Anteprima

Warp

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a cura di andymonza

Londra – Gli alieni sono cattivi. Un assioma reso tale da una moltitudine di pellicole e libri (perlopiù made in USA) che si sono divertiti a bistrattattare in ogni modo possibile gli “omini verdi”, proponendoli quasi sempre come i bad guys della situazione. E se invece che verdi foste arancioni, e se la decisione di fare o meno la parte dei cattivi fosse vostra, cosa fareste? Il recente showcase Electronic Arts tenutosi nella capitale inglese ci ha permesso di mettere le mani su Warp, titolo PC, Live Arcade e Playstation Network sviluppato da Trapdoor, che mette il giocatore nei panni di un piccolo alieno prigioniero all’interno di un laboratorio di ricerca sottomarino.

Alieno buono, alieno cattivoNei panni del tenero extraterrestre il vostro unico scopo sarà quello di fuggire dalla facility di ricerca nella quale gli scienziati vi hanno rinchiuso ignari dei vostri grandi poteri. Per quanto piccoli infatti, scoprirete ben presto di avere la possibilità di teletrasportarvi di circa mezzo metro in ogni direzione, superando naturalmente qualunque ostacolo nel mezzo. Proprio in questo modo lascerete la vostra piccola stanza, scomparendo e riapparendo poco oltre la porta sigillata. Da qui ha inizio un’offerta ludica strutturata a mò di puzzle game, dove di stanza in stanza il vostro compito sarà quello di trovare un modo per proseguire nella disperata ricerca della libertà. Ben presto scoprirete che il teletrasporto non è la vostra unica risorsa per trovare vie di fuga: utilizzando il medesimo tasto già impiegato per il warp potrete infatti trasferirvi direttamente “all’interno” del corpo di un qualunque altro essere umano nelle vicinanze, situazione che vi metterà di fronte ad un dilemma morale non indifferente. Non potendo controllare in alcun modo il corpo ospite, le uniche alternative che avrete saranno uscirne, lasciando la vittima stordita per qualche secondo, oppure scuotere con energia l’analogico sinistro, provocando una reazione che farà letteralmente esplodere il malcapitato, del quale rimarrà solo una disgustosa chiazza di materia organica. Dietro a questa scelta si nasconde la principale peculiarità del gameplay, che vi lascerà sempre libero arbitrio sull’affrontare le varie situazioni in una maniera rapida, ma violenta e “cattiva”, oppure approcciandole con un più ragionato stealth, chiaramente molto più difficile da portare avanti con successo. Per quanto questa frequente decisione non vada ad influenzare direttamente gli eventi (gli sviluppatori hanno confermato che non sono previsti finali multipli, né eventi dinamici), i ragazzi di Trapdoor hanno fatto sì che le tracce del vostro operato rimangano sempre evidenti (come le chiazze di sangue lasciate dagli esseri umani eliminati, le quali risulteranno indelebili per tutta la durata del playthrough).

Stealth alienL’incedere più stealth risulta naturalmente il più complicato da adottare, anche se la meccanica di esplosione dall’interno si rivelerà ancora piuttosto utile: nel caso voleste “fare i bravi” infatti, potrete teletrasportarvi anche all’interno di oggetti, e, nel caso abbiano proprietà esplosive (come ad esempio delle utilissime pile a combustibile), farli detonare scuotendo come sempre l’analogico sinistro. Grazie a questa semplice meccanica, ed al raggio d’esplosione più o meno ampio a seconda degli oggetti, potrete elaborare interessanti tattiche per stordire le diverse guardie e scienziati, senza recare loro danni permanenti. Per quanto il nostro hands on sia durato poco più di quindici minuti, l’avanzamento è stato sufficiente per notare un rapido complicarsi delle situazioni incontrate di stanza in stanza, con la comparsa di guardie dotate di scudi anti-teletrasporto, oppure di armi da fuoco, le quali saranno in grado di mettervi fuori gioco al primo colpo andato a segno. Data la peculiare meccanica di gioco, che spesso prevede un po’ di trial and error prima di trovare la soluzione giusta, gli sviluppatori si sono preoccupati di inserire un gran numero di checkpoint, i quali dovrebbero eliminare qualsiasi tipo di frustrazione legata al dover ripetere fasi di livello già affrontate.Considerata la fase ancora primordiale del prodotto – lo sviluppo è ancora in pieno corso, e non esiste al momento una previsione per la data di rilascio – e la brevità della nostra prova, non ci è stato possibile al momento comprendere quale possa essere la varietà offerta dal gameplay: per quanto le meccaniche siano senza dubbio abbastanza originali ed interessanti, la ripetitività potrebbe facilmente rovinarle, un problema cui si può ovviare solo con un level design davvero creativo ed in grado di reinventarsi. Dal punto di vista grafico si nota un ottimo lavoro di design e caratterizzazione, tanto per il protagonista, quanto per i suoi carcerieri e l’ambiente nel complesso. La visuale dall’alto inquadra sempre efficacemente gli asettici ambienti offerti dalla facility scientifica, in forte contrasto con i fondali marini a volte visibili ai bordi dello schermo, pienamente animati e popolati da balene e diversi pesci in costante movimento.

– Concept interessante

– Grafica minimalista ed originale

La nostra prima breve prova di Warp ha rivelato un concept originale ed interessante, accompagnato da un design accattivante e da una realizzazione grafica molto elegante nel suo minimalismo estetico e cromatico. Da confermare c’è tuttavia ancora molto, a partire dalla potenziale varietà ludica del prodotto, al momento imprevedibile dati i pochi elementi valutativi a disposizione. Di certo, l’ossatura c’è, ma occorrerà provare in maniera più approfondita il prodotto di Trapdoor prima di giungere a nuovi pareri. Come sempre, rimanete con noi per tutte le novità.