Recensione

World of Warcraft

Avatar

a cura di FireZdragon

La quarta espansione di World of Warcraft ha visto la luce in un momento non proprio radioso per il titolo, che a seguito di Cataclysm ha visto ridurre in maniera piuttosto considerevole il numero dei propri sottoscrittori, pur mantenendosi a livelli ineguagliati da qualsiasi altro MMORPG sul mercato. Complice poi una concorrenza (finalmente) di livello e piuttosto agguerrita (ArenaNet con Guild Wars 2 su tutti) per Blizzard le cose si sarebbero potute mettere male, nel caso in cui Mists of Pandaria non avesse convinto appieno come in parte ha fatto Cataclysm: tuttavia, come i fan di WoW sanno meglio di chiunque altro, ancora una volta la casa di Irvine è riuscita a non deludere le aspettative, con un titolo che ha potuto far tornare il livello delle sottoscrizioni vicino al massimo mai toccato.

Mai dire No al pandaPer quanto Blizzard ci abbia sempre abituati a prodotti di grande qualità e a scelte oculate, l’introduzione della razza Pandaren, fin dal primo annuncio ufficiale, ha creato non poche perplessità nella community dei giocatori, che temevano si sarebbe persa qualsiasi parvenza di contenuto “epico” o se non altro il legame con il lore esistente. Bisogna invece dire che la nuova razza è stata collocata all’interno della storia di WoW in maniera sapiente: Blizzard ha puntato sulla profondità dell’ambientazione e, in parte, anche sull’ironia della razza Pandaren, per dar vita a degli scenari effettivamente nuovi anche per un titolo come WoW, con 8 anni di onorato servizio sulle spalle. Il ruolo marginale che i Pandaren hanno sempre avuto nella storia di Warcraft, viene qui tradotto nel loro essere schivi e apparentemente disinteressati alle vicende che riguardano la perenne lotta tra Alleanza e Orda: per questo i giocatori che selezioneranno un personaggio di questa razza, cominceranno la fase di exp senza alcuna collocazione in una delle due fazioni, salvo poi sceglierne l’appartenenza al raggiungimento del livello 10. Nuova razza significa anche nuovi modelli: in effetti, se guardiamo alle fattezze delle razze introdotte con vanilla, queste ormai risultano piuttosto datate, senza la cura per i dettagli che invece contraddistingue le nuove. Allo stesso modo, Blizzard ha dato una ritoccata a molti altri aspetti puramente estetici, azione necessaria ogniqualvolta si vada a metter mano su di un gioco datato che deve pur sempre fare i conti con l’evoluzione del settore: si tratta comunque sempre di normale “makeup”, quindi niente che possa far tremare i possessori di PC più vecchi, che dovrebbero continuare a cavarsela egregiamente, se così han fatto in Cataclysm.

Cosa c’è di nuovo?Venendo agli aspetti più prettamente di gameplay, c’è da dire che Blizzard ha fatto molto sul fronte della semplificazione: in questo caso, però, la semplificazione non va considerata a 360°, cosa che avrebbe fatto storcere il naso ai giocatori più hardcore, bensì nella volontà di rimuovere quegli ostacoli più di contorno, che spesso vengono considerati noiosi specialmente durante la fase di exp. Pertanto, i giocatori avranno più libertà nella scelta delle quest da svolgere, che seguiranno pur sempre una storyline centrale, ma dalla quale si dipartono poi una serie di diramazioni, che offriranno un’esperienza di exp più variegata rispetto al passato, soprattutto per chi intende livellare più personaggi. Sempre in quest’ottica, ha trovato realizzazione l’ennesimo revamp dei talenti: scelta davvero minimal in questo senso da parte di Blizzard, che ha ridotto le scelte a sole tre ogni 15 livelli, più una selezione iniziale del “ramo” principale di specializzazione da intraprendere, che assicurerà fin dall’inizio una buona dose di abilità attive e passive pronte all’utilizzo. Ma oltre alle novità vere e proprie, Blizzard ci ha abituati ormai da tempo ai consueti revamp di zone già esistenti, in un universo di gioco che inevitabilmente diviene sempre più sconfinato. Questa volta i nostalgici hanno trovato pane per i loro denti con il rinnovo di tre storiche istanze di WoW vanilla, ovvero Scarlet Monastery e Scholomance, che si aggiungono alla – già nutrita – lista delle istanze disponibili per il livello 90, più Ragefire Chasm, sempre disponibile per i giocatori di livello più basso. Le nuove istanze, comunque, oltre ad offrire delle ambientazioni ricche di dettagli, in linea con il mood cinese dell’espansione, possono essere affrontate in una nuova modalità, chiamata “Challenge Mode”: i giocatori più equipaggiati hanno la possibilità di entrare in una classifica dei migliori, a seconda del tempo impiegato per portare a termine l’istanza selezionata. Vi assicuriamo che portare a termine un’istanza in questo modo non è una passeggiata. A fianco di questa nuova modalità, i giocatori hanno trovato gli Scenari PvE, una sorta di mini-istanze da 3 giocatori, che vedranno i giocatori impegnati in eventi riguardanti la storyline introdotta con Pandaria, e garantiranno delle ricompense coerenti con la propria classe, e che forniscono dunque un piacevole diversivo.Gli amanti dei Raid troveranno molto con cui divertirsi, dal momento che oltre a due boss esterni, con Pandaria sono stati introdotti, ad oggi, anche 4 Raid istanziati, che potranno essere svolti come di consueto nelle modalità 10 e 25 giocatori e relative difficoltà (Normale o Eroica).

PVPSul fronte del PvP Blizzard ha di recente espresso la volontà di effettuare modifiche ad ampio raggio, che interessino sia i Battleground, che una forma di PvP outdoor che di fatto non ha mai trovato realizzazione in gioco. Quello che per il momento è certo, è l’introduzione in gioco di nuovi Battleground ed Arene, oltre ad un minigioco di contorno, le Pet Battle, che consente alle nostre mascotte di affrontarne altre ed acquisire livelli ed abilità. Infine, con Mists of Pandaria Blizzard ha voluto pensare anche ai giocatori del Bel Paese, che potranno avere a loro disposizione un client di gioco totalmente tradotto in italiano, con tanto di dialoghi e cinematic localizzati. A questo proposito, sono stati inaugurati due server italiani, Nemesis e Pozzo dell’Eternità, verso i quali è stata offerta la possibilità di trasferimento gratuita per tutti i giocatori della nostra nazionalità.

8.0

Con Mists of Pandaria Blizzard ha ridato un impulso a World of Warcraft, un po’ affaticato dopo la terza espansione Cataclysm. Ma Blizzard ha saputo individuare le pecche dell’ultima espansione e reagire di conseguenza, producendo dei contenuti che i giocatori hanno apprezzato fin da subito e che continuano ad essere introdotti a gran ritmo con le patch che si susseguono. Gli amanti del PvE hanno già visto l’introduzione di due nuovi Raid, mentre coloro che prediligono il PvP vedranno a breve modifiche di un certo peso a tutto il sistema. La possibilità di scadere nel più becero “more of the same” è sempre dietro l’angolo, ma per il momento Blizzard sembra aver stuzzicato adeguatamente i propri giocatori: World of Warcraft non sarà il Re dei MMORPG quanto a innovazione, ma di sicuro è ancora lontano dall’essere archiviato, e i punti di forza del titolo ci sono ancora tutti.

Voto Recensione di World of Warcraft - Recensione


8