Vite in Gioco

Avatar

a cura di Phoenix

Ecco un altro personaggio di quelli che non ti aspetti. Un personaggio che ti fa divertire e che, in fin dei conti, racconta una storia non banale, semplice ma, nello stesso tempo, ben congeniata e sviluppata. Anche il personaggio di questa settimana dimostra la grande bravura di Naughty Dog nel disegnare personalità in evoluzione, poiché Jak, protagonista della serie che inizia con Jak and Daxter, è un personaggio in divenire, un personaggio che si evolve con l’evolversi della trama e dell’ambiente che lo circonda. Le avventure di Jak sono riuscite a ritagliarsi una grande fetta di appassionati, grazie anche alla bravura degli sviluppatori, i quali sono stati in grado, senza forzature, di far evolvere il gameplay attraverso lo sviluppo della serie e del protagonista. Eppure, gran parte del merito va al suo compagno, Daxter, che, da solo, riesce spesso a strappare un sorriso al videogiocatore, a spezzare i toni di una storia che si fa più matura e complessa pian piano che giunge verso la sua conclusione. Dexter e Jak sono sicuramente delle figure indimenticabili, figure che hanno saputo regalare diverse ore di sano divertimento, e hanno saputo, con leggerezza, raccontarci una storia emozionante che, a tratti, è in grado di stupire e catturare, prepotentemente, il videogiocatore.
Una scelta Umana
Jak è quello che potremmo definire un eroe “vero”. Niente esagerazione, niente hybris omerica, niente eroica grandezza. Egli è uno spirito eroico racchiuso in una personalità sana, a tratti fugace e assolutamente normale. Un eroe spensierato, Jak, che si imbarca per caso in un’avventura grazie alla quale realizzerà il suo destino. Le vicende della trilogia sono, infatti, un esempio di come la casualità possa, a suo modo, contribuire allo sviluppo di una persona che, essendo umana, non può vedere il suo futuro, ma solo desiderarlo, e scorgerlo, in lontananza, avvolto dalla nebbia delle proprie scelte e delle proprie azioni. Nell’intreccio di presente, passato e futuro il nostro protagonista trova se stesso e il suo destino, passando dal ragazzo spensierato del primo capitolo al giovane maturo e forte del secondo, un giovane contaminato, ormai, dalla profonda oscurità. Questo è il compito più difficile che Jak deve portare a termine. Domare quell’oscurità che risiede all’interno della propria coscienza non è un impresa facile; è necessario uno spirito forte, è necessario chiedere aiuto, è necessario saperlo accettare, è necessario condividere. La presenza di Daxter sempre al suo fianco non è una cosa banale, è una presenza importante, è una presenza costante con la quale poter condividere le proprie avventure, le proprie vittorie e le proprie sconfitte. Jak e Daxter si completano, si avvicinano sempre di più man mano che la storia va avanti e le difficoltà continuano a susseguirsi. Il valore, e la voce, dell’amicizia sono sempre pronti a tirare Jak fuori dalla cupa oscurità, e sono sempre pronti a sollevarlo dal peso delle eroiche vicende che è chiamato a compiere. Ed è proprio per tale motivo che nel finale di Jak 3 trionfa l’umanità; Jak rifiuta l’offerta dei Precursor, senza indugio, con fermezza, con sicurezza e decisione. Ormai è maturo, conosce il vero valore delle cose e l’importanza di poter condividere la propria umanità.
Passato e Futuro
Le avventure di Jak hanno il grande pregio di mostrare, al videogiocatore, un’ importante essenza della struttura del nostro mondo e della nostra vita. La divertente storia del nostro protagonista, sempre in sospeso tra un possibile intreccio di linee temporali differenti, mostra che, a conti fatti, le azioni del nostro presente modificano il nostro futuro, destinato, inesorabilmente, a divenire assieme passato e presente. C’è un tempo preciso in cui compiamo le nostre azioni, ed è quel tempo che noi chiamiamo presente; non esiste altro, non c’è passato, non c’è futuro, poiché ogni cosa è solo presente, non “sarà” né “è stata”. Naughty Dog ha avuto il coraggio di raccontare una storia che si fonda su una visione circolare del tempo, come se le uniche vicende dell’universo fossero quelle che ruotano attorno al protagonista; quasi come se, in un futuro, Jak dovesse tornare indietro nel tempo e fondare, con il nome di Mar, Heaven City, dando inizio nuovamente a tutte le vicende narrate. Una storia ciclica in cui ogni cosa sembra essere decisa dal caso, e dal destino, che assume, se vuole, la forma della casualità. Il videogiocatore è finemente trascinato in questo vortice di metafore e similitudini che lo accompagnano per tutto l’arco narrativo, ma senza sconvolgerlo, senza complicargli troppo la visione d’insieme, la quale resta sempre chiara e nitida a tutti coloro che osservano con attenzione. E allora si comprende, con paradossale chiarezza, il significato delle parole dell’Oracolo, che, mentre dona i poteri dell’eco oscuro a Jak, afferma:
La fine porta alla nascita dell’inizio nel Grande Cerchio del Tempo
In sostanza, il titolo Naughty Dog, con coraggio, ci mostra che la decisione arriva solo nel presente, ed è lì che dobbiamo riflettere e pensare a ciò che stiamo facendo, perché nel futuro non si può fare altro che assumersi, con altrettanta decisione, la responsabilità di ciò che si è fatto nel nostro presente. 
Nella mente e nel cuore
Jak, bisogna dirlo, è un personaggio che inizialmente non ha molto carisma, ma mentre la trama prosegue e si espande nei vari capitoli, si comprende che, in effetti, doveva necessariamente essere così. L’evoluzione della sua figura è palese, reale, palpabile. Un evoluzione che si estende a livello fisico, rispecchiando, in questo modo, la maturazione interiore. Come una persona comune, Jak cambia in base a ciò che gli è accaduto, in base alle sue avventure, in base alle sue esperienze; questo è il vero motore del cambiamento umano. Le nostre esperienze costituiscono la nostra eredità, una pesante eredità sempre pronta a sfuggirci e che, pertanto, dobbiamo, con fermezza, al pari di Jak, imparare a trattenere nella grande ed eterna valigia della nostra memoria. Il nostro protagonista, quindi, stupisce per ricchezza di contenuti, e il videogiocatore non può non affezionarsi a questa splendida, e improbabile, coppia di eroi. Jak e Daxter sono, infatti, una coppia davvero riuscita, un’altra storica  stupenda creazione di Naughty Dog, che, con essi, regala ai videogiocatori una storia intrigante, una storia abbastanza ricca da non annoiare, e nello stesso tempo sufficientemente semplice da non stancare.
Brevi e doverose considerazioni, le mie, su un personaggio che resterà nel cuore di molti, un personaggio che non appartiene a questa generazione, né alla prossima; un personaggio che non appartiene al presente, né al futuro. Eppure, come un lampo, a volte i bagliori del passato tornano, inesorabili, ad abitare il presente.

Jak è un’altra di quelle figure che, all’interno del mondo videoludico, resteranno sempre avvolte da una sorta di aura magica. Forse il messaggio del titolo Naughty Dog non è estremamente profondo, ma è comunque importante e decisamente interessante. Anche il suo compagno di viaggio è una piccola perla. Daxter è divertente, pungente e, a volte, esagerato; eppure, a conti fatti, Jak non sarebbe Jak se non ci fosse anche Daxter, proprio come un insieme che, alla fine, è maggiore della somma delle sue parti; Jak non è Jak…è Jak & Daxter.

“C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un’idea il cui momento è ormai giunto” (Victor Hugo)