Anteprima

Wolfenstein

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a cura di Zephiro

Fregiarsi del titolo di primo First Person Shooter (sparatutto in prima persona) di successo non è cosa da poco. Molti sono i giochi usciti nell’ultimo decennio che godono di un gran seguito in questo affollatissimo panorama, ma pochi hanno concorso a decretare le basi al fenomeno di massa e vendite che oggi è diventato il genere degli shooter. Essere considerato il primo di una lunga catena di successi inanellati gioco dopo gioco nel corso degli anni è un’eredità molto pesante da portare avanti. Il rischio di scontentare i fans, di deludere lo zoccolo duro di appassionati può essere molto alto, soprattutto se sono passati molti anni dall’ultima apparizione del predecessore ed il mercato non è stato certo a guardare, bensì si è evoluto, ha rafforzato ed innovato alcuni aspetti e, in generale, ha fatto passi da gigante. Ecco perché l’ultima creatura Raven Software è guardata al tempo stesso con stupore e scetticismo da pubblico e addetti ai lavori. Ora che la presentazione alla stampa è stata ufficializzata e l’embargo terminato, sono in molti a chiedersi se il leggendario Blazko riuscirà a ripristinare prepotentemente le gerarchie del genere alle sue gloriose origini. Scopriamolo insieme con questo nostro first look.

Una storia di nazisti e magia neraChiunque abbia amato le vicissitudini di B.J. Blazkowicz dei passati episodi sarà felice di ritrovare ancora il proprio beniamino come protagonista di questo capitolo che lo vedrà, nuovamente, affrontare orde di nazisti spietati intenti alla conquista dell’intero pianeta, come da tradizione della saga. Anche in questo caso ci saranno molti riferimenti all’occulto, con il Reich interessato ad impossessarsi di un artefatto magico chiamato Black Sun in grado di donare poteri incredibili: ed è proprio qui che entrerete in gioco voi ed il vostro alter ego. Nel corso di una missione d’infiltrazione che farà da incipit alla trama vera e propria verrete infatti in possesso di un medaglione magico che si rivelerà essere il vero fulcro del gameplay di questo nuovo Wolfenstein. Indossando l’amuleto il protagonista acquisirà nuovi ed entusiasmanti poteri del tutto inediti rispetto alle precedenti versioni. Nella demo recentemente presentata alla stampa dagli sviluppatori è possibile capire ancora meglio l’applicazione di questa interessante novità e come questa influenzi le meccaniche di gioco, arricchendo e svecchiando il franchise. L’aspetto più intrigante emerso dalla prova è l’esistenza di una dimensione parallela denominata The Veil, accessibile in qualunque momento attraverso il D-Pad, prevedibilmente, soltanto attraverso i poteri dell’amuleto. Questo nuovo piano presenterà alcune notevoli differenze rispetto a quello reale, prime fra tutte la possibilità di riconoscere i punti deboli di alcuni nemici particolarmente ostili, quasi imbattibili con un approccio classico e senza l’utilizzo di strabilianti poteri. I primi passi in Veil mostreranno il significativo cambio di direzione intrapreso dai ragazzi di Raven. Se nel piano reale tutto assume contorni fin troppo familiari in alcuni casi, con ondate di nemici da abbattere e poco altro, appena entrati nell’altra dimensione sarà presto chiaro il vero potenziale di questo episodio. Una volta varcata la soglia, infatti, ogni elemento dello scenario sarà contraddistinto da un bagliore verdognolo, a partire dai nemici sino a particolari strutture con cui sarà possibile interagire. Risulta interessante notare come i muri contrassegnati dal simbolo del Black Sun potranno essere attraversati come foste un fantasma, dando un vantaggio posizionale al nostro eroe, e permettendogli di sorprendere da dietro o dal fianco gli avversario cogliendo così di sorpresa l’ignaro nemico. Questi ultimi saranno anch’essi circondati da un’aurea in linea con l’ambiente e, come accennavamo, avranno ben visibili i propri punti deboli, rappresentati da sfere rosse. Non mancheranno, ovviamente, alcune categorie di nemici tipiche di Veil, anche se è mantenuto ancora il riserbo in merito a questo.

Abilità del futuro e stile del passatoAltro fattore da tenere caldamente in considerazione riguarda l’utilizzo di particolari poteri da parte del protagonista che, a differenza del semplice accesso a Veil, consumeranno un certo quantitativo di un apposita barra dell’amuleto. In fase di demo era possibile provare soltanto l’abilità in grado di rallentare il tempo (denominata Mire), ma gli sviluppatori assicurano una buona gamma di varianti su cui poter contare. Nonostante i limiti imposti dalla demo, anche in questo caso le reazioni sono state positive, soprattutto in concomitanza di uno scontro con un super soldato armato di cannone particellare. Entrati in Veil i punti deboli sono stati immediatamente riconoscibili e grazie al potere sopra citato è stato semplice mirare e mettere fine al conflitto, ma non mancheranno di certo scontro nettamente più impegnativi. Una volta ucciso il nemico è possibile raccogliere l’arsenale lasciato, in questo caso un cannone disintegratore davvero efficace. Le buone notizie vengono anche dalla longevità del titolo, grazie a tutta una serie di oggetti bonus nascosti più o meno efficacemente per i livelli, alcuni dei quali particolarmente utili, che invoglieranno il giocatore a ripercorrere da capo diverse sezioni di gioco. Non ultima la possibilità di potenziare come si vorrà le proprie armi ricorrendo al Black Market. Insomma la carne al fuoco è molta e di sicuro interesse per i giocatori che a gran voce richiedevano il ritorno di un titolo tanto prestigioso. Sembra incredibile a dirsi, ma il nuovo capitolo di Wolfenstein sfrutterà l’engine Tech 4, il motore grafico dell’ormai anzianotto Doom 3, ovviamente tirato a lucido a dovere per concorrere con altre tecnologie ben più attuali. Nonostante l’aspetto vagamente retrò del titolo, infatti, ogni aspetto visivo è stato impreziosito da effetti di luce notevoli, con una buona resa visiva generale sebbene ancora un po’ acerba in certe occasioni. Sul fronte dell’intelligenza artificiale non ci sono innovazioni particolari, i nemici si fiondano a flotte sul protagonista cercando un riparo o manovre evasive, ma l’idea è che non si sia badato troppo a dotare gli avversari di routine particolarmente performanti, in favore di un azione più frenetica.

Le nostre impressioni si fermano qua per ora, Wolfenstein ha un potenziale enorme e, considerando l’hype che si è creato, è lecito aspettarsi un nuovo successo commerciale in grado di riportare la serie ai suoi fasti originali. Abbiamo apprezzato il coraggio degli sviluppatori di voler rinnovare il franchise senza però stravolgerne completamente lo stile. In particolar modo i nuovi poteri, la dimensione parallela sapientemente ideata e tutto ciò che ruota attorno a questi fattori sembrano integrarsi alla perfezione con le meccaniche old style tipiche della produzione Activision. In definitiva non possiamo che dare il bentornato al papà degli sparatutto in prima persona, certi che il ritorno a Wolfenstein sarà più atteso che mai. Restate sintonizzati su Spaziogames per tutti i futuri aggiornamenti.