WWDC 2012 - OS X e iOS

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a cura di ghigghi

C’era molta curiosità attorno a iOS 6, la nuova versione del sistema operativo di Apple per i suoi dispositivi mobili che ha il sempre più difficile compito di competere con lo strapotere di Android. Delle molte voci che circolavano alla vigilia di questa WWDC 2012 solo alcune sono state confermate nella conferenza di San Francisco, tanto che secondo diversi analisti le novità apportate da iOS 6 non sono poi così significative. Da un lato infatti alcune nuove feature si trovano già da diverso tempo sui device Android, ma anche il fatto che questa nuova versione non vedrà la luce prima dell’autunno lascia un po’ interdetti. Il rischio infatti è che se già ora le novità apportate non sono delle più sensazionali, potrebbero diventare ancora più “spuntate” da qui all’autunno, considerando soprattutto l’assenza di una vera e propria innovazione estetica e grafica (se non piccole cose) rispetto alla versione 1.0 di cinque anni fa. Fa specie poi osservare l’inizio di quella che sembra a tutti gli effetti una vera e propria frammentazione di piattaforme, finora vista molto raramente in casa Apple. IOS 6 sarà infatti compatibile solo con iPhone 3GS, 4 e 4S, iPod Touch quarta generazione e iPad 2 e 3, ma anche molte delle nuove funzioni apportate non funzioneranno su tutti i terminali e a soffrire di ciò sarà soprattutto l’iPad di prima generazione.  
Vera rivoluzione o semplice evoluzione?
Gli aggiustamenti e le aggiunte sono comunque presenti in discreta quantità, iniziando da una versione migliorata e potenziata di Siri finalmente disponibile anche in lingua italiana, con in più nuove funzioni tra cui la prenotazione di ristoranti e la richiesta di risultati sportivi. La buona notizia è che finalmente anche i possessori del nuovo iPad potranno contare su questo gettonatissimo assistente vocale, mentre la cattiva notizia è che iPad 2 ne sarà privo e non certo per limiti di natura hardware. L’altra grande novità è legata alla cartografia all’indomani della decisione di Cupertino di non utilizzare più il servizio Maps di Google. La nuova app Mappe permetterà sia di consultare le mappe in 2D e 3D, sia di navigare con la classica modalità turn-by-turn, con tanto di informazioni aggiornate sul traffico, funzione Flyover per una vista interattiva dell’area in cui ci troviamo e integrazione con Siri, molto utile per parlare direttamente al dispositivo senza distrarsi alla guida. Sul versante grafico si segnala solo qualche piccolissimo cambiamento nell’aspetto delle icone e delle tab, ma anche qualche lieve differenza a livello di interfaccia, mentre sarà possibile effettuare videochiamate con Facetime su rete 3G e non più solo in Wi-Fi, anche se a ben vedere questa funzione è già possibile ora tramite jailbreak. Arrivano inoltre l’app Orologio, un piccolo restyling grafico per l’App Store (ma anche in questo caso nulla di travolgente) e una nuova integrazione con Facebook, che segue quella di Twitter incorporata ai tempi di iOS 5. Tra le varie funzioni di questa feature social segnaliamo la sincronizzazione dei contatti e delle foto nella rubrica, la pubblicazione dei post direttamente dal centro notifiche e la condivisione dei contenuti di Mappe e Immagini. Le chiamate si arricchiscono di nuove opzioni per rispondere con un messaggio o ricordare più tardi di telefonare, ma anche per non ricevere chiamate in un certo lasso di tempo, fermo restando che sarà possibile permettere ad alcuni contatti di chiamarci ugualmente in questa fascia oraria “protetta”. Con iCloud si potranno creare streaming di immagini da condividere con i propri contatti, che a loro volta potranno vederli sui loro dispositivi ed eventualmente commentarli. A Safari sono invece toccate tre nuove feature minori; la lettura offline delle pagine web, la modalità landscape (orizzontale) a tutto schermo e iCloud Tabs, funzione per tenere traccia delle pagine visitate su tutti i nostri dispositivi Apple tramite una semplice sincronizzazione con iCloud. 
Sempre più nella nuvola 
Oltre a iOS 6 l’altra grande novità di questo WWDC 2012 di Apple riguarda Mountain Lion, versione 10.8 del Mac OS ed erede di quel Lion disponibile dallo scorso luglio. Potremo scaricare e installare il nuovo aggiornamento tra circa un mese direttamente da Mac App Store al prezzo di 19,99 dollari, che molto probabilmente diventeranno 19,99 euro, mentre sui nuovi modelli di Mac Mountain Lion sarà già installato di default. Questa nona release di Mac OS X vedrà diverse novità legate a iCloud per la sincronizzazione di più elementi rispetto a prima, come nel caso di Documents in the Cloud, Notes (l’equivalente del Note su iPhone e iPad) e Reminders (il classico promemoria). Arriva anche la barra Notification Center, con notifiche push da servizi internet, modalità silenziosa e la possibilità di avere sempre sotto controllo qualsiasi tipo di notifica (mail, Twitter, Facebook, promemoria, applicazioni). Finalmente potremo impartire comandi vocali anche ai nostri Mac grazie alla funzione Dettatura vocale (altro retaggio di iOS); per Safari ritroviamo la modalità di lettura offline e iCloud Tabs già viste su iOS 6, alle quali si aggiungerà un miglioramento delle prestazioni, una miglior gestione di Javascript e la funzione Do Not Track per impedire ai siti web di tenere traccia della nostra navigazione. Power Nap è un’altra novità destinata però solo agli ultimi modelli di MacBook Air e al MacBook Pro Retina appena presentato; grazie a questa funzione si potranno programmare alcune attività (backup, sincronizzazioni) anche quando il computer è in stato di sleep. Le ultime novità riguardano i giochi sia grazie all’integrazione di Game Center, sia con la possibilità di sfruttare una sorta di cross-platform tra Mac e device iOS, mentre con AirPlay potremmo trasferire in streaming wireless i contenuti del Mac su un televisore tramite Apple TV o inviare audio a un ricevitore o ad altoparlanti compatibili con AirPlay. Le novità sono insomma numerose e resta solo da vedere quanto questa nuova release influirà sulle prestazioni generali con hardware di qualche anno fa. Non che Lion fosse pesante, ma il passo avanti rispetto a Snow Leopard si era comunque fatto sentire sui Mac meno recenti, anche se Apple assicura prestazioni ottimali anche con gli iMac e MacBook Proi del 2007 e i MacBook e i Mac Pro del 2008.