Anteprima

XCOM: Enemy Within

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a cura di Hybr1d

Colonia – Uno dei grandi meriti che va riconosciuto a XCOM: Enemy Unknown è quello di essere riuscito a riportare in auge gli strategici e una licenza che sembrava ormai definitivamente scomparsa dall’industry. Ritagliarsi una cospicua fetta di pubblico sfidando le miriadi di sparatutto e, più in generale, i tanti titoli che ogni anno vengono rilasciati, da un maggiore dimensione al coraggio che Firaxis e 2K hanno saputo mettere in campo portando avanti questo progetto. Tutto ciò non può che essere l’antipasto della rinascita di un franchise che ci auguriamo possa vedere un seguito in un futuro non molto lontano. Intanto gli sviluppatori hanno in programma di ampliare ulteriormente l’esperienza di Enemy Unknown con una prima corposa espansione dopo un paio di DLC inconsistenti. Tale espansione è stata presentata per la prima volta alla GamesCom di Colonia sotto il nome di XCOM: Enemy Within ed è in uscita per tutte le piattaforme il prossimo 15 novembre. Per PC e Mac è prevista come contenuto aggiuntivo al titolo originale dal costo di circa 30 euro, mentre la versione console verrà venduta solo in edizione stand alone a 40 euro con al suo interno Enemy Unknown, l’Elite Soldier Pack, lo Slingshot Content Pack e dulcis in fundo, Enemy Within. Scelta discutibile che vede penalizzati tutti coloro che hanno già acquistato il titolo originale e non potranno avere l’espansione se non riacquistando il pacchetto completo. A detta degli sviluppatori, questa era l’unica soluzione praticabile su console visti i problemi tecnici legati ad un’espansione che va a toccare così a fondo l’impianto di gioco del titolo originale. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.

Nuove unità e nuove risorseDurante la fiera, la combo presentazione più provato è quella che va per la maggiore e anche in questo caso l’etichetta ha avuto la meglio, sebbene il segmento introduttivo sia stato piuttosto breve e didascalico. D’altronde quando si ha a che fare con un gioco dalle meccaniche così profonde e complesse come XCOM, snocciolare in fretta le novità per poi permettere agli astanti di provarle con mano è sicuramente la scelta migliore. Abbiamo avuto a disposizione una postazione PC per giocare per la prima volta una missione della campagna di Enemy Within, in cui abbiamo potuto subito apprezzare le due novità più evidenti apportate da questa espansione: l’introduzione dei MEC e dei soldati geneticamente modificati. I primi sono degli esoscheletri molto resistenti con una capacità di attacco straordinaria anche nel corpo a corpo, sebbene la loro grandezza gli precluda l’utilizzo di qualsiasi copertura. Tanto per non sbilanciare il gioco, ai super soldati metallici corrispondono i Mechtoid, equivalente alieno per caratteristiche e pericolosità. Sempre per restare in tema bilanciamento, riuscire ad ottenere un MEC durante una partita sarà tutt’altro che semplice vista l’ingente quantità di risorse richiesta per realizzare un esoscheletro.Tramite specifici laboratori potremo dar vita alla seconda nuova classe di soldati, ovvero quelli geneticamente modificati. Potenziando torace, gambe, pelle, occhi e cervello i soldati acquisiranno nuove abilità che, nello specifico, gli permetteranno di raggiungere altezza maggiori con un salto, riflettere attacchi psichici o essere più resistenti. La classe dei soldati rimane la stessa, ma a livello di gameplay l’introduzione di nuove abilità apre scenari decisamente interessanti. Sul terreno di gioco di Enemy Within faremo anche la conoscenza di una nuova sostanza, il MELD, una sorta di materiale genetico da utilizzare per avere accesso e nuove ricerche e miglioramenti. L’unico problema e che i barili sono presenti sulla mappa per un numero limitato di turni oltre al quale non potranno più essere raccolti. I turni sono indicati da un contatore posizionato sopra la sostanza come parte di un meccanismo che ci costringe a lasciare per strada un po’ della prudenza che contraddistingue i giocatori più navigati di XCOM, in favore di un’incursione mordi e fuggi per recuperare la preziosa risorsa.

MEC o soldati genetici?Durante la missione di prova abbiamo avuto riscontro di alcune nuove abilità e del comportamento dei MEC sul campo di battaglia. Quest’ultimi dispongono di potenti colpi ad area in grado di sgretolare anche le coperture più dure, di una modalità difensiva con cui creano uno scudo in grado di dare riparo alle unità indifese e di un colpo ravvicinato davvero devastante. Le truppe geneticamente modificate le abbiamo invece utilizzate per avvicinarci di soppiatto ai nemici, sfruttando il camuffamento disponibile dopo i potenziamenti della pelle, oppure l’immunità ad attacchi psichici e al panico. Tutti questi diversivi hanno considerevolmente ampliato il ventaglio di opzioni a nostra disposizione sul terreno di gioco, permettendoci di sperimentare nuove tattiche e scontri più complessi e vari che in passato. Entrambe le nuove unità offrono tante soddisfazioni, ma da subito ci siamo chiesti se fosse più conveniente investire in una sola di esse, piuttosto che dividere il prezioso MELD in entrambi i campi di ricerca. A darci una risposta esauriente sono stati gli stessi sviluppatori che hanno confermato che investendo in entrambe le unità non si andrà molto lontano: sbloccare completamente entrambi gli skill tree in una sola partita non sarà possibile, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, motivo per cui bisogna fare scelte oculate in base al proprio stile di gioco. Molti altri aspetti del gioco sono stati toccati da Enemy Within, ma tutti i miglioramenti e i raffinamenti dovranno aspettare una prova più sostanziosa per essere verificati. Di sicuro c’è che sono state aggiunte nuove armi, nemici inediti e moltissime nuove mappe, il 50% in più per il single player e otto per il multiplayer. Questi sono tutti elementi che cercano di distaccare l’esperienza offerta da Enemy Within da quella del primo capitolo più che aggiungere nuovi contenuti allo stesso gioco di una anno fa. Il piatto si presenta ricco e appetitoso, e noi non aspettiamo altro che mettere nuovamente le mani su una versione più avanzata di questa espansione per testarne le reali potenzialità.

– Tanti nuovi contenuti

– Le nuove unità sono molto interessanti

– Gameplay ancor più variegato e profondo

Con XCOM: Enemy Unknown Fireaxis e 2K hanno dimostrato che il coraggio e una buona dose di bravura pagano sempre. Con un titolo profondo e complesso sono riusciti a portare alla ribalta un brand e un genere che mancava di esponenti di spicco da tempo, soprattutto su console. Con Enemy Within gli sviluppatori mirano non solo ad ampliare l’esperienza di gioco, ma anche a offrire nuovi contenuti e nuove unità con cui rendere il gameplay ancor più profondo e variegato. Da quanto abbiamo visto a Colonia la strada intrapresa sembra essere quella giusta.