Recensione

Winning Eleven 6

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a cura di Massimo

“Del Piero avanza palla al piede, salta un avversario, poi un altro, in dribbling, tocca per Totti che di prima intenzione serve in profondità Vieri con un lancio millimetrico. Il bomber azzurro si infila fra due difensori avversari, resiste alla trattenuta della maglia, carica il sinistro ed insacca in rete con un secco diagonale che fulmina i portiere!” L’anticipazione di quanto si spera avverrà ai prossimi Mondiali? Il sogno di un tifoso azzurro? Quasi, tutto questo è Winning Eleven 6, quando il sogno diventa realtà!

Finalmente ci siamoCon immensa emozione, soprattutto dopo aver visto sul Web il filmato pubblicitario del gioco, ho atteso con ansia questa nuova incarnazione di uno dei miei giochi preferiti di sempre (il povero Luca era tartassato dalle mie continue richieste di trovare al più presto un negozio che ci fornisse il titolone Konami, visto che dalle mie parti era già ultraprenotato da settimane!), e non vi nascondo che mi tremavano addirittura le mani mentre, subito dopo aver strappato come un folle dalle mani del postino il pacco contenente il prezioso tesoro, inserivo il Cd nella mia PS2. Emozione che è cresciuta di più quando è partita la splendida intro, piuttosto lunga, con la fantastica colonna sonora dei Queen “Will we rock you”, che già di per se caricherebbe emotivamente anche un ghiacciolo, figuriamoci uno che vuole giocare a WE6… La “sigla” di WE6 mostra fasi di gioco di vari match intervallate da scene di tifosi che festeggiano o guardano le evoluzioni dei propri eroi in mutandoni, il tutto montato alla grande in perfetto stile videoclip, che fa salire a mille l’adrenalina. Subito dopo l’introduzione, eccoci alla schermata principale: lo stile è diverso dalle precedenti edizioni, un pò più “futuristico” anche se richiama alla memoria, in qualche punto com’è giusto che sia, anche WE5 F.E.

CompetizioniLe competizioni presenti nel gioco sono come al solito parecchie, e praticamente le stesse di sempre, ma con delle aggiunte atte a migliorarne la longevità. A tal proposito vi anticipo già l’agognata possibilità da parte dei videogiocatori di poter finalmente utilizzare nella Konami Cup ANCHE le squadre di club (!) per potersi cimentare nella propria Champions League o nel proprio Campionato Internazionale per Club, nonchè la nuova Master League che prevede ora 3 Serie e una stagione completa da disputare. Ma andiamo per ordine. Nella schermata principale sono disponibili le varie scelte da effettuare prima di cimentarsi in qualche trofeo. Si va dalla canonica amichevole (partita o rigori) con le Nazionali o le squadre di club, alle varie coppe presenti, e cioè l’Europeo, il Mondiale, la Coppa America, la Coppa D’Africa, la Coppa Asiatica e la già citata Konami Cup , customizzabile con le modalità stile Champions League (gironi e ottavi ad eliminazione diretta) o Campionato (tipo Serie A). Poi è il turno della Master League, finalmente molto più completa e varia. Una volta selezionata la propria squadra del cuore fra le 40 disponibili ( 16 in prima divisione, 8 in seconda e terza divisione ), ed entrati in questa modalità ci si accorge immediatamente delle notevoli differenze con le vecchie edizioni di Winning Eleven. Decine di menù (rigorosamente in Giapponese!), centinaia di cose da fare. Il campionato ora è strutturato come una normale stagione, cioè prevede oltre alle consuete partite di lega anche e soprattutto match amichevoli e partite di Coppa (la cosidetta Melina Cup)! In pratica è come se giocando la nostra Serie A con la Juve o la Roma, doveste poi intervallare le gare di campionato con la Coppa UEFA o la Champions League. Lo stesso sistema di gestione squadra è ora diverso, più completo. Innanzi tutto è possibile avere delle rose molto più ampie, fino a 40 giocatori (!), tenendo però d’occhio il bilancio… Infatti, un’altra grossa novità di WE6 è la maggiore attenzione da riservare alla componente manageriale. Il mercato, che come nella realtà, per le varie Divisioni è possibile solo in determinati periodi dell’anno e, non sempre, prevede scambi o prestiti, offerte economiche vantaggiose al club a cui si sta cercando di portar via un calciatore. Il tutto condito dalla possibilità, realistica, che la vostra offerta non venga accettata dalla concorrenza… Insomma, non sarà più facile strappare Zidane al Real o Vieri all’Inter. I calciatori inoltre crescono per valore tecnico ed economico (il cartellino e l’ingaggio) in base alle loro prestazioni nel corso del torneo. Un sistema gestionale oculato diventa adesso importante per evitare il fallimento della stagione. Se infatti sperpererete i vostri soldi e non raggiungerete l’obiettivo “Scudetto- Bilanci sani” (determinato quest’ultimo dal rapporto stipendi- acquisti- risultati), apparirà un poco felice Game Over che sancirà definitivamente il vostro fallimento. Fra le competizioni disponibili, vi segnalo infine una insolita modalità “allenamento a punti”, che trovate nell’apposita area Training, presente comunque anche nella sua consueta veste, utile non solo a perfezionare certi vostri meccanismi tecnici, ma anche a farvi sbloccare, una volta entrati in classifica e vinto la gara, altre squadre o giocatori segreti come Dunga e Scifo. Per far ciò dovrete superare varie prove come quella del “Torello”, con cinque vostri elementi (controllati da voi) che cercano di non far prender palla a due compagni (controllati dalla Cpu) posizionati in mezzo, o quella dei calci piazzati dove dovrete cercare di centrare (o quasi) un bersaglio a punti in vari angoli della porta, o ancora la gara dei “Dribbling”. Al termine di queste prove, a seconda di come vi sarete comportati, vi verranno assegnati dei punti determinanti per vincere eventualmente la classifica presente per ogni modalità.

L’EditorL’Editor è l’altra grande novità di WE6. Anch’esso alla fine si rivela completissimo in ogni aspetto. Nell’apposita schermata infatti potrete modificare DIRETTAMENTE i calciatori già esistenti senza bisogno di crearne di nuovi. In pratica se volete aggiornare il look o i parametri di qualche campione, potete tranquillamente intervenire sul giocatore già esistente, senza quindi “clonarlo” come avveniva in passato. Ad esempio, io ho cambiato i capelli di Gennaro Gattuso, che in WE6 sono corti mentre nella realtà sono lunghi; a Coco ho tolto il pizzetto, e via discorrendo. Comunque, se vorrete, potrete come sempre costruirvi da zero un calciatore. Questa opzione di modifica è utile poi per aggiornare le squadre di club. Infatti, se è vero che contrariamente alle Nazionali non si possono mettere in squadra i giocatori da noi editati (tranne che in Master League), è anche vero che potremo modificare l’aspetto fisico, i parametri tecnici e il nome del giocatore magari ceduto nella realtà, sostituendolo con un nuovo arrivato. E’il caso ad esempio di Paramatti, che la Juve ha intenzione di cedere al Bologna e che, magicamente, inserendo i parametri giusti ho trasformato in Baiocco. Certo, il Call name rimarrà quello originale (al momento non mi pare di aver notato il modo di cambiarlo), ma l’effetto estetico è garantito. Gradita novità è anche la possibiltà, grazie ad un altro editor completissimo, di cambiare completamente TUTTE le squadre della Master League, dalla maglietta ai pantaloncini fino addirittura alla bandiera, con tanto di loghi o scritte personalizzabili (!) nome della squadra, stadio di casa (disponibile fra i 14 free) e tutto il resto, compreso il call-name ma solo dopo averlo sbloccato insieme ai cori personalizzati di ogni squadra (alla fine della recensione vi svelerò come fare)! Questo non vi fa venire in mente qualcosa? Niente- niente? Per i più fanatici di voi, questo aspetto dell’editor può significare solo una cosa: il Campionato di calcio Italiano! Basterà editare le maglie e i nomi dei vari teams, modificare i calciatori, et voilà, il megacampionato nostrano è servito. Certo, con 40 squadre disponibili dovrete per forza di cose aggiungere le squadre di Serie B ed un paio di C, oltre che dedicargli moltissimo tempo, ma secondo me il gioco vale la candela.

Le SquadreTutte le squadre sono aggiornate alla stagione in corso, compresi i nuovi acquisti di Gennaio (Simone al Milan, Abel Xavier al Liverpool, etc), tranne, almeno in parte, le Nazionali, in quanto però il gioco è uscito molto prima delle diramazioni ufficiali delle convocazioni delle varie squadre (nell’Italia mancano Panucci, da inserire al posto di Pancaro e C.Zanetti, al posto di Tacchinardi), e presentano finalmente tutti i nomi reali dei calciatori in carne e ossa (anche argentini e brasiliani, dunque niente più Battistutta o nefandezze simili). Tuttavia c’è poco da aggiornare, visto che sostanzialmente le rose delle nazionali sono uguali a quelle reali al 98%. Comunque, mano all’editor, e via:

CLUB1 – Juventus 2 – Roma3 – Fiorentina 4 – Milan5 – Inter6 – Lazio7 – Parma8 – Celtic Glasgow 9 – Rangers Glasgow 10 – Aston Villa 11 – Barcellona 12 – Real Madrid 13 – Valencia 14 – Deportivo La Coruña 15 – Monaco 16 – Marseille 17 – Paris Saint Germain 18 – Bordeaux 19 – Ajax Amsterdam 20 – Feyenoord Rotterdam 21 – Philips S.V. Eindhoven 22 – Manchester Utd 23 – West Ham 24 – Arsenal 25 – Chelsea 26 – Liverpool 27 – Leeds Utd 28 – Newcastle Utd 29 – Borussia Dortmund 30 – Bayern München 31 – Bayer 04 Leverkusen 32 – Hamburger S.V. 33 – Olympiakos 34 – Galatasaray 35 – Dinamo Kiev 36 – Spartak Mosca 37 – Vasco da Gama 38 – Palmeiras 39 – River Plate 40 – Boca Juniors

Le Nazionali sono all’incirca le solite, per cui non c’è bisogno di elencarle, eccezion fatta per Senegal, Slovenia, Ecuador e Costarica, neo qualificate al Mondiale, per un totale di 56. Ma ora dopo aver approfondito com’era giusto i vari aspetti “tecnici” del gioco, prepariamoci a scendere in campo…

We are the ChampionsLa schermata di prepartita, accompagnata da una musica che sembra mutuata da Metal Gear Solid 2(!), adesso non è più sovrapposta all’immagine dello stadio, ma ha un’area a se. Controllato bene gli schemi (che in WE6 hanno davvero una valenza doppia rispetto a FE visto che i giocatori seguono meglio le azioni e si propongono meglio in fase di appoggio senza palla) e gli uomini da mandare in campo, eccoci alla partita vera e propria. Mentre i telecronisti ci introducono il match, la “regia” ci mostra gli splendidi stadi con i tifosi che srotolano le bandierone in curva (se l’avete editata voi vedrete esposta la vostra!) e accendono i fumogeni. I calciatori fanno il loro ingresso in campo, molti di loro indossano il giubbotto della tuta mentre si strigono le mani con gli avversari. Presentazione degli uomini in campo e foto di gruppo con il coro dei vostri tifosi, se giocate in casa, che già vi inneggia. A parte i fotografi “appiccicati” come al solito sullo sfondo, tutto è stato davvero migliorato con l’aggiunta di tanti poligoni e nuovi effetti (su tutti quello dei cartelloni che si riflettono sulle pozzanghere d’acqua!). Il gioco, così come i suoi due predecessori, J.L. e WE5 F.E., supporta l’utilizzo dell’Hard Disk della PS2, in modo da consentire quasi l’azzeramento dei tempi di caricamento (comunque rapidi) dei dati e la memorizzazione di alcuni files grafici di gioco. Questo perchè proprio il tool grafico di sviluppo è stato rinnovato e quindi offrirà prestazioni nettamente superiori al passato e richiederà un maggior sforzo da parte dell’Emotion Engine Sony. Il vecchio motore Renderware 3, che in pratica è lo stesso delle versioni PSX e quindi permette solo una evoluzione massima del motore grafico dei vecchi titoli, è stato mantenuto contrariamente a quanto gli stessi programmatori della KonamiTYO avevano sostenuto, rimandando l’esordio del nuovo engine alla prossima edizione. Tuttavia, credetemi, il vecchio Renderware 3 è stato spremuto come e più di un limone tant’è vero che il gioco presenta una migliore qualità visiva ed estetica in generale. Ciò si traduce in un maggior numero di poligoni, almeno il triplo secondo KTyo rispetto a F.E., per i giocatori, gli stadi e tutti i modelli poligonali, sempre più dettagliati e veri. Il look dei giocatori ora è ancora più caratterizzato: con espressioni facciali sempre più realistiche e varie anche durante le fasi di gioco, e maggiori “facce” digitalizzate grazie alle nuove licenze. Durante le esultanze, tutte nuove e molto più belle rispetto alle altre edizioni, tanta grazia visiva si nota nei primi piani dei calciatori: il maggior numero di poligoni viene in questa fase evidenziato al massimo.

Gol, Gol, Goooool!Com’è la giocabilità di WE6? Da urlo! Non ci sono altre parole per descriverla. Nella mia lunga “carriera” di videogiocatore non ho mai visto nulla di così simile al calcio giocato. Contrasti, trattenute di maglia, ponti dei difensori sugli attaccanti e il gioco aereo; falli mentre ci si eleva in aria per lo stacco di testa, fisica del pallone, IA degli avversari, tutto, e sottolineo, TUTTO, è ultra-iper-mega realistico. Almeno sei volte più di Pes! La Konami per questo nuovo capitolo della saga ha deciso infatti di compiere il definitivo salto di qualità, se non dal punto di vista della giocabilità (ma anche qui si è intervenuto massicciamente!), già di per se elevatissima, nella grafica e nelle opzioni di gioco, come già visto, per mettersi anche da questo punto di vista davanti alla concorrenza, spesso più prodiga a colmare le lacune in fase di gameplay con mille tornei e squadre. Migliorate ancora di più (ma come fanno!) le già quasi perfette animazioni con i movimenti dei giocatori (16 direzioni) e la dinamica della palla resi ancora più fluidi. I portieri sono impressionanti per numero di frame e per movimenti. Sono veri! Si tuffano con maggior realismo e rotolano dopo un intervento basso all’angolino. Sono molto più intelligenti e tentano anche meglio le uscite sui corner (non più solo a pugni chiusi, ma anche in presa o in tuffo), mentre il pallone respinto non finisce sempre in fallo laterale come in Pes, ma anche in corner. Vi segnalo la splendida animazione del cosidetto “colpo di reni” del portiere, davvero favolosa. Il sistema di controllo è pressochè invariato, ma presenta tantissime novità interessantissime: è possibile effettuare finte e dribbling in piena velocità. Questo non si tradurrà in uno stile mutuato da Fifa, con mosse spettacolari e fughe indisturbate sulle fasce. Semplicemente, visto anche il maggior peso che avranno i parametri dei singoli giocatori sulle loro prestazioni, il fuoriclasse di turno, chessò un nome a caso, Del Piero, potrà eseguire le sue finte con un pò di velocità in più rispetto ad altri calciatori meno dotati tecnicamente, avendo di conseguenza maggiori possibilità di saltare l’uomo. Insomma, non è altro che l’evoluzione dell’opzione speciale presente nell’editor di Pes, che consentiva a certi campioni di essere più veloci di altri nelle finte. Grazie al nuovo e più elaborato sistema di gestione degli impatti fisici, saltare l’uomo è più difficile (anche perchè l’avversario o mette il braccino ad ostacolo fra voi e la palla a costo di commettere fallo), e questo sta ad indicare anche una maggiore cura da parte nostra nell’elaborare azioni più complesse in attacco, per scardinare le difese avversarie, ma anche in fase difensiva dove, vista l’elevata difficoltà a fare goal al livello massimo, è importante imparare a difendere il risultato! Il sistema dei tiri è stato migliorato. Con le nuove animazioni sono possibili decine di giocate nuove (vari tipi di cross, di conclusioni da dentro e fuori area) e più soddisfacenti (per esempio vi segnalo che ora potrete crossare in scivolata se vi allungate palla sulla linea di fondo campo!), così come i tiri: da fuori area è ovviamente difficile segnare, ma ora comunque si possono calibrare meglio le conclusioni per potenza e precisione. Ed è proprio questa la cosa che più mi ha colpito gocando a we6: l’assoluta sensazione di controllo reale e totale dei giocatori. Pigiando i vari tasti si ha la sensazione reale di fare col proprio giocatore ciò che davvero si vuole. Anche le punizioni, a secondo della vostra “sensibilità” al tatto dei tasti, si calciano meglio. Esiste una barretta con in mezzo un segno che vi aiuta a regolarvi per la potenza e la curvatura di tiro. E poi, tiri di piatto, esterno, interno, tocchetti di classe… Vedere i giocatori che si girano per ricevere un lancio oppure toccare la palla con la punta del piede per mandare fuori tempo il difensore è qualcosa di indescrivibile. Infine voglio segnalarvi in maniera sintetica la migliore calibrazione del sistema dei lanci in profondità, ora realizzabili nella direzione che si vuole anche se non si corre in quel senso, della IA dell’arbitro, che difficilmente ammonisce o espelle per un semplice fallo, degli attaccanti nei tagli, che cercano adesso di lanciarsi negli spazi, dei difensori, molto più inteligenti e reattivi (pensate che quando si trovano vicino alla ipotetica linea di passaggio fra due giocatori avversari allungano il piede tentando di intercettare il pallone)!

Il John Kabira Show…L’aspetto sonoro di We6 è, come al solito, ottimo. I cori delle squadre sono sostanzialmente gli stessi, sia per le nazionali che per i Club, con qualche aggiunta qua e la, ma pressochè perfetti (non “saltano” fuori a caso, ma accompagnano le varie fasi della partita, facendovi sentire più l’atmosfera contro se siete in trasferta, con la squadra che gioca fuori casa fischiata incessantemente, per ogni internvento in scivolata duro o un tiro sbagliato), mentre la telecronaca si rivela ancora una volta fantastica grazie a quel Mito che è John Kabira. A parte il fatto che lui e l’altro commentatore sono molto più reattivi del solito nei loro commenti (addirittura si sovrappongono nelle voci in certe fasi concitate!), sbagliano(!) talvolta nel giudicare calcio d’angolo una deviazione inesistente scusandosi subito dopo, e nominano i giocatori sostituiti e quelli che entrano in campo, ma addirittura presentano i giocatori che per loro saranno o potrebbero essere decisivi nel corso di un match all’entrata in campo delle squadre, descrivendoci alcuni dei loro valori tecnici. Il buon John inoltre si esibisce nel solito corollario di canti, urla, battutine e il suo mitico “Goooooooooolllllll” che rendono l’esperienza videoludica ancora più accattivante. Non cè che dire: realismo estremo anche qui! Fantastiche le musiche dei Queen, Will we rock you, all’inizio, e We are the Champions se vincete un trofeo (con, in accompagnamento alla sigla, immagini di goal e di festeggiamenti mixati in un bellissimo video).

SegretiEd eccoci, come promesso, ad un breve angolo dei segreti di Winning Eleven 6 (che sono parecchi). In questa sede ve ne svelerò solo due da me scoperti giocando e rigiocando. Allora, se vincerete la Coppa d’Asia con il Giappone potrete sbloccare TUTTE le vere facce dei calciatori nipponici che parteciperanno al Mondiale nell’apposita area. Per sbloccare invece i call-names delle squadre di club (praticamente ci sono i nomi veri da abbinare alle squadre presenti, tipo Lazio o Liverpool, nonchè nomi nuovi per editarsi da zero la squadra, come il Verona o il Bologna!) basta vincere la Konami Cup con una qualsiasi squadra di club. A quel punto, recandosi nell’area edit per le squadre NON nazionali, la scritta con dei punti interrogativi segnata in grigio sarà ora chiara e attivata. Li potete modificare i call-names e avrete una gradita sorpresa… Quale? Anche i cori della vostra squadra del cuore saranno da quel momento disponibili (da quelli reali della Juve a quelli della Roma, da quelli pro Gattuso a quelli per Batigol!)…

Tutto…

???

Qualche rallentamento nelle fasi più caotiche.

9

E veniamo al consueto giudizio finale, dove cercherò di essere il più imparziale possibile e dove non mi lascerò prendere dall’entusiasmo… Winning Eleven 6 è IL MIGLIOR TITOLO DI CALCIO mai realizzato, quanto di più vicino ad una vera partita di calcio si possa ottenere da un videogames. Tra tutti i Winning Eleven usciti fino ad oggi è sicuramente il RE incontrastato, con una giocabilità perfetta e un realismo unico. Un consiglio: procuratevi una PS2 giapponese e barricatevi in casa!

Voto Recensione di Winning Eleven 6 - Recensione


9