Recensione

Wrestlemania 21

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a cura di Fabfab

Il wrestling, il grande wrestling della WWE è di scena sulle nostre XBox! Da tempo i possessori della console Microsoft si rodevano il fegato nell’attesa di un titolo degno di rivaleggiare con la blasonata serie di Smackdown! di PS2 e con la sorpresa di “Day of the Reckoning” per GameCube e l’annuncio di questo Wrestlemania 21 faceva presagire che le cose si sarebbero presto sistemate. Immagini da urlo, filmati da salivazione immediata ed un marchio, quello della THQ, che da tempo è ormai una garanzia in questo campo. In molti, quasi tutti a dire il vero, non avevano fatto però caso ad un piccolo dettaglio: alla voce “sviluppatore” non risultava il solito, affidabile team di programmatori nipponici conosciuti come Yuke’s, ma il ben più inquietante Studio Gigante, il team yankee autore del non certo indimenticabile picchiaduro “Tao Feng”. Il risultato? Wrestlemania 21 è un titolo bello da vedere, ma non certo da giocare…

Un comune gioco di wrestling

L’idea alla base del gioco è simile a quella degli altri titoli THQ: un tasto per i colpi (X), due per le prese (A e B: il risultato cambia a seconda che la pressione sia breve o prolungata), uno per correre (Y) e due per schivare rispettivamente colpi e prese (L ed R). Sul ring è possibile fare quasi tutto quello che si vuole: darsi la spinta sulle corde, lanciare l’avversario (irish whip), salire sui paletti, salire e scendere dal ring, raccogliere ed usare armi improprie come sedie, tavoli e scale. Non mancano, ovviamente, anche le mosse finali, utilizzabili premendo A+B dopo aver riempito l’apposita barra: per la felicità di tutti quelli che si lamentavano la facilità di ricorso alla Finisher nei titoli PS2, in Wrestlemania 21 ci vuole parecchio tempo per caricare la barra, dunque difficilmente si ricorrerà più di una o due volte alla mossa risolutiva in un match dalla durata standard.Il numero di mosse e colpi a disposizione è comunque decisamente inferiore rispetto agli altri titoli THQ.Il roster si compone di 45 atleti divisi tra RAW e Smackdown Superstars, più sei Divas e cinque Legends: al solito, la scelta degli atleti non soddisferà tutti a causa dell’assenza di alcuni importanti wrestler (London, Kidman ma anche Orlando Jordan, i Basham, La Resistance, Nunzio… :D ). Gli incontri a disposizione rappresentano in maniera abbastanza degna la varietà presente in uno show di wrestling: Single (con le varianti Cage, Hell in a Cell, Ladder, Table e TLC), Tag, Handicap, Triple Threat, Fatal Four-Way, Last Man Standing, Battle Royal, Royal Rumble e, naturalmente, Bra & Panties.Naturalmente non manca un editor che permette al giocatore di creare il proprio lottatore ideale: peccato che, per quanto semplice ed immediato da usare (o forse proprio per questo), risulti decisamente povero sotto ogni punto di vista. Ci sono poche mosse tra cui scegliere, poche possibilità di intervento sul fisico e pochi oggetti e vestiti. Il problema potrebbe pesare più di quanto sembri sul giocatore abituato a lavorare sulla personalizzazione del proprio atleta, anche perchè l’unico modo di affrontare la Carriera è proprio impersonando un wrestler personalizzato.Le modalità a disposizione, infine, non abbondano: è possibile rilassarsi con un semplice incontro di esibizione (da 1 a 4 giocatori contemporaneamente), intraprendere la Carriera oppure creare il proprio Campionato e sfidare altri giocatori per mezzo del Live.

Mancato, mancato, preso, mancato…

Il sistema di controllo, per quanto apparentemente molto semplice, non funziona altrettanto bene.La risposta ai comandi è lenta, così come sono decisamente più lenti i movimenti dei wrestler, almeno rispetto ai titoli della serie Smackdown!Nonostante questo in genere gli incontri risultano abbastanza semplici da vincere: il sistema di contromosse, una volta imparato, ci rende immuni alla maggior parte degli attacchi, mentre la scarsa I.A. degli avversari (che si palesa nei match che non siano un semplice 1 vs 1) ci semplifica la vita. Per avere un minimo di sfida consiglio fin da subito di settare un livello di difficoltà maggiore rispetto a quello base, che è ridicolmente facile (c’è addirittura un indicatore che suggerisce il momento giusto per fare la contromossa…).Il problema maggiore del gioco è rappresentato tuttavia dal non perfetto sistema di rilevamento delle collisioni. Capita spesso di non colpire quando si dovrebbe, o di venire raggiunti quando ci sentivamo al sicuro. Il problema si palesa soprattutto quando si atterra un avversario: questi, infatti, gode di una sorta di invulnerabilità che lo ripara da ogni colpo dal momento i cui comincia ad alzarsi fino a quando si erge completamente diritto. A parte l’irrealtà di una simile situazione, la cpu finisce per considerare in “fase di rialzo” un lottatore che, ai nostri occhi, appare ancora coricato o, al contrario, già in piedi: ecco allora che spesso il nostro wrestler si produce in magnifici attacchi a vuoto che lo rendono vulnerabile ai colpi avversari per qualche secondo (mancare un colpo a terra, poi, vedrà il nostro lottatore rotolarsi dolorante ed inerme, in totale balia dell’opponente). In effetti i lunghi tempi di ripresa del nostro wrestler dopo un colpo a vuoto ma anche dopo aver subito un colpo possono risultare piuttosto irritanti perchè, nei livelli di difficoltà avanzati, permettono all’avversario di inanellare tutta una serie di attacchi e prese senza che si riesca a reagire.E’ stato inoltre introdotto il weight class system, assente nel precedente “RAW 2”, che divide i wrestler in varie categorie di peso ed evita di assistere ad assurdità tipo Trish Straus che solleva Big Show.

Modalità di gioco

La modalità di gioco principale è la Carriera che, purtroppo, può essere affrontata unicamente con un wrestler da noi creato e soffre del medesimo limite evidenziato in “Day of the Reckoning”: è troppo guidata! Al giocatore non viene lasciata alcuna scelta, dovrà subire passivamente la storyline ideata dagli sceneggiatori (peraltro piuttosto divertente) e vincere ogni incontro fino a Wrestlemania. Non è possibile nemmeno scegliere il roster o la personalità del nostro atleta, che si comporta sempre da vanesio attaccabrighe, indipendentemente dalla nostra volontà. Tutto sommato è divertente da affrontare la prima volta (dura la bellezza di 52 match, passando per Smackdown! e RAW), ma difficilmente troverete stimoli ad affrontarla nuovamente una volta completata, visto che non ci sono differenze. Quindi se non avete amici con cui giocare o un abbonamento Live rischiate di annoiarvi molto presto.A proposito, un’altra scelta difficilmente condivisibile riguarda il profilo del giocatore. Per accumulare crediti e comprare/sbloccare wrestler ed oggetti, il giocatore deve creare un proprio profilo. Il problema è che senza nessuna ragione logica ogni volta che sia avvia il gioco questo non carica il profilo preimpostato, ma è il giocatore a doverlo fare andando nelle opzioni: scordatevi di farlo e tutti i crediti guadagnati lottando vanno in fumo! Davvero assurdo…

La grafica

Sotto l’aspetto tecnico il gioco si presenta come il (visivamente) miglior titolo di wrestling mai programmato. Gli atleti sono realizzati egregiamente (i programmatori vantano 10.000 poligoni per ognuno di essi), sia nelle espressioni che nel corpo (che a volte sembra fin troppo lucido) e sono quanto di più vicino alla realtà possiate immaginare, grazie anche al motion capture utilizzato dai programmatori: tuttavia se a bocce ferme (durante gli ingressi o le esultanze) tutto appare perfetto, durante i combattimenti talvolta i comportamenti dei lottatori possono apparire assai meno realistici, per non parlare delle frequenti e talvolta clamorose compenetrazioni di poligoni. Inoltre devo dire, a costo di sembrare pignolo, di aver rilevato numerose altre imperfezioni: in particolare non mi convincono troppo le proporzioni dei vari lottatori, specie se di stazza molto diversa (mettete di fianco Big Show e Rey Mysterio: onestamente Rey mi sembra davvero troppo piccolo, come se la scala metrica utilizzata fosse differente!). Un altro appunto riguarda le Divas: se i wrestler uomini sono quasi perfetti, per le ragazze sembra essere stata dedicata molta meno cura. Sembra quasi che per loro sia stato utilizzato un unico modello, sul quale sono stati variati, di volta in volta, solo il volto e gli abiti: dunque per quanto belle le lottatrici assomigliano poco alle loro controparti reali (Trish Stratus, ad esempio, è più alta del dovuto e meno prorompente nelle forme) ed indossano completi davvero anonimi.Da notare anche la notevole differenza tra wrestler in tenuta da combattimento e wrestler vestiti: questi ultimi sono decisamente meno realistici e naturali, basta dare un’occhiata all’ingresso di JBL, che sale sul ring col vestito della festa e sembra davvero un manichino.Le scene di intermezzo, che sfruttano la grafica del gioco, precedono e poi seguono ogni incontro e sono realizzate davvero bene. Gli ingressi dei vari wrestler sono fedeli agli originali, a volte fin troppo: quello di Undertaker, ad esempio, è veramente troppo lento!Naturalmente sono molto belle a vedersi anche le varie arene, fedelmente ricostruite e popolate da un pubblico festante. Quello che stupisce, invece, sono gli scarni menù di gioco, davvero brutti da vedere. Restano da segnalare i caricamenti, frequenti ed in genere piuttosto lunghi, per non dire biblici in certe circostanze, tipo per il salvataggio di un wrestler appena editato.Un accenno, infine, ai lunghi caricamenti che precedono ogni incontro; davvero non era possibile ottimizzare meglio il tutto?

L’audio

Il comparto audio può vantare i motivi di ingresso originali di ogni lottatore, oltre che le loro voci originali, impegnati ad interpretare se stessi nella modalità Carriera: non saranno esempi di pathos e recitazione, ma fa piacere sentirli parlare con la stessa voce che sentiamo durante i vari show della WWE. Inoltre, per la prima volta, la THQ ha dotato anche il nostro wrestler editato di una voce tutta sua, per cui interagisce e dialoga direttamente con tutti gli altri personaggi.Il gioco, purtroppo e come sempre, non gode di una localizzazione in italiano, se non per quanto riguarda lo scarno manuale e la confezione: Halifax da tempo specula sui giochi di wrestling, che vendono tanto anche se non localizzati, riducendo al minimo le spese e massimizzando i guadagni. Il problema è che Wrestlemania 21, a differenza che gli altri titoli THQ, non ha nemmeno i sottotitoli in inglese: questo significa che per seguire le vicende bisogna riuscire a capire quello che si dicono nei vari dialoghi, rigorosamente in inglese, talvolta pure in slang! Dunque se non conoscete per bene l’inglese la godibilità del prodotto finisce col risentirne.

– Tecnicamente molto valido

– Tutte le voci e le musiche originali

– Giocabilità lacunosa

– Story mode lineare

– Longevità ridotta

5.5

L’ultimo nato in casa THQ è un gioco tecnicamente molto valido, ma decisamente poco divertente da giocare: passare dagli esperti Yuke’s al semi sconosciuto Studio Gigante si è rivelata una mossa poco felice perchè il nuovo team di programmatori sembra non aver tenuto in nessun conto quanto di buono avevano fatto i loro predecessori, dando vita ad un prodotto davvero deludente, specie considerato l’hype che era stato creato.

D’altronde questo non significa che Wrestlemania 21 sia proprio da buttare: se siete appassionati di wrestling, avete solo un’ XBox e capite l’inglese parlato potete anche accontentarvi. Ma chiunque abbia una PS2 o un GameCube farebbe bene a cercare altrove il proprio gioco WWE…

Voto Recensione di Wrestlemania 21 - Recensione


5.5