Anteprima

X-Blades

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a cura di Krauron

Se una sorta di maschilismo era insito nelle prime produzioni videoludiche con poche o nulle figure-chiave femminili, attualmente il discorso è decisamente cambiato.Da Samus Aran a Nariko (passando per la signorina Croft così da non offenderla), il gentil sesso tende sempre di più ad assumere un ruolo da (è il caso di dirlo) “primadonna” non indifferente.Questo X-Blades (no, non ha nulla a che fare con X-Factor) corrobora pienamente questa teoria, portandoci nei panni di una carinissima donzella tutto pepe .Dante sei stato avvisato!

La moda dei clichéSi insomma, è vero che una anteprima deve attenersi al materiale utilizzato e che un redattore non può pronunciarsi troppo su un determinato aspetto del gioco se non in fase di recensione, ma a tutto c’è un limite.Questo titolo dalle info rilasciate sembra un contenitore bello grande di luoghi comuni: si parte dall’immancabile conflitto tra Bene e Male, si continua con una protagonista abile nell’usare due spade capaci anche di sparare (qualcuno ha detto Gunblade?) e di, udite udite, trasformarsi in una sorta di demone che ne amplifica i poteri, e si termina con gli immancabili punti esperienza da accumulare tra una uccisione ed un’altra.Roba mai vista eh? Meno male che alla Games Convention si è visto qualcosa di almeno interessante.In Primis la grafica, volutamente onirica e suggestiva, quasi una cartolina da un mondo fantasy preso a caso. I colori sono molto accentuati, e l’intera produzione all’occhio appare come un anime “giocabile” anche solo se si osserva l’eroina in questione.Quest’ultima tra l’altro sembra pienamente in possesso di notevoli (e letali) abilità a dir poco circensi; nel video apparso a Lipsia difatti, la ragazzina si sbarazzava con estrema agilità di alcuni nemici, con uno stile che ricorda da una parte l’estrema violenza ed energia scaturita da un Dante qualunque, e dall’altra le mirabolanti ed eleganti gesta del Principe di Persia: basti infatti pensare che in una sequenza viene ripresa proprio una mossa di quest’ultimo, quella nella quale lo si ammirava correre su un muro verticale per lanciarsi di seguito alle spalle del nemico di turno e finirlo.Ovviamente non sempre sarà così facile avere la meglio sugli avversari; in alcuni casi bisogna ricorrere al famoso “teorema delle forze elementari” : Acqua batte Fuoco, ma Fuoco batte Ghiaccio e così via.Tutto questo grazie alla capacità di usare incantesimi di questa specie per uscire fuori da situazioni particolarmente intricate e per risolvere (basilari?) enigmi.Ma in fondo in questo titolo l’uso del cervello di certo non viene prima di quello dei polpastrelli

ConcludendoCon tutta franchezza questo titolo per essere un Action appare immerso in un alone di superficialità, ed a parte lo charme suscitato dalla protagonista e da un stile grafico molto pregevole, pare di trovarsi di fronte, almeno sulla carta, ad un calderone privo di ingredienti davvero originali, che (si spera!) magari verranno compensati da un gameplay coreografico ed elettrizzante.Comunque se il gioco dovesse essere etichettato dagli sviluppatori come un semplice hack’n’slash, allora buona parte dei fattori negativi succitati perderebbero consistenza.Tuttavia anche in questo caso sovverrebbe implicitamente la domanda sul perché non aver voluto inserire innesti innovativi in quel che visivamente poteva rappresentare un prodotto di notevole fattura.