Recensione

World of Warcraft: Warlords of Draenor

Avatar

a cura di FireZdragon

I dieci anni di attività sono un traguardo più unico che raro nel panorama dei videogiochi, ma Blizzard ci ha abituati a trattare World of Warcraft in maniera differente rispetto al resto dei MMORPG: non stupisce dunque che la quinta ed ultima espansione, Warlords of Draenor, riesca ancora una volta a portare una buona dose di novità in un titolo che è tutt’altro che morto.

E via verso il livello 100!Warlords of Draenor colpisce fin dalle prime ore di gioco per la grande profondità della storyline introdotta: un risultato in buona parte giustificato dal fatto che gli eventi che i giocatori si accingono a ripercorrere fanno parte della trama “classica” del gioco, e pertanto porteranno ad interagire con personaggi ben noti del lore di Warcraft. Con questa espansione, infatti, Blizzard ci riporta nella versione delle Outlands precedente agli eventi che hanno trovato spazio in Burning Crusade, il continente di Draenor. Attraverso un escamotage narrativo, ci troveremo ad interagire con gli Orchi in una storyline alternativa a quella nota, una sorta di “cosa sarebbe successo se…” che ci permetterà di incontrare personaggi del calibro di Gul’dan, Durotan e Kilrogg, solo per citarne alcuni. Sarà facile seguire la trama anche per i giocatori meno interessati al lore, dal momento che Blizzard ha deciso di inserire cinematic e dialoghi in corrispondenza degli eventi più rilevanti, e la quest line si snoda in maniera naturale tra i nuovi territori. Questi ultimi saranno particolarmente graditi dai vecchi giocatori che, abituati al loro aspetto nella versione Outlands, ne apprezzeranno i punti di contatto. L’esplorazione dei nuovi ambienti è inoltre facilitata dalla scelta di Blizzard di disabilitare le mount volanti sul nuovo continente, e allo stesso tempo sarà molto più facile imbatterci in mob rari (aumentati sensibilmente di numero) in grado di fornire equipaggiamento realmente utile ai personaggi di livello inferiore a 100. Sempre nel contesto dell’esplorazione trova collocazione il nuovo sistema di quest bonus: Draenor da questo punto di vista solleva i giocatori dalla necessità di dover portare a termine le quest che da sempre sono considerate più noiose ­(le classiche “uccidi X mob”, “trova X oggetti”) ­ relegandole ad una parte marginale e facoltativa della fase di leveling. La loro attivazione avverrà con l’ingresso in determinate zone di gioco ed i giocatori potranno scegliere se portarle a termine o meno, ­ottenendo un sensibile bonus d’esperienza ­ senza alcun impatto sulla trama principale del gioco.

Una guarnigione da chiamare casaÈ sempre nel contesto della crescita del personaggio dal livello 90 al 100­ nuovo level cap­ che si colloca una delle principali novità dell’espansione, ovvero le Guarnigioni. Quello che a prima vista può sembrare la semplice declinazione Blizzard di un sistema di housing in gioco, è in realtà molto di più, dal momento che la nostra base sarà centrale durante tutta la fase di leveling, permettendoci di ottenere quest aggiuntive, raccogliere risorse ed interagire con le professioni. La nostra Guarnigione, zona in cui possiamo accedere solamente con il nostro personaggio, si evolverà insieme a lui: attraverso la raccolta delle risorse destinate ad essa (un nuovo tipo di valuta) potremo infatti decidere quali edifici collocare, ed evolverli fino ad averne un massimo di 2 grandi, 2 medi e 3 piccoli. Chiaramente ogni edificio garantirà dei bonus, sotto forma di quest aggiuntive o materiali utili per le professioni, o ancora abilità utilizzabili dal nostro personaggio. Ogni giocatore dovrà dunque compiere delle scelte: per esempio, scegliendo gli Stables avremo la possibilità di catturare mob presenti su Draenor con la chance che diventino una nostra nuova mount, mentre selezionando il Trading Post potremo scambiare risorse utili al crafting e avere l’auction house accessibile direttamente dalla nostra Guarnigione. Non potremo però avere tutti gli edifici disponibili, motivo per cui una scelta sarà sempre necessaria. Infine, numerosi personaggi incontrati durante le nostre avventure potranno scegliere di unirsi a noi, andando a rinfoltire le fila dei seguaci: a questi NPC potranno essere affidate missioni, ma sempre in maniera ragionata, dal momento che ogni seguace dispone di abilità (e di un livello) che possono essere utili o meno per portare a compimento una specifica missione. Queste ultime garantiranno ricompense sotto forma di gold, esperienza, risorse o equipaggiamento.

It’s a Dungeon!Una parola va detta anche riguardo ai dungeon: come ogni espansione, anche Warlords of Draenor ne introduce di nuovi e, rispetto alle precedenti espansioni, sembra che Blizzard abbia voluto attuare un leggero cambio di rotta. Se infatti, da Cataclysm in poi, è sempre stato pressoché impossibile wipare in instance, con Draenor questa possibilità non è invece da escludere totalmente, e i giocatori dovranno prestare maggiore attenzione, soprattutto se all’interno di party composti in maniera casuale. Passando agli aspetti più tecnici del gioco, Warlords of Draenor vede realizzato il revamp grafico dei personaggi, attività resasi necessaria soprattutto per alcune razze che non avevamo mai subito cambiamenti fin dal loro lancio nel lontano 2005. Le ambientazioni sono estremamente curate, e a contribuire alla loro profondità opera un comparto audio a nostro avviso sensibilmente migliorato. Per il resto, dal punto di vista grafico il gioco è sostanzialmente quello che avevamo lasciato con Pandaria, dal momento che quest’ultima espansione aveva già apportato dei miglioramenti tangibili. Infine, con l’acquisto dell’espansione, Blizzard garantisce il boost al livello 90 di un personaggio presente sull’account: se poi questo personaggio è almeno di livello 60, anche le professioni verranno automaticamente portate al livello 600. Il personaggio che troveremo inizialmente al livello 90 disporrà di un numero limitato di abilità e mano a mano che avanzeremo con il leveling, ne verranno sbloccate delle altre; l’intento di Blizzard è infatti quello di non confondere i giocatori che si trovano improvvisamente a giocare un personaggio di livello 90, che potrebbero perdersi tra le numerose abilità disponibili.

Tutto bene fino a quiCi sono novità anche per gli amanti dell’endgame: il sistema di Raid viene infatti sensibilmente rivisto, con novità sia nell’ambito della composizione dei gruppi, che nella struttura delle instance. Blizzard ha per il momento annunciato 2 nuovi Raid ­ Blackrock Foundry e Highmaul ­ che a differenza del passato non verranno più strutturati in ali differenti, ma presenteranno un unico percorso, con tutti i boss disponibili. Per quanto riguarda invece la tipologia di Raid, la situazione si semplifica: dimentichiamoci le composizioni fisse da 10 e 25 giocatori, sostituite dal sistema Flexible già introdotto da tempo. Il numero dei componenti dei Raid sarà sempre variabile tra i 10 ed i 25 giocatori, e la difficoltà del dungeon, come pure la qualità dei drop, scaleranno di conseguenza. Questo meccanismo sarà presente sia per la versione Normal che per quella Heroic dei dungeon: a queste si aggiungerà un terzo livello di difficoltà, Mythic, per il quale è invece previsto un numero fisso di 20 partecipanti, con relativo bilanciamento della difficoltà e del loot, che a detta di Blizzard dovrebbe accontentare i giocatori hardcore, rimasti delusi dal livello di difficoltà delle ultime espansioni. Anche in questo ambito, la trama di Warcraft avrà un peso molto più rilevante che in passato, fosse anche solo per il calibro dei personaggi con i quali ci troveremo ad interagire.

Ascia in facciaSarà difficile restare delusi anche dai cambiamenti sul fronte PvP, che interessano particolarmente il gear e la sua acquisizione da parte dei giocatori. Le statistiche designate unicamente per il PvP (cioè PvP Power), introdotte con Mists of Pandaria, spariscono, per lasciar spazio ad un sistema che si adatta alla specifica situazione in cui si trova il nostro personaggio. L’equipaggiamento PvP, infatti, riceverà un boost alle statistiche ogni qual volta incapperemo in uno scontro, sia esso un’Arena, un Battleground o una semplice schermaglia con personaggi della fazione opposta. Questo consente ai giocatori meno equipaggiati di potersi difendere in maniera dignitosa anche nelle prime fasi di approccio al PvP. Per quanto riguarda la qualità del gear, Draenor introduce 3 differenti tier, con pezzi ottenibili attraverso le consuete valute PvP (Conquest ed Honor) nonchè tramite una terza fonte, i cosiddetti Strongbox: si tratta di una nuova ricompensa ottenibile ad esempio dopo aver portato a termine un Battlegrond durante la specifica Call to Arms, e potrà contenere punti Honor, Conquest o equipaggiamento. Blizzard assicura che il primo livello di gear (Starter Gear) sarà ottenibile in maniera veloce dai giocatori che si avvicinano al PvP subito dopo il level cap, in particolare attraverso gli Strongbox ottenuti nei Battleground. Infine, la versione Skirmish delle Arene ­ cioè quelle cui si partecipa in maniera casuale ­ è stata rivista: offrirà ora ricompense, sotto forma di Honor o gear, e consentirà l’accesso (solo o con amici) nelle versioni 2v2, 3v3 e 5v5.

– Storyline apprezzabile

– Upgrade grafici

– Tante novità interessanti

– Raid finalmente adeguati a tutti

– Statistiche PvP rivisitate

– Il gioco è pur sempre in circolazione da ben 10 anni, con tutti i limiti del caso

– Lancio non proprio esaltante

8.5

Sulla base di queste considerazioni, Warlords of Draenor si candida ad essere la nuova espansione preferita dai giocatori di World of Wacraft: l’impressione è che Blizzard si sia presa un po’ di tempo per “riflettere” con il lancio di Mists of Pandaria, ­che ha toccato aspetti marginali della trama e non ha introdotto particolari novità a livello di gameplay,­ per poi tornare alla grande con un’espansione dal ruolo centrale nella narrativa e importante sul piano delle nuove meccaniche di gioco introdotte. Nonostante un lancio fallimentare sul piano tecnico, per il quale Blizzard ha deciso di regalare ai giocatori 5 giorni di gioco gratis, ci sentiamo di dire che Warlords of Draenor mette in discussione l’assunto secondo il quale un gioco, col passare degli anni, sia destinato al declino o comunque a riproporre sempre le stesse dinamiche: ancora una volta Blizzard è riuscita a stupirci, e la corona di Re dei MMORPG, per quanto ormai arrugginita, resta sempre ben salda sul capo di World of Wacraft.

Voto Recensione di World of Warcraft: Warlords of Draenor - Recensione


8.5