Recensione

Worms: Forts Under Siege

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a cura di N€uro

A distanza di nemmeno un anno dall’ultimo episodio ritornano i Worms e sono più in forma che mai! I cari vermetti non hanno alcuna intenzione di deporre le armi e, pur di continuare la loro guerra infinita, sono disposti a rivoluzionare il loro modo di combattere (o almeno così hanno pensato di fare i loro realizzatori). Evoluzione del gameplay? Diciamo di si, ma avrà funzionato?

L’evoluzione della specieEra il lontano 1995 quando Team17 riuscì a lanciare sul mercato il primo di una lunga e fortunata serie di videogame. Il gioco in questione era Worms, strategico a turni con protagonisti degli esilaranti vermetti pronti a darsele si santa ragione. Seguirono poi Worms2 (1997), Worms Armageddon (1999, forse il vero fiore all’occhiello della serie), Worms World Party (2001, con l’introduzione del multiplayer on-line), Worms3d (2003, che esegue il salto dal classico 2D al più moderno 3D) e infine quest’ultima fatica, ovvero WORMS: FORTS UNDER SIEGE.

Tra costruzioni e combattimentiCome si può intuire dal titolo, l’ormai nota mania distruttiva dovrà essere saggiamente alternata alla nuova vena architettonica dei nostri piccoli invertebrati. E la costruzione degli edifici risulterà fondamentale, perché senza di essi saremmo perduti.L’obiettivo infatti è stato raddoppiato e si potrà quindi scegliere in che modo cercare di ottenere la vittoria: eliminando tutti gli avversari, come da tradizione, oppure distruggendo il “campo base” del nemico.Naturalmente le costruzioni non consistono solo nel quartier generale, ce ne sono di diverse, ognuna con la propria funzione. Molto importanti ad esempio sono ospedali e laboratori, che probabilmente già intuite a cosa servono: il primo è un posto dove rigenerare i nostri guerriglieri, il secondo invece è il luogo destinato a progettare nuove armi da scagliare contro il nemico.Senza contare che molta della dotazione offensiva in nostro possesso è utilizzabile solo e unicamente se utilizzata dalla sommità di determinati edifici, come ad esempio i torrioni.Molto spesso quindi la battaglia risulta essere piuttosto statica, in quanto gli ambienti sono piuttosto grandi ed essendo il tempo per muoversi relativamente poco (un minuto), sarà preferibile restarsene “al sicuro” sulle proprie torri. Altro punto a sfavore dell’assalto a spada tratta è la difficoltà nel gestire il movimento del personaggio. La tastiera risulta essere quanto mai scomoda e la telecamera è a dir poco odiosa, visto che non segue il personaggio e va continuamente reimpostata.Molto utili invece gli altri due tipi di visualizzazione: il primo è la classica vista dall’alto, che permette di farsi un’idea sul campo di battaglia e sulla strategia da utilizzare; il secondo, in soggettiva, si dimostra valido soprattutto durante l’utilizzo di un’arma, per poter meglio mirare l’obiettivo.Ogni tanto comunque converrà anche perlustrare la zona, anche perché dal cielo continueranno a piovere succulenti rifornimenti, siano essi casse di armi o kit medici.Per quanto riguarda le ambientazioni alla Team17 ci hanno preso in pieno! Sono quattro e tutte di grandi connotati storici, quali antico Egitto, era Greco-Romana, il tempo dei Samurai e il Medioevo.Vero punto di forza sono, come al solito, le molteplici e a dir poco fantasiose armi a disposizione. Da questo punto di vista va fatto un plauso alla vena creativa dei realizzatori, che ci mettono a disposizione un arsenale tanto completo quanto bizzarro.

Belli da vedere e da ascoltareLa grafica di Worms FUS di dimostra abbastanza valida, nonostante non sia di primo pelo. Certo non aspettatevi uno strategico con la grafica di Half-Life2, si tratta di un onesto lavoro e nulla più. Ma a pensarci bene, in un gioco che ha fatto del divertimento la propria caratteristica principale, è poi così indispensabile una grafica da urlo?Da segnalare comunque che le animazioni dei protagonisti, durante le presentazioni dei livelli, si dimostrano ben fatte, in uno stile cartoonesco sicuramente azzeccato.Se dovessimo valutare il sonoro dalle affermazioni/imprecazioni dei vermetti probabilmente daremmo un nove pieno. I nostri eroi in rosa non hanno di certo perso la verve di un tempo e sono capaci di regalare più di una sghignazzata davanti al monitor. Il resto però è ben poca cosa, non si va aldilà di quale elementare effetto sonoro, insomma non certo una colonna sonora memorabile accompagna le nostre gesta.

Tra single e multiParliamoci chiaro, in single il gioco diventa presto abbastanza “zavorrato”, un modo elegante per dire che dopo un po’ ci si annoia, anche se, a dire il vero, una partita gode comunque di ottima longevità. Forse è prevedendo questo che la software house ha realizzato ben quattro modalità di gioco: la classica partita rapida, l’esercitazione (estremamente utile all’inizio), la modalità campagna (che prevede appunto un salto in quattro diverse epoche) e le prove.Le cose cambiano piuttosto radicalmente in multiplayer, sia esso sullo stesso PC (da 1 a 4 giocatori) o in internet. Le tattiche di gioco vengono completamente stravolte, in quanto ci troveremo di fronte a menti decisamente più elastiche rispetto alla AI del computer, facendo risultare il tutto decisamente più divertente

HARDWARE

Minimi:– Processore 1 GHz – 256 Mb RAM– Scheda video 64 Mb– 800 Mb liberi su Hard Disk

Raccomandati:– Processore 1.5 GHz– 512 Mb RAM– Scheda video 128 Mb

MULTIPLAYER

Multiplayer Online via GameSpy Arcade

– Scenari ottimi

– Vermetti esilaranti

– Multiplayer divertente

– Gameplay limitato

– Noioso in single

7.0

Un’altra tappa compiuta da Worms, un altro buon gioco che però risente di difetti che ne limitano le potenzialità. Tanto è divertente il multi tanto risulta macchinoso il single, che però vanta quattro interessanti modalità di gioco. Il comparto tecnico, seppur datato, risulta più quantomeno discreto. Insomma, provateci ancora Team17! Non sarà certo questo mezzo passo falso ad abbattere i fan della serie…

Voto Recensione di Worms: Forts Under Siege - Recensione


7