Recensione

X-Com: Enemy Unknown

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a cura di Pregianza

L’era delle console di massa ha cambiato il gaming per sempre e ha portato l’industria a diffondersi a macchia d’olio in quasi ogni casa. Con un mercato di tali proporzioni su cui basarsi, gli sviluppatori hanno avuto modo di dare sfogo alle loro valvole creative, trasformando e ampliando notevolmente generi che hanno fatto da pilastro al mondo videoludico intero. 
Con il mutamento del mercato ci sono però state anche delle vittime, in particolare una tipologia di giochi vista in passato come rivoluzionaria e oggi bollata come invendibile: gli strategici con visuale isometrica. “Troppo complessi, troppo poco intuitivi, scarsamente indicati per il pubblico moderno e per il mercato console” hanno spiegato per anni i distributori. Eppure i giocatori veterani o semplicemente interessati a questo peculiare genere hanno tenuto duro, come dimostrato dal putiferio sollevatosi dopo il cambio di direzione di Syndicate, e quello ancor maggiore scatenato dall’annuncio che l’indimenticato X-Com sarebbe divenuto l’ennesimo sparatutto. 
Nell’occhio del ciclone si è sollevata una singola software house, Firaxis, baluardo della strategia virtuale fondato dal leggendario Sid Meier, che non si è fatta prendere dalla mestizia e ha risollevato gli animi comunicando di avere in cantiere un altro X-Com, questa volta fedelissimo ai suoi storici predecessori e chiamato Enemy Unknown in loro onore.
Sarà il canto del cigno per la strategia isometrica oppure un titolo capace di squarciare i pregiudizi del mercato? Scopriamolo.
Avvicinarsi a un artefatto extraterrestre è raramente una buona idea
X-Com non vanta una storia complessa: oggetti alieni non identificati arrivano sul nostro pianetucolo. Oggetti alieni si rivelano essere pericolose armi che danno il via a un’invasione. Governi mondiali si uniscono per porre fine alla minaccia creando progetto X-Com. Voi dovere salvare terra. Stop.
L’Oscar alla sceneggiatura è lontano, nulla da dire a riguardo, ma X-Com Enemy Unknown presenta comunque una narrazione concreta che si sviluppa in una campagna a missioni casuali somigliante a quella del primo UFO. A forza di respingere gli alieni vi verranno affidate missioni prioritarie, che avanzeranno notevolmente le vostre scoperte tecnologiche e vi avvicineranno alla vittoria finale. Non è molto, ma è comunque un tentativo apprezzabile di dare un contesto all’azione.
Dopo un breve tutorial nel quale vengono introdotti i comandi base delle battaglie a turni, vi renderete subito conto di essere di fronte a un titolo tutt’altro che facile da padroneggiare. Durante i vari compiti dovrete sfruttare le risorse donate generosamente dalle nazioni mondiali per potenziare al meglio i vostri team di soldati, e ottenere scoperte tecnologiche in grado di tenere testa ai poderosi avversari interstellari. La profondità del sistema è chiara già dalla mappa, un taglio verticale del complesso sotterraneo del progetto X-Com, da cui potrete accedere ai laboratori di ricerca, alla caserma, e all’officina ove gli ingegneri renderanno realtà le nuove scoperte. 
Pressoché ogni elemento del gioco è ritoccabile, soldati compresi, e vi sarà dato modo di scavare sempre più a fondo nel terreno per creare nuove utili strutture. Proprio gli agenti rappresentano la parte più personalizzabile del pacchetto, potendo venir equipaggiati con vari tipi di armi, gadget, armature, e persino modificati fisicamente.
Non crediate tuttavia di poter gestire la difesa della terra soltanto con queste opzioni basilari. Le nazioni andranno monitorate con dei satelliti per intercettare e contrastare l’attività aliena, satelliti che non potranno venir lanciati a sbafo ma avranno bisogno di energia e link specifici per funzionare. Qualunque ricerca, costruzione, e arma, richiederà poi ingegneri, scienziati e materiali vari, ottenibili a forza di missioni e non sempre disponibili. La risorsa principale sarà ovviamente il solito vil denaro, che non scorrerà a fiumi ma aumenterà solo grazie a un pagamento mensile delle nazioni unite, a rare missioni con premi monetari e alla vendita di oggetti alieni tramite il mercato grigio. 
Aggiungete a tutto questo la presenza di un hangar da riempire di caccia ultramoderni per eliminare i dischi volanti trovati e otterrete una miscela densissima, ma estremamente affinata e piacevole da gustare.
Gli scontri diretti risultano altrettanto curati, e presentano la stessa struttura dei classici antenati. Prenderete il controllo di un team di professionisti addestrati, inizialmente poco dotati, che diverranno sempre più specializzati e poderosi a forza di uccisioni e migliorie tecniche. Il sistema di sviluppo dei soldati è strutturato su più livelli, e permetterà alle vostre scelte di ottenere svariate abilità speciali, legate a una classe casuale acquisita dopo le prime tacche sul mitra. 
Durante il vostro turno avrete modo di far compiere due azioni a tutti i membri del vostro team, di solito una di movimento e una d’attacco, salvo eccezioni legate alla professione, a un’abilità speciale, o alla volontà di percorrere distanze maggiori con uno scatto. Ogni elemento della mappa offre una certa copertura, aggirabile posizionandosi furbescamente o limitabile sparando da una posizione sopraelevata. Gli attacchi si fondano su percentuali ben definite, calcolate in base al posizionamento vostro e a quello del nemico, e alle statistiche offensive e difensive dei coinvolti. 
Le battaglie sono più intuitive di quanto possano sembrare dalla descrizione di qui sopra, aiutate anche dalla natura graduale dei potenziamenti che porta a scoprirne le reali applicazioni man mano. Non pensate però neanche per un momento di poter sottovalutare la difficoltà del titolo Firaxis. Già in normal X-Com sa essere estremamente punitivo in determinate situazioni, e alle difficoltà maggiori prenderà le vostre budella e le sbatterà su un tavolo pieno di condimenti piccanti. Il livello di sfida è sempre molto elevato, non solo a causa della grande varietà e pericolosità dei nemici, ma anche per la mortalità dei vostri soldati. Già, avete capito bene, in questo videogame la vostra squadra può venir sterminata, mandando alle ortiche tutti gli sforzi fatti fino a quel momento per potenziarla a dovere. Potrà sembrare ingiusto a un neofita, ma si tratta in realtà di una meccanica di brutale efficacia, che produce un forte attaccamento tra giocatore e unità, e aumenta non poco l’esaltazione quando si riescono a completare le missioni senza vittime e feriti gravi. 
Con un tale numero di variabili da prendere in considerazione, la campagna del gioco riesce a mantenersi fresca ed eccitante, nonostante incarichi, mappe e situazioni tendano a ripetersi una volta superata la prima metà. Qualche evento extra non ci sarebbe dispiaciuto, ma giocare a X-Com in difficile con un solo save slot a disposizione rimane un’esperienza che un amante della strategia virtuale non dovrebbe farsi scappare per nessun motivo.
Aiuto mamma, mi si son fusi i soldati
X-Com Enemy Unknown sfrutta l’ormai onnipresente Unreal Engine, e lo fa piuttosto bene, con modelli di soldati e alieni non dettagliatissimi ma piacevoli e ricchi di personalità, anche se visti da vicino. Le mappe non sono molte ma risultano ben costruite e diversificate, presentando inoltre parecchi elementi distruttibili. Peccato che questo bel lavoro venga parzialmente rovinato da una miriade di fastidiosi bug minori, visivi e non. Ci è capitato spesso di vedere i nostri soldati fondersi con modelli base nella schermata di selezione della squadra prima del briefing, o di ammirare alcuni alieni mentre attraversavano muri come fantasmi (e no, non è un loro potere speciale…). Particolarmente irritanti un paio di glitch legati alla telecamera, che la riposizionano automaticamente verso l’alto a ogni switch di personaggio. Sono piccolezze che verranno corrette indubbiamente con una patch veloce e non ci sembra giusto penalizzare un prodotto così ben fatto per causa loro, ma speriamo comunque in una soluzione repentina. 
Ottima la longevità del gioco, non solo per la lunga e rigiocabile campagna, ma anche per l’ottimo multiplayer, che offre un menu a punti alla Total War per la selezione truppe e una struttura a turni prestabiliti appassionante. Finita la polpa della modalità principale, butterete via molte ore a sfidare nemici umani, ve lo assicuriamo.

– Complesso ed estremamente profondo

– Livello di sfida elevato ed esaltante

– Gameplay vecchio stile dalla grande tatticità, che rende persino online

– Numerosissimi bug minori fastidiosi

– A metà campagna missioni e mappe iniziano a ripetersi

– Può essere seriamente punitivo per i neofiti

9.0

Quanto tempo è passato dall’ultima volta che avete provato reale attaccamento per le vostre truppe virtuali in uno strategico a turni, o agitato urlando il dito medio in segno di vittoria contro l’invasore alieno? Quando è stata l’ultima volta che un gioco vi ha offerto dozzine di statistiche, opzioni, ed elementi da gestire per completare una campagna realmente impegnativa? Se agognate da anni queste sensazioni perdute, buttatevi su X-Com senza pensarci un miliardesimo di secondo. L’opera di Firaxis è un urlo poderoso proveniente dal passato, che si distacca completamente dai titoli commerciali che popolano il mercato e rimbomba con una forza inarrestabile nelle orecchie dei giocatori di vecchia data. Se la strategia isometrica è morta, questo è lo zombie più bello che abbiamo mai visto.

Voto Recensione di X-Com: Enemy Unknown - Recensione


9