Recensione

Warhammer 40,000: Dawn of War II - Retribution

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a cura di FireZdragon

La serie Dawn of War ha evidentemente cercato di mettere da parte le immense battaglie su vasta scala che caratterizzano l’universo di Warhammer 40,000 per concentrarsi sulle avventure di un manipolo di eroi, svilupparne le vicende personali e legarli indissolubilmente a doppio filo al giocatore. Con questa seconda espansione stand alone, titolata Retribution, Relic ha deciso di cambiare le carte in tavola, mantenendo lo stesso approccio ai combattimenti di sempre, ma andando a cambiarne al contempo numerosi elementi.

Addio Aurelia, l’Impero ti salutaDieci anni dopo la vittoria ottenuta dal capitolo dei Corvi Sanguinari sul demone Ulkair e sulla Legione Nera, nel sotto-settore Aurelia gli scontri continuano incessanti: in tutta questa confusione l’amato capitano Gabriel Angelos viene accusato di alto tradimento e decide di fuggire con i suoi soldati più fedeli nel tentativo di ripristinare il suo onore, ed evitare che altri Space Marine debbano subire la stessa sorte. La situazione non è tuttavia delle migliori: Caos, Tiranidi, Orki ed Eldar continuano a darsi battaglia per il controllo dell’intero settore, attirando su di sé l’attenzione della Guardia Imperiale, che decide di schierare un’intera divisione su Typhon Primaris per la difesa planetaria. Questo clima di tensione porta l’Imperium a ordinare un Exterminatus per l’eliminazione di ogni essere vivente e la bonifica completa dei diversi pianeti abitati; il tempo stringe dunque, ed i nostri eroi si troveranno a dover affrontare una delle loro missioni più pericolose. A dispetto delle sue due precedenti incarnazioni, Warhammer 40,000: Dawn of War II – Retribuition, permette di giocare la modalità single player con tutte e sei le razze presenti, nonostante le diverse campagne si differenzino unicamente per l’incipit e la conclusione. Se da un lato si avrà dunque la possibilità di schierare l’esercito più congeniale, dall’altro una forte ridondanza delle missioni difficilmente spingerà i giocatori a portare a termine il titolo con tutte le fazioni disponibili. In ogni caso lo sforzo fatto da Relic va apprezzato e garantisce anche a chi non ha a cuore gli Space Marine ed il loro capitano di poter godere finalmente di uno story mode giocabile con la propria razza preferita. Con un gameplay a base di coperture, postazioni ed un saggio utilizzo tattico delle unità – rimasto praticamente immutato rispetto al passato – le novità più importanti arrivano proprio dalla gestione delle truppe e da nuovo modo di ottenere potenziamenti e abilità. Sparsi sulle varie mappe di gioco saranno infatti presenti diversi luoghi di controllo che garantiranno punti retribuzione ed energia da spendere immediatamente per potenziare i propri personaggi o, in alternativa, richiamare sul campo gli alleati di supporto. Il giocatore dovrà dunque decidere se disporre di pochi personaggi in grado di sterminare da soli le ondate di nemici che si frapporranno fra essi ed il loro obiettivo, o puntare sul numero, richiamando soldati appiedati e mezzi corazzati. Allo stesso modo le casse sparse per i livelli non forniranno più bendaggi, esplosivi o oggetti come avveniva in precedenza, ma conterranno esclusivamente risorse. Questo non significa che non ci si potrà più curare o utilizzare granate, bensì il loro utilizzo è stato ora relazionato a semplici cooldown, senza tenere più conto delle singole quantità possedute. In termini di approccio alle missioni il tutto si traduce in assalti più spregiudicati, potendo risanare le unità ad intervalli regolari, e nella certezza di essere sempre pronti a stanare i nemici rifugiati nei bunker, controbattendo con efficacia ad eventuali imboscate di veicoli avversari. Relic non si è limitata a modificare la campagna ma ha apportato cambiamenti sostanziali anche alla crescita dei personaggi. Ogni eroe avrà ora un solo punto in premio per ogni passaggio di livello, dieci in totale, e questo potrà essere speso in uno dei tre rami a disposizione: attacco, senza distinzione tra lunga distanza o corpo a corpo, stamina ed energia. Ogni incremento garantirà una nuova abilità passiva o attiva, influenzando in maniera consistente il rendimento dei personaggi principali sul campo di battaglia. Al termine di ogni missione, data la duplice possibilità di sviluppare eroi o truppe, si potrà decidere di rifiutare l’equipaggiamento in premio ed ottenere in cambio abilità extra per le unità o addirittura soldati e mezzi d’élite. Purtroppo il bilanciamento della difficoltà per la campagna non è dei migliori, con avversari che non cresceranno in modo adeguato in termini di punti ferita e danni causati, permettendo ai giocatori di arrivare alle ultime missioni ignorando bellamente le coperture e sbaragliando qualsiasi postazione di difesa nemica, abusando semplicemente delle cure illimitate e facendosi scudo con gli eroi più resistenti.

Coprimi, vado io!Per quanto riguarda il comparto multiplayer, la più grande innovazione arriva dall’abbandono in via definitiva di Games for Windows in favore del decisamente più comodo e diffuso Steaworks. Con la possibilità di invitare direttamente dalla propria lista di amici di Steam, trovare un compagno per giocare in cooperativa la campagna non sarà certo un problema, così come d’altra parte non lo sarà per partecipare alla modalità Last Stand, impreziosita da una nuova e decisamente ostica mappa, od alle varie partite online, dato l’alto numero di utenti attivi sui server di gioco. L’introduzione della Guardia Imperiale come nuova fazione per l’online non ha spostato l’ago del bilanciamento: questa nuova fazione porta come da copione nuove numerose unità composte da fragili soldati, ma anche da potenti mezzi per l’offensiva e massicci ogre per il corpo a corpo. Punto di forza, oltre ai mezzi, è la possibilità di piazzare mitragliatrici fisse insieme alle unità base, ottime per guadagnare tempo e punti per arrivare in velocità a sviluppare i tier di unità più potenti, proprio dove la Guardia Imperiale eccelle. Le modalità online sono rimaste immutate: Victory Point, ove sarà necessario tenere il più a lungo possibile i punti di controllo, e Annihilation, dove bisognerà radere al suolo completamente la base dell’avversario, impreziosite entrambe dall’introduzione di un paio di nuove mappe.

Katturate kuei kozi!Tecnicamente Dawn of War II – Retribution non ha subito alcun cambiamento rispetto al passato: i modelli continuano a essere dettagliatissimi e dotati di animazioni cruente e spettacolari. Muri che volano ad ogni esplosione, fumo e polvere che si alzano durante i combattimenti ed una caratterizzazione degli eroi davvero eccezionale. La fazione degli orchi in particolare è riuscita a farsi amare per la sconclusionatezza dei suoi componenti ed una storia di fondo per la campagna veramente eccezionale. Dopo aver provato tutte le razze, quella più deludente è risultata probabilmente quella degli amati e tanto attesi Tiranidi, dato che vi permetterà di guidare un solo eroe per la maggior parte delle missioni, rendendo di fatto quasi obbligato seguire uno stile di gioco univoco e predefinito. Ottima impressione ci hanno fatto anche le new entry imperiali con abilità utilissime per la modalità Last Stand, tra i quali spiccano i rinforzi aviotrasportati e la possibilità di schierare nei punti cruciali torrette fisse e lanciamissili, ed un design per eroi ed unità che non sfigura affatto con il carisma e la qualità a cui Relic ci ha ormai abituati.

HARDWARE

Requisiti Minimi:
Sistema Operativo: Windows XP SP2, Windows Vista, Windows 7Processore: Pentium IV 3.2Ghz, o qualsiasi dual coreMemoria: 1GB (XP), 1.5GB (Vista), 1.5 GB (Windows 7)Hard Disk: 8.5 GB di spazio liberoScheda Video: 256 MB con Shader Model 3 (Nvidia GeForce 7800GT o qualsiasi Nvidia GT200 o migliore, ATI X1900 o qualsiasi HD3600 o migliore)Account Steam

Requisiti RaccomandatiSistema Operativo: Windows XP SP2, Windows Vista, Windows 7Processore: Qualsiasi Core 2 , Athlon X2, o superioreMemoria: 2GB RAM o superiore (XP, Vista, Windows 7)Hard Disk: 8.5 GB di spazio liberoScheda Video: 256 MB con Shader Model 3 (Nvidia GeForce 7800GT o qualsiasi Nvidia GT200, ATI X1900 o qualsiasi HD3600)Account Steam

– Campagna singleplayer giocabile con 6 razze diverse

– Animazioni e modelli mantengono gli alti standard qualitativi di sempre

– Gran carisma dei personaggi

– Aggiunte per tutte le modalità multiplayer

– Bilanciamento della campagna errato

– Semplificazione eccessiva nello sviluppo degli eroi

– Cure e granate illimitate hanno tolto profondità al gameplay

8.0

Se amate l’universo di Warhammer 40.000, la nuova espansione stand alone di THQ e Relic è assolutamente da non perdere. Che sia il vostro primo capitolo od il proseguo di una passione per la saga, il titolo saprà ricompensarvi con una campagna single player da una decina di ore di gioco e dalla possibilità di affrontarla con una qualsiasi delle sei razze presenti, la nuovissima Guardia Imperiale inclusa. Il multiplayer torna arricchito di nuove mappe per tutte le sue modalità e resta stabile e dannatamente divertente, soprattutto quando un manipolo di tre coraggiosi si lanceranno nel Last Stand. Purtroppo non ci ha convinto appieno la marcata semplificazione dello sviluppo degli eroi, con cure e granate illimitate ed un bilanciamento generale delle missioni non sempre curato a dovere.

Voto Recensione di Warhammer 40,000: Dawn of War II - Retribution - Recensione


8