risulterà un grosso peso.

La Kamurocho più bella e grande di sempre

Il nuovo Engine rivoluziona completamente il gioco

Combattimenti più fluidi e dinamici

Nonostante non ci sia stato modo di provare nulla delle modalità storia, il poco che abbiamo potuto vedere e provare di questo Yakuza 6 ci ha convinto in maniera totalitaria. Se la trama reggerà per tutto il tempo e ci regalerà i dovuti colpi di scena a cui siamo stati abituati, mantenendo dunque alti gli standard della serie, allora possiamo già esporci dicendo che, con ogni probabilità, questo capitolo conclusivo delle vicende di Kazuma Kiryu potrebbe diventare il milgiore della serie. Il gioco arriverà il prossimo 30 marzo 2018, tenetelo d’occhio.