Anteprima

World Of Warcraft: Cataclysm

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a cura di Mugo

Sessanta, Molten Core, Onyxia, i “pally solo agli ally”, Hand Of Ragnaros. Poi settanta, Outlands, Illidian, Black Temple, Blood Elves. Poi ottanta, Northrend, freddo, Death Knight, Lich King, aurora boreale, achievements. Arriviamo così ad oggi, ultime patch prima del cataclisma, prima che un dragone devasti il caro vecchio mondo, i vecchi continenti, quelli dove siamo cresciuti e che un po’ avevamo dimenticato, se non fosse stato per prendere la tigre a Zul Gurub o per il titolo di Explorer. Siamo ad oggi, ma in realtà parliamo ancora del domani, perché Cataclysm non è ancora sugli scaffali di tutto il mondo, ma solo in quattro server di prova, già gremiti, già pieni di Goblin e di Worgen, come quando un personaggio sì e uno no era un elfo del sangue paladino.Noi ci siamo presi il tempo necessario per provare a fondo tutte le caratteristiche dell’ultima espansione del re degli MMORPG, questo è il nostro resoconto, tra qualche lacrimuccia per quello che non c’è più, qualche recriminazione perché “una volta sì che era difficile farmare”, ma tanto stupore, e tanta ammirazione per una delle poche software house che sicuramente ha “quel qualcosa in più”.

Volare, Oh OhTasto destro sul portale che da Dalaran ci teletrasporta in una delle capitali della nostra fazione, abbiamo trasferito un personaggio a livello ottanta sui server della beta, per girare il mondo senza paura di venire sopraffatti dai nemici (o da qualche buontempone in PVP) e per testare i contenuti che riporteranno a livellare anche i giocatori ormai avvezzi all’end-game. Tasto destro sul portale dicevamo, la schermata di caricamento passa rapida ed una volta ad Undercity (sì, per questa prova il nostro personaggio è un Undead) si guarda increduli l’icona della mount volante, non più opaca, ma accesa come tutte le altre. Una delle grandi novità infatti della terza espansione di World Of Warcraft è la possibilità di volare per Kalimdor e per l’Eastern Kingdom, i vecchi continenti. E’ una grande aggiunta, oltre che un’ emozione vedere finalmente quel bel mondo dall’alto, che permette di abbattere radicalmente i tempi di viaggio, ed offre prospettive strategiche completamente nuove. Siamo volati fino a Stormwind, la capitale degli umani dell’Alleanza, e non abbiamo potuto non notare la completa assenza di un sistema di difesa antiaerea. Probabilmente sarà implementato nelle successive fasi di produzione, perché così come stanno le cose piombare dall’alto sulla capitale avversaria rende i raid estremamente facili. Dopo questa considerazione tuttavia, l’attenzione è rubata dal restyling del centro abitato, ora più bello che mai, discorso simile tra l’altro a quello che si può fare per Orgrimmar, la capitale dell’Orda, ora passata sotto la guida del bellicoso orco Garrosh che traduce in architetture aggressive tutta la sua carica di combattività. La tregua tra le due fazioni sembra sfumata, visto che entrambe fortificano le loro posizioni: gli orchi aumentano la loro presenza per esempio ad Ashenvale presso lo Zoram Gar Outpost (che ora è una fortezza a pieno titolo), mentre gli umani proteggono la loro Sentinel Hill a Westfall con alte mura; per contro, subiscono forti pressioni da nord, dai Forsaken, che infestano con una piaga il porto di Southshore e più in generale trasformano i loro insediamenti in più strutturati agglomerati di case, caratterizzati ora dallo stile architettonico tipico che hanno assunto con la seconda espansione. Le maggiori modifiche al mondo sono comunque ad opera del citato dragone Deathwing: enormi vortici (come a Stranglethorn Vale), canyon ricolmi di lava (come quello che taglia in due le Barrens), foreste infuocate, allagamenti ed ogni altro brusco cambiamento ambientale che possa venire in mente. Alcune zone sono ora completamente diverse: Loch Modan, una volta ridente territorio popolato da nani e caratterizzato da un grande lago al centro (The Loch, appunto), è adesso una vasta distesa con qualche pozza d’acqua e nulla più. La grande diga ha ceduto facendo, tracimare il liquido verso le Wetlands, rendendole ancora più umide di quanto già non fossero.

Werewolf? There wolf!Niente meglio del geniale gioco di parole di Frankestein Junior può introdurre un paragrafo dedicato ad una delle due nuove razze giocabili presenti in Cataclysm, i Worgen, lupi mannari appunto.I Worgen finalmente danno lo spunto a Blizzard per rivelare ai giocatori cosa succedeva dietro alle mura che proteggevano la terra di Gilneas dal resto del mondo. Durante le quest di partenza si vive la fuga degli umani da Gilneas City, durante la quale si viene morsi da un lupo, molto simpaticamente il procedere dell’infezione è rappresentato da un’iconcina che riporta lo stato della ferita: da “non sembra grave” si passa presto a “sembra infetta” per arrivare fino a “del pelo ci cresce attorno”, guidando il giocatore verso l’inevitabile trasformazione in licantropo. Il procedere della storia è molto coinvolgente (soprattutto se si ha già un background sulla mitologia di Warcraft), grazie anche all’ampio uso della tecnologia del phasing, la quale permette ai giocatori di vedere il mondo mutare attorno a loro in maniera dinamica, seguendo il susseguirsi degli eventi. E’ così che dopo la fuga dalla città si riuscirà ad imparare a controllare la trasformazione grazie ad un gruppo di druidi e si assisterà all’assedio degli Undead alla propria città, per poi rinunciare alla storica autosufficienza del regno di Gilneas che si unirà all’Alleanza nella lotta all’Orda. Lo stile vittoriano delle architetture della zona di partenza dei Worgen riesce ad essere unico, ma al tempo stesso amalgamato agli altri: date le atmosfere da racconto dell’orrore ottocentesco ed alcune citazioni più o meno velate all’opera di Bram Stoker (come una corsa su una carrozza gitana lungo uno scosceso sentiero), ci si aspetterebbe da un momento all’altro l’apparizione del conte Dracula in persona. Il mix risultante lascia davvero il segno, per un incipit razziale che non dimenticherete facilmente.

L’onda verdeIl discorso fatto per le scelte architettoniche utilizzate nel costruire le ambientazioni di Gilneas non può essere riproposto quando si parla dei Goblin: per quanto alcuni giocatori già storcessero il naso alla presenza in un mondo fantasy di elicotteri e, soprattutto, chopper, le unicità dello stile costruttivo dei mostriciattoli verdi rendono la loro starting area assolutamente adorabile. La zona di partenza è un’isola con miniere, pozzi di petrolio, luci e caos. L’impressione è quella di trovarsi in una specie di luna park un po’ inquietante, sensazione suffragata anche dalla presenza di autostrade (sì, autostrade) che si prodigano in evoluzioni al limite della fisica, proponendo al giocatore vertiginose inclinazioni sulle quali sfrecciare in macchina. Nel giro di poche quest infatti si otterranno le chiavi di una strombazzante cabriolet, il cui utilizzo permette di ridurre di molto i tempi necessari agli spostamenti e ben si presta al tono scanzonato delle prime missioni. L’obbiettivo sarà infatti quello di organizzare una grande festa, andando quindi a recuperare invitati in giro per la caotica città o a procurarsi i vestiti adatti. Un tono decisamente diverso da quanto visto con i licantropi, basti pensare che qui saremo chiamati a procurare dei secchi agli invitati che hanno bevuto troppo, per agevolarne la serenità interiore. Tutta la prima fase è dunque caratterizzata da meccaniche mai viste nel titolo Blizzard, decisamente più stravaganti di quanto offrono i Worgen.C’è tuttavia qualcosa che non torna: nell’universo warcraftiano i Goblin sono sempre stati un po’ come la Svizzera, ricchi e neutrali. Cosa li ha spinti ad unirsi all’Orda? Non vi sveliamo tutti i retroscena, sappiate solo che si parla di Thrall (l’ex comandante degli orchi), di molte esplosioni e di fasi caratterizzate da grandi dosi d’azione. Anche qui ci sarà da divertirsi.

Il dannato monteDopo anni di supposizioni, avremo finalmente modo di scoprire cosa si nasconde sulle cime del monte Hyjal, situato geograficamente a nord-ovest di Azshara, zona completamente rimodellata per fare posto alle visionarie architetture Goblin. Il monte sarà dunque la zona dove i giocatori al livello ottanta potranno riprendere a questare e, soprattutto, a testare il nuovo sistema di talenti. Gli alberi dei talenti sono stati infatti completamente rivoluzionati, eliminando tutte quelle abilità ritenute poco interessanti dagli sviluppatori. Anche l’interfaccia grafica è cambiata: al livello 10, con l’acquisizione del primo talent point, verrà presentato un riassunto delle possibilità offerte da ognuno dei tre rami, con l’ovvio intento di facilitare la scelta ai giocatori meno esperti. Anche il numero di talenti è stato sensibilmente diminuito: non più uno per livello, ma l’obbiettivo è quello di alternarli con le nuove abilità. Parlando di interfaccia vanno citati diversi cambiamenti, alcuni puramente estetici (come il restyling dello spellbook), altri fondamentali come l’introduzione di un tutorial in-game che si presenterà con diverse finestre pop-up al primo incontro con le caratteristiche del gioco: la prima volta che si passa di livello, la prima volta che si va all’asta, la prima volta che si muore e così via. Continua inoltre il cammino verso l’integrazione di strumenti che una volta erano solo ad appannaggio degli add-on, come quelli che permettono di individuare le aree dove trovare i mob necessari al completamento delle quest. Questo cammino era già cominciato con la seconda espansione ed ora il sistema viene potenziato e perfezionato, rendendo superfluo l’utilizzo di software di terze parti, anche se ai livelli più alti, in raid, ci pare che ancora possano rivelarsi molto utili.

– Molte novità

– Starting area bellissime

– Nuovi capitoli alla storia

World Of Warcraft: Cataclysm si prospetta come un’espansione ricchissima di contenuti ed innovazioni in grado di soddisfare sia chi già è immerso nell’universo Blizzard sia chi volesse avvicinarsi per la prima volta a questo MMORPG. Ancora non abbiamo potuto provare la nuova professione secondaria, Archeology, che non è presente al momento nei server della beta, ma dai nostri precedenti incontri con gli sviluppatori abbiamo potuto apprendere di come sia fortemente indicata per i giocatori amanti del collezionismo e dell’esplorazione. Ancora non abbiamo una data d’uscita precisa, ma possiamo immaginare che l’arrivo sia più probabile negli ultimi mesi del corrente anno. Noi continueremo ad esplorare tutti gli anfratti del mondo online, pronti a riportarvi ogni novità o nuova caratteristica. Rimanete dunque su queste pagine per tutti gli aggiornamenti di uno dei titoli più attesi dagli utenti PC.