Anteprima

X-Men Le Origini: Wolverine

Avatar

a cura di Shiryo

Abbiamo avuto recentemente modo di provare nuovamente X-Men Le Origini: Wolverine, action in terza persona di prossimo rilascio, in contemporanea con il lancio in Primavera dell’omonimo film di 20th Century Fox.Questa volta l’occasione è stata un corposo hands-on presso gli studi di Activision, che seppur si basasse su contenuti simili a quelli delle nostre precedenti anteprime, ha sicuramente dato modo di testare il gioco per un tempo superiore, permettendo di giocare interamente i primi livelli.

Ossa o adamantio?Come da precedente preview, segnaliamo che il gioco ripercorre la trama dell’atteso film con protagonista Huge Jackman, introducendo alcuni contenuti originali che ampliano l’esperienza. Inizierete quindi con un Wolverine ancora lungi dall’essere sottoposto al progetto dell’ Arma X, e dotato quindi di uno scheletro non ancora ricoperto del ben noto Adamantio. Possiamo garantire, per quanto fosse scontato, che dopo circa 3 o 4 capitoli si prende il controllo anche della versione “potenziata” e visibilmente arrabbiata del Wolverine/Weapon X.

Ripassiamo i controlliNonostante nei primi livelli si faccia uso di artigli ossei e non metallici, decapitazioni ed arti mutilati non mancano. Il titolo infatti accosta in maniera efficace tanta azione ad altrettanta violenza, non facendosi mancare alcune acrobazie precalcolate che si frappongono tra le parti giocate senza risultare mai noiose, rimanendo talvolta in parte interattive. In questo senso abbiamo avuto modo di balzare felinamente sull’abitacolo di un elicottero e iniziare a spaccarne il vetro tramite l’utilizzo dei comandi su pad, con conseguente estrazione e smembramento del pilota.Ad eccezion fatta per queste scene interattive, i controlli standard ricalcano fondamentalmente quelli del genere, con i tasti X ed Y (riferendoci alla versione Xbox 360) adibiti rispettivamente agli attacchi standard e potenti. Il tasto A conferma il ruolo di salto, eventualmente più alto effettuando una doppia pressione, mentre B è dedicato alle prese. Sicuramente fattore di interesse è che le prese funzionano in maniera contestuale all’ambiente: premendo B vicino a pali spezzati ben visibili nel terreno, il rude Logan afferrerà l’avversario e lo impalerà senza alcuna remora morale. Diversamente è possibile affiancare alla pressione del tasto l’inclinazione dello stick sinistro, usualmente utilizzato per lo spostamento, ottenendo così il lancio dell’avversario nella relativa direzione. Anche in questo caso, qualora l’avversario incontrasse sulla sua parabola di volo un qualsiasi ostacolo ambientale, finirà per interagirvi involontariamente in maniera truculenta. I due grilletti del pad sono adibiti , tra le altre funzioni avanzate, alla schivata ed alla rotolata; premendoli entrambi e dando una direzione di spostamento, Wolverine compirà una manovra evasiva utile a schivare colpi e contrattaccare. Procedendo nel gioco si scopriranno metodi ancor più validi di controffensiva: tra questi va sicuramente menzionata la possibilità di sferrare un fendente letale nel caso in cui si realizzasse una parata nel momento esatto in cui si sta per essere colpiti. Parando con il giusto tempismo, infatti, un effetto rallenty interverrà mostrando con la giusta spettacolarità il fallimentare attacco nemico, al quale far conseguire la propria risposta fisica, normalmente epilogo della criminosa vita del malcapitato.

Un genere da rinfrescareSe questo tipo di funzionalità sono state utilizzate in numerosi action, X-Men Le Origini: Wolverine si propone con alcune novità utili a rendere il titolo dinamico e divertente. Tra queste la più valida è quella funzione che il gioco chiama Lunge: una volta agganciato un bersaglio con RB e premuto LB, tasto dedicato alla specifica abilità, appare su schermo una visibile parabola che disegna la traiettoria tra il protagonista ed il nemico, sia esso un umano, una creatura o un mezzo. Questa parabola si mostra inizialmente di colore bianco, diventando verde quando tutte le condizioni ideali per sferrare l’attacco sono raggiunte, ovvero nessun ostacolo sulla linea di lancio ed una distanza corretta tra predatore e preda. la tecnica verrà a quel punto realizzata, mostrando un virtuoso balzo che in pochi istanti proietterà Wolverine contro l’avversario, dando modo di sferrare attacchi ripetuti una volta preso costui alla sprovvista, oppure catapultandolo in volo grazie allo slancio ottenuto premendo B, o addirittura infierendo con una letale finishing move, tramite tasto Y. Dobbiamo ammettere che ad un gameplay che sembra saldamente ancorato agli standard del genere, questa nuova possibilità aggiunge un dinamismo ed una velocità d’azione sicuramente di rilievo, dato che utilizzando il Lunge è possibile spiccare balzi da una vittima all’altra in pochi istanti, riuscendo persino ad intercettare in aria un qualsiasi agile nemico che stesse saltando a sua volta contro Logan, dando il via a scontri combattuti e furiosi. Tale abilità si rivela peraltro indispensabile per il superamento di alcune fasi del gioco, come quella che vede Wolverine saltare di barca in barca sino a quella in testa alla coda, salvo poi prendere il controllo della torretta presente e dare il via a raffiche di fuoco sulle imbarcazioni circostanti. Immaginiamo che nei livelli a seguire non mancheranno ulteriori fasi in cui sparare da postazioni fisse, ma di questo avremo certezza solo in fase di recensione.Altra abilità a disposizione è rappresentata dai Feral Sense, che si dimostrano di fatto una sorta di “guida interattiva” dato che abilitando tale funzione, la visione del protagonista viene alterata nelle tonalità, con gli obiettivi ed i punti chiave del livello evidenziati in verde ed un vortice azzurro indicante la direzione dove spostarsi, come fosse un odore da seguire. La funzione, seppur semplifichi del tutto la fase esplorativa, sembra potersi rendere utile a mantenere alti i ritmi di gioco e ben rappresenta il potere animalesco in Logan. Peraltro nei livelli a seguire, nel dettaglio in quello del laboratorio in cui il progetto Arma X prenderà vita, questo sento senso si renderà indispensabile per vedere anche i nemici invisibili, dotati di tute stealth.

L’ira di LoganSebbene alcune abilità sono innate in Logan e quindi utilizzabili già dall’inizio o comunque dalle prime fasi, ivi compreso un attacco roteante che ridurrà a brandelli chiunque venisse avvicinato, alcune si sbloccheranno solo dopo aver raggiunto la forma di “Arma X” che ha reso celebre il personaggio. Subita la barbara trasformazione della struttura ossea e relativo -presunto- lavaggio del cervello, Logan potrà far affidamento sull’abilità Rage. Questa è attivabile, cosi come l’attacco roteante appena citato, tramite la pressione del grilletto destro ed uno dei tasti base, a patto di aver caricato l’apposita barra per le mosse speciali; entrato in questo particolare stato d’ira, Wolverine attacca più velocemente, si muove più rapidamente ed in generale trasmette la sensazione di non essere per nulla felice di aver subito un trattamento sperimentale del quale probabilmente avrebbe fatto a meno. Mentre alcune di queste funzioni sono considerate basilari, e si otterranno semplicemente procedendo nella storia, altre sono acquistabili tramite apposito menù, spendendo i punti ottenuti giocando. Tra queste ci saranno combo e mosse particolarmente dannose. Non mancano anche i Mutageni, ulteriori bonus unici che non abbiamo avuto modo di ottenere nel tempo della prova, che dovrebbero modificare sensibilmente le abilità del protagonista.

Ultime rifiniturePer quanto riguarda il comparto tecnico segnaliamo un buon effetto danneggiamento sul corpo del protagonista, che si riempirà di tagli ed abrasioni arrivando a perdere persino parti del busto e dei fianchi subendo molti attacchi, salvo rigenerarsi automaticamente con il passare del tempo in maniera progressiva e credibile. Le ambientazioni testate sono risultate gradevoli, con ottimi panorami all’aperto ed elementi gradevoli per gli interni; c’è da dire che soprattutto in questi ultimi la telecamera mette talvolta in difficoltà, impallandosi con le strutture nelle stanze, niente che non potrebbe essere risolto nella versione finale. Altro difettuccio verificato è un frequente caricamento delle aree di ogni livello, percettibile a causa del blocco totale dell’azione per pochi va evidenti attimi; anche in questo caso una semplice ottimizzazione potrebbe rivelarsi sufficiente ad eliminare del tutto il problema: staremo a vedere.

X-Men Le Origini: Wolverine sembra basarsi sulla struttura classica degli action su licenza, con azioni veloci e abilità da sbloccare giocando. I fattori certamente positivi sono le abilità uniche del protagonista che rendono alcune anzioni uniche, e una trama che sembra essere più interessante di quella degli action su licenza già giocati in passato. Se queste caratteristiche saranno sufficienti a rendere il prodotto oggettivamente apprezzabile lo scopriremo solo in fase di recensione.