Recensione

WWE Day of the Reckoning

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a cura di Fabfab

Per tutti gli utenti cubici appassionati di wrestling l’attesa è finalmente finita: basta invidiare i possessori di PS2 e il loro magnifico “Smackdown! – Here Comes the Pain” perchè THQ e Yuke’s sono riusciti a creare il gioco di wrestling definitivo per GameCube. Signore e signori, ecco a voi WWE – Day of the Reckoning!

Botte da orbiA costo di sembrarvi lezioso, permettetemi una breve introduzione per eventuali neofiti: il wrestling è uno strano miscuglio made in Usa tra sport e spettacolo che annovera fan e appassionati in tutto il mondo. Nel mondo del wrestling americano (o, almeno, in quello delle federazioni principali) tutto è studiato a tavolino: odi, rivalità, colpi di scena, persino andamento ed esito dei vari scontri. I lottatori sono, pertanto, dei veri e propri attori che seguono un copione prestabilito (c’è chi fa il buono, chi il cattivo, ma i tradimenti ed i rovesciamenti di fronte non si contano): d’altra parte sono innegabilmente anche degli atleti, con fisici scultorei (non tutti) ed ore di allenamento quotidiano per affinare le proprie abilità e riuscire a mettere in scena al meglio le coreografie previste.La disciplina in questione non conosce mezze misure, o è amata o odiata: c’è chi adora seguire le vicende che vedono coinvolti i propri beniamini e al quale non importa affatto che sia tutto già scritto (anzi, senza una sceneggiatura molto probabilmente gli scontri sarebbero assai meno interessanti), e chi non la sopporta proprio per il suo essere puro intrattenimento.Naturalmente immagino che chiunque legga la recensione di un gioco di wrestling sia per forza di cose informato sull’argomento, quindi non vi farò perdere ulteriore tempo.La THQ è ormai, a pieno titolo, la regina dei giochi di wrestling sulle console di nuova generazione, possedendo le licenze delle due federazioni principali e più conosciute (Smackdown! e Raw) ed essendosi dimostrata in grado di migliorarsi ad ogni nuovo prodotto. Curiosamente i suoi titoli non sono multipiattaforma, ma per ogni console è stato realizzato un diverso franchise: Smackdown! su PS2, Raw su XBox e Wrestlemania su GC. WWE – Day of the Reckoning (DotR) è proprio il successore del non proprio indimenticabile “Wrestlemania XIX”, uscito l’anno scorso su GameCube: il cambio di nome avrà giovato anche alla qualità globale del titolo?

The Big ShowSu di un ring del wrestling possono accadere mille cose ed il primo problema che si pone a chiunque sviluppi un gioco dedicato a questa disciplina è il riuscire a riproporre fedelmente la notevole quantità di mosse eseguibili, facendo anche in modo che ogni wrestler abbia le proprie.Per fortuna gli Yuke’s non sono certo dei novellini in materia e nella realizzazione del sistema di controllo hanno attinto a piene mani ai loro precedenti lavori. Ritroviamo dunque i soliti due tasti offensivi, uno per colpire (B) ed uno per le prese (A): a seconda della pressione (breve o prolungata) cambia la potenza dei colpi (ovviamente più premete il tasto, maggiore sarà la potenza dell’attacco, ma l’avversario avrà più tempo per prevenirlo). Inoltre combinando A e B con la levetta direzionale e con gli altri tasti a disposizione, a seconda di come i lottatori sono posizionati sul ring (attacco di fronte o alle spalle, laterale, sulle corde, sui pali, in corsa, a terra, con oggetti, ecc.) è possibile eseguire decine e decine di tecniche diverse per ogni wrestler. Naturalmente potremo anche correre, arrampicarci sui pali e volare sull’avversario, scendere dal ring, raccogliere oggetti ed usarli contro l’avversario, oppure colpire l’arbitro, magari per metterlo fuori gioco avendo deciso di ricorrere a tecniche illecite.Estrema importanza rivestono poi i tasti dorsali, L ed R, destinati alle cosiddette counter: in pratica se premuti col dovuto tempismo sono in grado di annullare un attacco, una presa o addirittura il colpo speciale dell’avversario, sempre che quest’ultimo non sia stato abbastanza veloce da annullare a sua volta la vostra mossa con un’ulteriore contromossa. DotR richiede sempre un costante ed attento utilizzo delle counter perchè altrimenti vincere gli incontri diventa praticamente impossibile: ogni avversario, infatti, ne fa ampiamente uso ed è facile assistere a un susseguirsi di schivate e contromosse fino a quando uno dei due contendenti non riesca a trovare il varco giusto per colpire l’altro. Questo rende i match piuttosto tecnici ma anche irrealistici, visto che in un incontro “reale” una simile quantità di counter sarebbe impensabile: bisogna dire che inizialmente è abbastanza fastidioso combattere contro avversari così sfuggenti, ma poi per fortuna, una volta assimilati i controlli e le tempistiche, le cose si fanno più divertenti. Naturalmente l’efficacia dei counter varia anche a seconda dell’abilità del lottatore e del suo grado di stordimento.Qualora non riuscissimo a scansare il colpo, ribaltare la presa, evitare lo schienamento, l’unico modo per riprendersi dallo stordimento e rimettersi in piedi è la rapida e continua pressione del tasto A, il che ci riporta ai bei vecchi tempi degli smanettoni; lo stesso sistema è utilizzato anche per eseguire o sfuggire a mosse di sottomissione.Gli indicatori su schermo segnalano sia la nostra salute fisica (con un corpo stilizzato diviso per zone, testa, braccia, torso e gambe che cambiano colore a seconda dei colpi ricevuti fino a raggiungere il rosso, che ci espone alle mosse di sottomissione), sia quella spirituale (lo Spirit Meter, condizionato dalle botte date e prese: più è carica, maggiori sono le capacità del nostro atleta, ma se si abbassa occorre recuperare in fretta se si vuole evitare lo schienamento). Non mancano naturalmente i colpi speciali (A+B), che possono essere utilizzati una volta riempita un’apposita barra (da segnalare che l’energia si accumula più velocemente a seconda del carisma dell’atleta): una volta che l’indicatore è pieno potremo utilizzarlo in qualunque occasione (in genere ogni atleta ha più colpi speciali, a seconda che siano sferrati contro un avversario in piedi o a terra), ma prima va caricato eseguendo una taunt (in pratica una posa di battaglia) particolare, dopodichè avremo solo un certo numero di secondi per attaccare, trascorsi i quali il colpo, se non utilizzato, va perduto ed occorre ricominciare daccapo a riempire l’indicatore.Se consideriamo che in DotR il colpo speciale da solo è in grado di porre fine all’incontro in qualsiasi momento, indipendentemente dalla salute della persona che lo subisce, è naturale che al giocatore sia richiesta una certa accortezza nel farvi ricorso e che all’avversario sia concessa la possibilità di sfuggirvi.Resta da parlare delle due novità introdotte da questo DotR: il Momentum Shifts e il Weight System.Il Momentum Shifts è una particolare tecnica che, se correttamente applicata, può ribaltare l’esito di un incontro; è possibile farvi ricorso un’unica volta in tutto il match e solo quando lo Spirit Meter è in zona pericolo. Si tratta di una vera e propria mossa speciale che, se correttamente eseguita nel momento critico (per noi) del match, ripristinerà parte del nostro Spirit Meter abbassando, nel contempo, quello del rivale: se ad esso riusciremo a dar seguito con una serie di attacchi è possibile capovolgere una situazione inizialmente critica per noi.Per quanto riguarda il Weight System, è stata conservata la differenza del peso dei lottatori, ma questa volta non è stata preclusa del tutto la possibilità che un peso leggero ne sollevi uno massimo: quando, ad esempio, un Rey Mysterio tenta di sollevare un Big Show, compare un indicatore che va riempito il più in fretta possibile premendo furiosamente A. Se avremo successo, potremo eseguire sollevamenti e proiezioni anche contro avversari di stazza maggiore rispetto alla nostra.Resta da segnalare, infine, come un completissimo tutorial consenta di fare pratica con tutte le mosse presenti nel gioco, ricompensando chi lo completi con preziosi crediti da spendere nella shop zone.

The people’s champI tipi di match previsti sono parecchi, anche se non tante quante sarebbe stato lecito aspettarsi dopo quanto visto in HCTP: sono presenti tutte le varianti possibili (hardcore, table, ladder, TLC, cage, hell-in-a-cell) di un Sigle match, di un Tag Team match, del Triple Threat e del Fatal 4 Way e non mancano incontri ad handicap (2 contro 1), la classica Royal Rumble e, per la prima volta su GameCube, i match Bra & Panties in cui le Divas fanno a gara per spogliarsi l’un l’altra. Mancano tuttavia molti match e varianti presenti nel titolo per PS2, come l’Elimination Chamber.Al di là dell’Exhibition mode, dove fino a quattro giocatori umani possono affrontarsi liberamente su schermo scegliendo lottatore e tipo di incontro, la modalità principale del gioco è rappresentata da uno Story Mode sensibilmente superiore a quanto visto nel precedente Wrestlemania. Il punto forte della modalità carriera elaborata per DotR è quello di coinvolgere ed appassionare il giocatore con continui colpi di scena e sfide sempre diverse: dovrete creare un lottatore vostro e portarlo dagli squallidi ring di provincia fino alla cintura di campione sconfiggendo tutti coloro che vi si parano innanzi. Paradossalmente questo è anche il suo limite perchè una trama tanto elaborata è anche estremamente lineare nel suo svolgimento e una volta terminato il primo story mode, riaffrontandolo non proveremo più le stesse emozioni, considerato che gli avvenimenti si susseguono sempre uguali. Al giocatore, infatti, non viene lasciata alcuna scelta, talvolta nemmeno quella di disputare in libertà i vari incontri (perchè ci viene richiesto di eseguire qualcosa nel corso dello stesso altrimenti, pur vincendo, non potremo proseguire): potrete solo decidere se entrare in Raw o in Smackdown! ma anche in questo caso cambiano gli interpreti ma non le vicende. Niente da obiettare, invece, sul fatto di non poter scegliere un lottatore esistente per lo story mode: visto che viene narrata la carriera di un giovane lottatore alle prime armi, non avrebbe avuto senso farlo interpretate, che so, da Undertaker, no?Il rooster dei lottatori pesca una trentina di wrestler sia da Smackdown! che da Raw ed è aggiornato all’anno in corso anche se risulta tutt’altro che completo: mancano tutti i lottatori che hanno abbandonato recentemente (Stone Cold Steve Austin, Brock Lesner e Goldberg tra gli altri) ma anche molti di quelli che sono ancora in attività (JBL, i Dudley Boys, René Dupree, Rikishi, Bill Kidman, Paul London, Spike Dudley e molti altri…) e le Divas sono solo quattro (Molly Holly, Stacy Keibler, Victoria e Trish Stratus); è stata inclusa anche qualche vecchia gloria come Rowdy Roddy Piper, Greg “The Hammer” Valentine, Bret “The Hitman” Hart, Brutus “The Barber” Beefcake, Andre the Giant, ma non compensano la mancanza degli atleti sopra citati in quanto non sono presenti in modalità carriera, ma solo negli scontri liberi.Ogni wrestler è caratterizzato da tutta una serie di statistiche che ne determinano le capacità sul ring; il lottatore creato per lo story mode partirà con valori piuttosto bassi che verranno aumentati ad ogni vittoria.

All the restEssendo stato pensato e realizzato in esclusiva per GameCube, il titolo Yuke’s può contare su un comparto tecnico più che soddisfacente. I modelli degli atleti sono grandi (la visuale durante i combattimenti è molto ravvicinata) e ben realizzati, molto fedeli agli originali (costumi compresi) e dalle movenze fluide e realistiche; ogni wrestler gode, naturalmente, di una propria entrata personalizzata (con tanto di musica e, talvolta, filmato) e di un’esultanza finale differente. Le arene sono numerose e tutte ispirate ai vari eventi della WWE (Wrestlemania, Unforgiven, Summer Slam, ecc.) e pur se non dettagliatissime vantano finalmente un pubblico tridimensionale invece delle solite sagome 2D ed il motore grafico gestisce tutto senza incertezze o rallentamenti, salvo qualche sporadico fenomeno di bad clipping.Qualche problema si segnala, invece, nel sistema di rilevamento delle collisioni che rende piuttosto complesso eseguire determinate mosse: il problema è evidente soprattutto negli attacchi in corsa, durante i quali risulta molto difficile colpire od afferrare l’avversario anche se questi è immobile al centro del ring (la stessa cpu sbaglia spesso quando ci attacca in corsa), ma può capitare anche durante altri momenti del combattimento, magari a causa di un minimo scarto nell’allineamento col rivale (e non è raro, ad esempio, vedere nel corso di un Tag team match il compagno dell’avversario che stiamo schienando entrare sul ring per interrompere il conteggio e…mancarci completamente!).Anche l’I.A. degli avversari è ben lungi dallo stupire: in genere questi non sfruttano mai tutto il parco mosse a loro disposizione, limitandosi ad utilizzare sempre e solo le stesse, alternandole ad imbarazzanti momenti di inattività. Uno dei miei metodi per saggiare la bontà dell’I.A. in un gioco di wrestling è quello di far combattere la cpu contro se stessa: un match gestito dalla cpu in HCTP è veloce e spettacolare, il DotR è lento e noioso, indice di un’intelligenza artificiale non troppo reattiva. L’apice della comicità è comunque raggiunta dagli arbitri, sempre in mezzo ai piedi e quindi costantemente al tappeto.Un’ultima osservazione va fatta sui match di coppia, forse i meno riusciti del titolo THQ: durante gli stessi, infatti, gli avversari continuano a soccorrersi tra loro (basta mettere le mani addosso ad uno perchè l’altro si precipiti dentro al ring) rendendo il combattimento molto spezzettato e confusionario, mentre in genere il proprio partner è una statua che interviene giusto in caso di schienamento e si avverte la mancanza di un comando per richiamarlo in proprio aiuto nei momenti critici (tipo quando gli altri due ci stanno pesantemente pestando).Si tratta di problemi evidenti, ma per fortuna non sono così gravi da intaccare seriamente la giocabilità di DotR che, tutto sommato, risulta più che buona.Il sonoro è nella media: non ci sono né una telecronaca né le voci degli atleti, ma una soundtrack rockeggiante ci accompagna mentre sfogliamo i menù e durante gli incontri. Naturalmente ci sono anche i motivetti dei vari wrestler più alcuni inediti da usare per quello creato da noi. Peccato solo per l’assenza di un qualsivoglia localizzazione in italiano!La longevità in single player è discreta ma non eccelsa: come detto, lo story mode è lineare e non offre molti motivi d’interesse una volta che sia stato terminato una o due volte (giusto per provare Smackdown! e Raw), quindi rimangono solo gli incontri dell’Exhibition Mode, ma non so quanto possa divertire combattere senza uno scopo. Naturalmente tutt’altro discorso va fatto per il multiplayer che permette fino a 4 persone di affrontarsi in svariate e divertenti sessioni di lotta.Un editor piuttosto potente permette di creare sia il proprio alter-ego che, con un po’ di sana pazienza, i wrestler assenti dal rooster: oltre all’aspetto fisico potrete personalizzare l’abbigliamento, le mosse e persino l’ingresso e l’esultanza finale dei vari lottatori. Non tutte le opzioni sono disponibili subito, molte vanno acquistate con i soldi raccolti durante il gioco oppure sbloccate procedendo nello story mode. Molto azzeccata l’idea di poter da subito creare lottatori con attributi elevati: se volete creare un wrestler per affrontare i vostri amici non dovrete così fare tutta la modalità carriera per potenziarlo (come accadeva in HCTP), mentre per affrontare la carriera avrete un tetto massimo di punti da assegnare durante la creazione. Curioso, poi, come attraverso l’editor sia possibile anche creare Divas, opzione sostanzialmente inutile visto che i personaggi di sesso femminile non possono prendere parte allo story mode, né ai match Bra & Panties, riservati unicamente alle quattro Divas ufficiali.

– Il miglior wrestling per GameCube

– Divertente modalità carriera

– Infinito in multiplayer

– Qualche difetto nel gameplay

– Mancano molti wrestler

– Longevità non eccelsa in single player

7.8

Gli Yuke’s sono ormai dei maestri nel realizzare giochi di wrestling ed anche quest’ultima fatica si rivela essere un ottimo prodotto e, senza ombra di dubbio, il miglior titolo disponibile su GameCube tra quelli dedicati a questo sport: tuttavia nell’inevitabile confronto con lo “Smackdown! Here Comes the Pain” per PS2, il titolo per la macchina Nintendo denota limiti evidenti. Innanzitutto la giocabilità è molto diversa, incentrata troppo su counter e contromosse che rallentano l’azione e penalizzata da controlli non precisissimi che complicano certi tipi di attacchi; il numero degli atleti, tra attuali e vecchi glorie, raggiunge la quarantina ma si avverte distintamente l’assenza di alcuni dei protagonisti degli ultimi anni ed anche i tipi di match a disposizione, pur se numerosi, sono assai meno di quanto visto in HCTP (ma per la prima volta sulla console Nintendo è stato introdotto il Bra & Panties match!). Si tratta di mancanze che non pregiudicano la godibilità del prodotto, ma che non gli consentono di rivaleggiare alla pari con quello che viene, a ragione, considerato il miglior gioco di wrestling al momento disponibile.

In definitiva Day of the Reckoning appare come un acquisto obbligato per possessori di GameCube amanti del wrestling ed un’ottima alternativa a HCTP che però necessita ancora di qualche ritocco per raggiungere la vetta.

Voto Recensione di WWE Day of the Reckoning - Recensione


7.8