Recensione

World Heroes

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a cura di E.Onizuka

La trama, vede il pianeta nell’anno 3019 minacciato da un cattivone di nome Geegus che al solito vuole conquistare il mondo; uno scenziato (pazzo) ha la bella idea di usare una macchina del tempo per andare alla ricerca dei più forti guerrieri di ogni epoca nella speranza che questi riescano a prevalere sul conquistatore…

World Heroes avrebbe dovuto chiamarsi Time Heroes o qualcosa del genere visto il contesto, comunque il titolo scelto faceva “più figo” e quindi ecco spiegata la preferenza. Terminato il siparietto procediamo con la descrizione del gioco, ovvero un classico picchiaduro uno contro uno uscito nel periodo d’oro del genere e dello strapotere Capcom con il suo Street Fighter II, si parla del 1992. Solo otto personaggi tra cui scegliere e nove in totale contando il boss finale per i tempi erano la media (ora sarebbero veramente una miseria), ad ogni modo i designer dell’Alpha Denshi si sono abbastanza sbizzarriti nell’idearli. I protagonisti sono i ninja Hanzo e Fuuma provenienti rispettivamente da Giappone e U.S.A. (Ryu e Ken dicono niente…) poi abbiamo il Cinese Dragon, sicuramente il personaggio più indovinato del lotto, una via di mezzo tra il solito Bruce Lee e Ken il Guerriero che all’epoca avvicinò al coin op più di un curioso. Un soldato cyborg, tale Broken, in pratica la versione robotica di Dhalsim data la sua predisposizione ad allungare gli arti, la spadaccina Francese Jeanne, unica armata del lotto, un wrestler foto copia di Hulk Hogan (e come farcelo mancare…) unico personaggio dei giorni nostri nel lotto, il Mongolo J.Carn, ovvero un Blanka senza capacità di conduzione elettrica e di poco modificato e infine il mago Rasputin. Lo stesso Geegus, il cattivone finale, per quanto abbastanza ben realizzato altro non è che un emulo del T-1000 (cyborg visto in Terminator 2 Il giorno del giudizio), una creatura formata da acciaio liquido che durante il combattimento è in grado di acquisire le sembianze di tutti i guerrieri già sconfitti.

Descritti i personaggi si passa al lato tecnico, graficamente il gioco si presenta discretamenente bene, per quanto bisogna dire già in casa SNK di lì a poco si sarebbe visto molto meglio, gli 82 mega della cartuccia non sono poi tantissimi ma la differente abilità di programmazione tra team come ADK (Alpha Denshi) e SNK nell’ideare personaggi e stage è palese, basti guardare gli Art of Fighting e Fatal Fury 2 usciti pochi mesi dopo per rendersene conto. Tuttavia, graficamente, per i tempi, World Heroes non era niente male, grafica pulita, personaggi ben disegnati anche se senza troppi fronzoli, animazioni nella media e stage in alcuni casi abbastanza evocativi, Bello per esempio il ring ingabbiato e sospeso nel vuoto del wrestler o gli stage di Hanzo, Fuuma e Dragon. Ciò che fa storcere il naso è l’audio con effetti sonori e vocali ben realizzati, a fronte di un comparto musicale già scialbo di suo e reso ancora meno significatico dagli effetti che lo sovrastano. La giocabilità è un’altra nota dolente del titolo, una chiara imitazione di quella collaudata di casa Capcom ma realizzata in maniera parecchio più semplicistica e approssimativa, i pulsanti utilizzati sono solo tre, pugni, calci e prese che si effettuano sia con il movimento dello stick più la pressione del pugno, sia con il tasto apposito. Da notare che a una diversa pressione dei pulsanti si avranno colpi deboli o forti, caratteristica, questa, abbastanza orignale ma che sarebbe potuta essere sotituita semplicemente dall’uso di quattro bottoni per calci e pugni anzichè solo due. Un paio di mosse speciali per ogni personaggio da realizzare con le solite mezze lune, niente super mosse in fase di combattimento critico, niente piani prospettici differenti, due bonus stage per intervallare le fasi di lotta, ma una originale variante allo schema di combattimento classico chiamato Death Match, inserita la monetina e scelto il nostro lottatore, ci verrà chiesto di scegliere tra normal match e death match, combattimenti svolti in arene completamente differenti piene di trappole di ogni tipo, che vanno dal fuoco, a spuntoni sulle pareti o raggi laser… il tutto per cercare di variare almeno per quanto possibile un titolo che sapeva troppo di già visto già alla sua uscita. Questo World Heroes almeno nel primo capitolo (ricordo che la saga ne comprende ben quattro) è troppo simile al titolo già troppe volte citato in questa recensione. Se non altro meritano gli urletti alla Kenshiro del cinese Dragon e le sue movenze alla Bruce Lee ma non potrei dire se il tutto vale il prezzo del biglietto, questo è soggettivo, di picchiaduro migliori di questo World Heroes ce ne sono stati a decine eppure il ttolo ADK ha saputo ritagliarsi una discreta fetta di mercato nel settore tanto da portare a termine ben quattro episodi. Stupisce poi, e questa è una mia considerzione personale, l’accanimento di Capcom verso il Fighter’s History di Data East (’93), titolo ritenuto dalla casa di Street Fighter come plagio spudorato e portato addirittura in tribunale… causa poi vinta dalla stessa Capcom se non sbaglio. Beh a mio avviso i plagi erano ben più evidenti in questo titolo ADK, realizzato pure un anno prima, ma tant è…

Ricordo infine che il titolo ha beneficiato di conversioni sui 16 bit SEGA e Nintendo su cartucce da 16 MBit, conversioni realizzate più che discretamente ma che provendendo da un titolo già di per sè poco più che sufficiente e perdendo anche diversi punti sotto il profilo tecnico per via delle differenze di hardware tra il NEO∙GEO e le console ospitanti, diventavano di relativa attrattiva solo per i super appassionati del genere o fan sfegatati del coin op stesso.

Cartuccia che si trova a prezzi abbordabilissimi sia in formato NEO∙GEO AES (sistema casalingo) che MVS (sistema da bar) oltre che su CD. Alla prossima.

– Stile grafico fumettoso

– Un picchiaduro vecchio stile

– Stile grafico discutibile

– Troppo semplice

– Un clone spudorato di SF2

– Pochi personaggi

6.8

Concludendo, World Heroes è un titolo che non riesce ad eccellere sotto nessun punto di vista in particolare ma che ha saputo comunque ritagliarsi una fetta di notorietà nell’affollato settore dei picchiaduro a due dimensioni, successo dovuto probabilmente in larga parte al secondo episodio e al suo pirata C.Kidd che come mossa speciale lanciava addosso squali e galeoni, come dimenticarlo. Qualunque giocatore ultra ventenne non può aver dimenticato la saga dei World Heroes e, anche mettendola diversi gradini sotto i vari Art of Fighting e Fatal Fury, ne conserva comunque un bel ricordo.

Voto Recensione di World Heroes - Recensione


6.8