World of Warcraft: Cataclysm

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a cura di RGames

Dopo aver lasciato i suoi milioni di fedelissimi a confrontarsi per nottate intere contro Nefarian, Cho’gall e Al’Akir sullo sfondo di Blackwing Descent, Bastion of Twilight e Throne of the Four Winds, mamma Blizzard, quasi cinque mesi dopo l’uscita di Cataclysm, ha deciso finalmente di far scendere in campo nuovi contenuti per offrire ai giocatori ulteriori sfide e portare qualche ventata di novità attraverso implementazioni ed accorgimenti di quanto già esistente.La nuova patch, Rise of the Zandalari, vede questa volta come protagoniste assolute le tribù di troll sparse nel regno di Kalimdor, che, mosse dal Cataclisma che ha sconvolto le terre di Azeroth, sono desiderose di riacquistare l’antico potere, la gloria e le terre perse nel corso di millenni di guerre e lotte intestine. Le due grandi capitali delle nazioni Gurubashi e Amani, Zul’Gurub and Zul’Aman, sono in ricostruzione e promettono di divenire il fulcro di questo nuovo grande impero. Starà ai player, guidati attraverso una serie di quest introduttive che hanno luogo a Stranglethorn Vale, giungere sino al cuore delle due grandi capitali e confrontarsi con i capi delle tribù per sventare una nuova minaccia che indebolirebbe ulteriormente l’orda e l’alleanza già impegnate ad affrontare il ritorno di Deathwing. Inoltre la fedeltà di Vol’jin ed i suoi Darkspear troll all’orda piuttosto che alla loro razza non semplificherà certamente le cose e fornirà nel contempo una spiegazione sul perché i troll dell’orda parteciperanno a questa campagna contro i propri simili.A questa grande trama principale si affiancano ulteriori modifiche ed implementazioni portate al gioco, che spaziano da semplici rifiniture, ad elementi ormai consolidati, sino ad inedite migliorie che mirano a facilitare ulteriormente la giocabilità e l’esperienza videoludica dei milioni di utenti che ogni giorno si svegliano ed addormentano nel reame di Azeroth. 

Ma è tutto oro quello che luccica?
Apparentemente, gli elementi per un nuovo grande successo ci sono tutti, almeno per coloro che si sono avvicinati al titolo Blizzard in tempi più o meno recenti; giocatori più esperti e scafati, che affrontano il content offerto da oltre 6 anni, possono tuttavia avere un’opinione abbastanza contrastante a riguardo. Sicuramente il primo elemento da sottolineare riguarda i connotati delle due nuove istanze offerte, Zul’Gurub e Zul’Aman, che in realtà nuove non sono: assistiamo infatti ad una rivisitazione ed un riadattamento per livelli 85 di due istanze del passato che quasi due anni orsono fecero la gioia di molti giocatori per originalità ed ambientazione, nonché per sfide offerte. Ancora oggi molti utenti ricordano la difficoltà per ottenere l’Amani War Bear, trofeo da sfoggiare da coloro che erano in grado di completare attraverso un raid ben affiatato di 10 giocatori la sfida a tempo offerta da Zul’Aman, oppure l’originalità di alcuni boss che ci si trovava ad affrontare quando affiancati da altri 19 compagni ci si avventurava fra le rovine di Zul’Gurub.Con questa patch, tuttavia, le due grandi vecchie glorie del passato vengono ridotte a “5 men run” per livelli 85, dove le poche modifiche portate dal revamp attuato attraverso boss e meccaniche che troppo spesso riciclano elementi presi dal passato, non sono sufficienti per definire come novità queste nuove sfide e spezzare una lancia in favore del content offerto. A impoverire la situazione si aggiungono gli epix (oggetti di colore viola ottenibili dall’uccisione di boss) che si ottengono dal completamento delle istanze; il livello degli stessi si attesta infatti intorno al 353, andando a posizionarsi fra quelli precedentemente ottenibili dalle istanze già presenti nel gioco ed affrontabili con 5 (346) e 10/25 (359) giocatori in modalità Heroic.Se già il sistema basato sulle istanze Eroiche è sempre stato elemento di contrasto e discussioni sin dalla sua creazione (in World of Warcraft Vanilla e in The Burning Crusade i boss venivano affrontati esclusivamente in un unico grado di difficoltà e le sfide sempre crescenti erano di fatto offerte da effettivi nuovi contenuti e non dalla versione più complessa degli stessi appena sconfitti), offrire ancora più Epici attraverso semplici istanze da 5 affrontabili da chiunque può sicuramente far felici i giocatori casual, ma allo stesso tempo far storcere il naso a coloro che hanno sempre trovato nel PvE Blizzard un punto di riferimento grazie alle continue sfide offerte ed alla complessità dei boss stessi.Cercare di giustificare il fenomeno con un mercato economico più vasto, sebbene comprensibile, non deve tuttavia far dimenticare che ciò che ha reso World of Warcraft così grande e termine di paragone sempre incontrastato sino ad oggi è stata proprio la struttura che lo caratterizzava nei primi anni di vita; il resto è stato un seguito naturale basato più sull’affezione e l’abitudine. 
Non sempre facile è sinonimo di migliore 
Da un lato Blizzard giustifica questa scelta affermando che la maggior parte dei giocatori necessita di un aiuto in quanto in questi cinque mesi di sfide non è riuscita a pulire il content offerto (ad esclusione di poche gilde organizzate), rendendoli impreparati ed incompleti per la nuova istanza di Fireland che uscirà prossimamente. Tuttavia dovrebbe sicuramente riflettere sui motivi di questa incapacità, perché forse di incapacità vera e propria non si tratta. Dover ripetere giorno dopo giorno, per quasi 5 mesi, i medesimi boss, con l’unica differenza fra normal e hard mode portata da un incremento di punti vita, danno e 3-4 nuove skill, lasciando tuttavia identiche le ambientazioni, i percorsi e spesso i trash mobs (così sono chiamati i mostri minori che ogni raid deve uccidere prima di arrivare al boss vero e proprio), può causare nei giocatori un senso di frustrazione, limitazione e soprattutto noia che alla lunga porta a perdere quello stimolo che in Vanilla e The Burning Crusade guidava verso il desiderio di uccidere e sopraffare il nuovo boss di turno.Sembra quindi che, patch dopo patch, Blizzard continui a semplificare sempre più l’offerta ludica, diminuendo le novità apportate e semplificando le sfide offerte, riciclando quanto già visto in passato ed applicando la formula “più epix per tutti” ; questo aspetto è sicuramente da considerarsi un’arma a doppio taglio, che in passato ha posto termine ad altri MMORPG di grande richiamo (uno su tutti Star Wars Galaxies di Sony Online Entertainment).E’ sufficiente accedere al gioco ed ascoltare il parere di molti vecchi utenti per sentire più critiche che elogi riguardo la politica seguita da Blizzard in questi ultimi tempi; non si troverà mai nessuno prediligere i contents attuali a quelli di Vanilla e The Burning Crusade, dove ogni patch o espansione era una vera novità, in grado di riaccendere il desiderio di ogni giocatore. 
Bontà o pigrizia? 
A conti fatti, quindi, viene da domandarsi se lo staff tecnico abbia optato per queste soluzioni operative effettivamente per facilitare i giocatori e limare ulteriormente le differenze che si creano fra utenti esperti e casual gamers, o più semplicemente per “prolungare” l’esperienza di gioco attuale col minore sforzo possibile, cercando di prendere tempo (almeno si spera) per produrre in un futuro prossimo nuove sfide, questa volta realmente interessanti ed innovative, quali quelle promesse con Firelands, che dovrebbe essere introdotta con la patch 4.2 in periodo estivo. Tuttavia, la perplessità presente, causata dalla totale assenza di un nuovo content per raid di 10/25 persone, fa storcere il naso soprattutto a coloro che dopo cinque mesi hanno già “clearato” (linguaggio tecnico per indicare il completamento di tutto il content presente nel gioco e riferito alle istanze presenti) tutto quello che si poteva . E’ quindi, dal punta di vista del PvE, una patch esclusivamente per i “ritardatari”, inutile per coloro che hanno già affrontato con successo gli hard mode presenti, così come stimolo insufficiente per quelli che non li hanno finiti e non saranno certo invogliati a farlo ora grazie a due istanze “riciclate” da cinque, divenute ora un facile strumento per regalare epici a tutti e sminuirne, quindi, l’effettivo valore. 
Dungeon finder, Dungeon finder, completami come solo tu sai far… 
Abbandonando la digressione e tornando a concentrarsi sugli elementi portati da questa patch, possiamo spezzare una lancia a favore delle modifiche apportate al sistema di Dungeon Finder, che cerca di risolvere uno dei problemi più grandi legati alla difficoltà di molti giocatori nel completare le istanze daily, ovvero l’assenza di classi fondamentali quali tank o healer che portano i DPS ad attese che variano da poche decine di minuti, sino a quasi un’ora, per poter entrare in istanza attraverso un party costruito casualmente. Il nuovo Dungeon Finder, Call to Arms, infatti, assemblerà il party accostando le differenti classi ed offrendo un bonus extra all’ultimo ruolo disponibile per dar inizio all’istanza. Se, ad esempio, mancherà un curatore per far partire l’istanza, il sistema sottolineerà questo aspetto ed offrirà una ulteriore ricompensa a colui che si presterà a vestire questo ruolo attraverso una sacca che potrà contenere oro, gemme per potenziare l’equipaggiamento, sino ad una cavalcatura estremamente rara. Questa risulta essere un’ottima implementazione, affiancata da una nuova distribuzione dei valor (monete spendibili per ottenere pezzi epici) ottenibili dalle istanze daily: prima i giocatori ottenevano settanta valor al giorno, dalla prima istanza random giornaliera che portavano a termine e dovevano quindi aspettare sette giorni per averne quattrocento novanta. Adesso li otterranno dalle prime sette istanze random che faranno ogni settimana, rendendo l’accumulo degli stessi più facile e, soprattutto, potendone disporre subito. Questo sistema facilita così la gestione del tempo di molti casual player, che potranno organizzare meglio il loro tempo di gioco e decidere con più certezze quando e come fare le random hero per ottenere i valor. A completare il tutto troviamo il valore duplicato dei valor-reward ottenibili dalle due nuove istanze five men che passa da settanta a centoquaranta, rendendo ancora più semplice l’incetta di epix per tier. 
Guild forums vs Guilds game 
Non accontentandosi di intervenire solamente sull’aspetto strettamente operativo del PvE, Rise of the Zandalari è deciso a portare due innovazioni anche sulla struttura delle gilde in game: Guild Challenges e Guild Finder cercano rispettivamente di facilitare la crescita in esperienza delle gilde più piccole e di permettere una migliore e reciproca ricerca fra gilde e nuovi reclutamenti. Uno dei problemi più grandi causati dal vecchio sistema di reputazione legato alle gilde era infatti l’estrema difficoltà a salire di rank per quelle costituite da pochi membri, così come un cap di reputazione giornaliero che non poteva essere superato, portando così il passaggio al rank superiore ad essere decisamente lento e frustrante. Le Guild Challenges, di stampo Dungeons, Raid e Rated Battlegrounds, permetteranno, ogni volta che saranno completate, di superare questo limite giornaliero, premiando i gruppi di gilde con esperienza e gold. Sarà così più semplice far salire il grado di gilda ed accedere ai vari bonus sbloccabili (perk) attraverso questo passaggio. Nel contempo, il Guild Finder, attraverso alcune voci specifiche presenti, ha il compito di semplificare la vita sia delle gilde in cerca di nuovi giocatori, sia di giocatori in cerca di una gilda, sottolineando gli interessi dell’utente, la sua predisposizione, così come i ruoli ricercati dalla gilda stessa. L’obiettivo è incentrato molto semplicemente sul vecchio concetto di “domanda ed offerta” del mercato economico, dove alle necessità di A può rispondere B. Tuttavia, se il Guild Challenge (sempre se vogliamo escludere la critica del “tutto per tutti è meglio”) può portare una nuova ventata di novità al sistema di gilde in game, il Guild Finder, forse, rischia di divenire ben presto uno strumento poco utilizzato, o comunque, risorsa esclusivamente per i player che vedono le gilde in modo molto superficiale e semplicistico. Non bisogna infatti assolutamente dimenticare che molto spesso i gruppi più importanti e grandi, così come quelli più piccoli ma competitivi, sono quasi sempre composti da una certa tipologia di giocatori, e posano le loro basi su regolamenti, strutture, legami ben specifici e studiati, dove la ricerca di nuovi giocatori e le modalità di ingresso sono molto più complesse di quel che potrebbe fornire un sistema quale il Guild Finder. Ogni gilda che si rispetti possiede un sito privato, un forum ben strutturato, uno statuto ed un regolamento, così come una forma di apply molto simile ad un Curriculum Vitae che ogni nuovo player deve compilare nei minimi dettagli prima di fare la sua richiesta in gilda: il GM e gli officer poi decideranno, in base alle esigenze della gilda stessa e all’impressione lasciata dal giocatore, se approfondirne la conoscenza tramite colloquio in TS o Ventrilo per poi passare all’eventuale “gildatura”. Solo il tempo potrà decretare la buon riuscita di questa implementazione come effettiva alternativa alle apply sui forum di gilda o assicurarle un posto nel dimenticatoio. 
Non c’è nuovo senza il vecchio 
Oltre ad essersi incentrata sui nuovi contenuti trattati sino a questo momento, lo staff tecnico ha ovviamente posto grande attenzione anche a quegli elementi che puntualmente vengono cambiati, riorganizzati, implementati ed approfonditi in ogni patch che si rispetti.Non mancano infatti nuovi bilanciamenti e modifiche alle classi presenti in game, sia dal punto di vista del PvE che del PvP; come dopo ogni patch, usciranno a riguardo sorrisi e nuove proteste ora dal warrior, ora dall’arciere che ha visto potenziare o “nerfare” (indebolire) la propria classe o la specifica skill. Di primo acchito, sembra essere uscito ancora una volta vincitore il mago frost in PvP, già oggetto di ulteriori lamentele da parte dei più per la facilità di gameplay rispetto alle prestazioni decisamente al top. Sono stati aggiunti nuovi Achievement per gli amanti di questo elemento, che garantiranno ulteriori voci e riconoscimenti nel curriculum dei vari giocatori, così come sono stati modificati aspetti che vanno dalla singola abilità del particolare boss nella specifica istanza PvE, sino a nuove limature del PvP aspect
A questo riguardo assistiamo in primis alla maggiore facilità nel guadagnare punti honor (duplicati rispetto il pre-patch) che permetterà quindi anche a chi ha meno voglia e tempo da trascorrere nei battlegrounds di riuscire a prendere i premi e i pezzi reward acquistabili tramite honor stessi con sforzi minori, così come al cambiamento dei Focused Assault and Brutal Assault buff, che ora aumenteranno dopo tre minuti nei quali gli stessi team orda ed alleanza avranno in custodia la bandiera, creando una situazione di stallo abbastanza noiosa e in certi casi frustrante, un aumento del danno subito dal “portatore” della stessa del 10%, che continuerà a crescere di un ulteriore 10% ogni minuto successivo. Per gli amanti di Arathi Basin e Battle of Gilneas, taggare le flag ora richiederà solo sette secondi invece di otto, velocizzando così il passaggio di una postazione fra una fazione e l’altra e rendendo l’intero battleground più dinamico. A concludere il tutto troviamo una migliore gestione dei raid da parte del raid leader in PvP e l’interessante nuovo sistema di “rinascita” in BG, dove i giocatori ora non saranno più resuscitati nella postazione posseduta dalla propria fazione in cui sono morti, ma in quella più vicina. Questo elemento diviene una grande innovazione, perché va a risolvere l’enorme problema presente in molti battleground in cui spesso e volentieri chi conquistava una postazione per primo, sfruttando il fatto di essere resuscitato in loco, riusciva a mantenerla sino alla fine, impedendo alle forze in assalto di conquistarla, proprio perché sconfitti gli avversari li si vedeva resuscitati con energia piena dopo pochi secondi. Modificati anche i valori di resilience per il PvP così come la mastery per alcune classi.Piccoli interventi e migliorie apportati anche in ambito di quest, crafting professions, interfaccia (che permetterà una migliore gestione di grafica e connettività) e abilità raziali di gnomi e umani vanno a completare il quadro di questa patch; nota dolente riguardo la skill di Archeology che, malgrado nuovi item introdotti, stenta ancora a spiccare il volo in quanto ad effettiva utilità se paragonata all’estrema fatica e tempo necessari per “capparla”.

Il giudizio è parecchio contrastante. Da un lato non si può certamente negare l’impegno e l’abilità a modificare ed implementare certi aspetti del gioco, andando ancora oggi, dopo 6 anni, ad inserire migliorie ex novo, così come apportare cambiamenti ascoltando i consigli e le lamentele dei giocatori tramite forum ufficiale. Dall’altro rimane sicuramente l’amaro in bocca per questa sensazione di “riciclo” e l’estrema semplificazione di molti aspetti del prodotto, laddove invece la sfida per il raggiungimento di determinati obiettivi e soprattutto l’impossibilità per alcuni di farlo, rendeva il tutto più appagante e completo. E’ una patch che incarna pienamente la direzione ormai presa dal gioco in sé: poche reali innovazioni nel lato del content, ed una lenta, ma continua ed inesorabile limatura delle differenze fra personaggi.

Siamo lontani dal periodo d’oro di Vanilla e The Burning Crusade; sfruttando un linguaggio gergale che tuttavia è divenuto sempre più frequente nelle istanze di Azeroth, ci troviamo di fronte ad una situazione in cui “entri nelle istanze con il carrello della spesa“, per indicare l’estrema facilità per tutti di vestire un personaggio con epix items.

Se siete amanti del “tutto e subito” e non vi interessa sudare sette camice per ottenere l’oggetto tanto ambito, ma pensate sia più importante una sfilata di moda in full set epico per le vie di Stormwind o Orgrimmar rispetto a nottate in polverose istanze in compagnia dei vostri gildani per studiare dopo mille e mille wipes (morti) strategie sempre vincenti per debellare il reale “nuovo” boss di turno e sfoggiare la “Supermegagorgeousdangerousultraepix Staff “ che solo voi avrete, allora probabilmente questa patch vi colpirà piacevolmente. In caso contrario, rimarrete abbastanza delusi, soprattutto relazionando il tutto al tempo trascorso per metterci le mania sopra. Non resta che sperare in un cambiamento di direzione con l’introduzione di Firelands; nell’attesa, staffe impugnate e spade sguainate per affrontare una sfida che sfida non è.