Why (not) Famous - Sleeping Dogs

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a cura di Parzival

Sleeping Dogs è un videogioco in cui si menano le mani, ed è uno dei più divertenti degli ultimi anni, in grado di competere tranquillamente anche con la concorrenza più blasonata. Quando arrivò sugli scaffali dei negozi però non suscitò particolare clamore, e in questo episodio di Why (not) Famous andremo a scoprire il perché.

La storia dello sviluppo di Sleeping Dogs è piuttosto travagliata e altalenante, visto che in origine si trattava del terzo capitolo della serie True Crime di Activision il cui sviluppo era iniziato nel 2008. Con il nome in codice di True Crime: Hong Kong, il titolo venne mostrato con un primo trailer il 12 dicembre 2009 nel corso dello Spike Video Game Awards, dove il publisher annunciò anche che dello sviluppo si sarebbe occupata la United Front Games invece della storica LuxoFlux. Dopo mesi di assenza dalle scene, il 6 agosto del 2010 fu annunciata la pubblicazione per l’anno successivo ma arrivati a febbraio del 2011 il progetto venne in realtà cancellato in quanto non rispecchiava le aspettative, considerata l’attuale concorrenza con gli altri titoli del genere.

Questa decisione di Activision irritò notevolmente il team di sviluppo, che aveva praticamente finito i lavori sul titolo e annunciò il proprio disappunto sul suo sito web tramite le parole del produttore esecutivo Stephen Van Der Mescht. Nonostante le basse aspettative del publisher, egli sosteneva che il gioco avrebbe potuto tranquillamente sfidare la concorrenza e imporsi sul mercato videoludico grazie a diverse peculiarità. Così, nell’agosto dello stesso anno, Square Enix acquisì i diritti di pubblicazione del gioco e si mise al lavoro con United Front Games per ultimarlo e adun anno di distanza, nell’agosto del 2012, arrivò finalmente col nome di Sleeping Dogs.

Nel titolo il giocatore veste i panni del detective Wei Shen, da poco rientrato ad Hong Kong dopo un lungo periodo di permanenza negli Stati Uniti, intento ad infiltrarsi nell’organizzazione criminale nota come “La Triade” per sgominarla dall’interno. La struttura è quella di un action open-world in terza persona in cui ci si può muovere liberamente per la splendida ricostruzione di Hong Kong sia a piedi che a bordo di vari veicoli, ma il vero valore aggiunto che differenzia il titolo dalla serie Grand Theft Auto o da altri esponenti del genere è l’ottimo sistema di combattimento corpo a corpo. Il feeling degli scontri è davvero realistico e appagante, per perfezionarlo Square Enix ha collaborato con Georges St-Pierre, noto lottatore di arti marziali miste.

Pubblicato in multipiattaforma su PC, PlayStation 3 e Xbox 360, Sleeping Dogs non riuscì purtroppo a conquistare da subito i videogiocatori pur essendo giunto con aspettative molto alte e obiettivi di vendita aggressivi nel periodo dei primi sei mesi. Accolto mediamente bene dalla critica, con un Metacritic che oscilla tra 75 e 85 per le varie versioni, ha saputo ritagliarsi una buona fetta di mercato soprattutto grazie all’edizione rimasterizzata pubblicata per PlayStation 4 e Xbox One nell’ottobre del 2014. Se da un lato è vero che Sleeping Dogs è – come affermato dal presidente di Square Enix Yoichi Wada – un titolo che in occidente vende meglio sul medio/lungo periodo, dall’altro è innegabile che ha visto la luce in un anno ricco di uscite molto attese (sia first che third party) da Halo 4 ad Assassin’s Creed III, Borderlands 2, Mass Effect 3, Resident Evil 6 e il campione di vendite Call of Duty: Black Ops 2. 

Spiccare in mezzo a tante grosse produzioni non è semplice, soprattutto per un titolo che i giocatori tendevano a vedere come un rivale minore di GTA, senza conoscerne le reali peculiarità e unicità. La penuria di titoli del primo anno dopo il lancio dell’attuale current gen ha però contribuito alla riscoperta di Sleeping Dogs grazie alla Definitive Edition, che nel mare magnum di remastered uscite in quel periodo appariva come uno dei titoli più noti e di conseguenza più appetibili. Un semi riscatto per un titolo davvero divertente e che può decisamente ancora dire la sua. Se non avete mai giocato Sleeping Dogs e amate le arti marziali, o semplicemente i giochi in cui poter menare le mani in un’ ambientazione diversa dal solito, recuperatelo assolutamente e non ve ne pentirete.