Anteprima

Victor Vran

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a cura di erik369

Quello dei giochi ad accesso anticipato è un trend che sembra destinato ad assumere un ruolo sempre più rilevante all’interno dell’industria videoludica. Numerosi sono stati i progetti fallimentari scaturiti da questa tipologia di modello di finanziamento, che nonostante le critiche ricevute continua ad assumere proporzioni sempre maggiori, grazie all’incredibile successo di una ristrettissima cerchia di titoli, capaci di ottenere un richiamo mediatico non indifferente. Comunque la si voglia vedere, è innegabile che l’early access abbia concesso agli sviluppatori la possibilità di creare titoli che, probabilmente, non avrebbero mai visto la luce. Anche gli Haemimont Games, sviluppatori bulgari della serie Tropico, hanno pensato di sfruttare il modello ad accesso anticipato per finanziare un titolo profondamente diverso dai loro soliti strategici, che mira ad offrire una valida alternativa nel genere dei Diablo-Like. Parliamo di Victor Vran, un action-rpg con visuale dall’alto dalle tinte gotiche, che cerca di differenziarsi profondamente dai giganti del genere, nel tentativo di assumere un’identità unica e inequivocabile.
Questione d’identità
Il giocatore assume i panni di Victor Vran (da qui il titolo del gioco), un cacciatore di demoni che arriva nella città di Zagoravia per aiutare gli abitanti a combattere la diffusione di tali creature, la cui origine sembra essere ignota. Queste sono le pochissime informazioni di cui disponiamo sulla componente narrativa del titolo, la cui storyline, attualmente assente, verrà integrata con uno dei successivi aggiornamenti. Se da un lato risulta dunque impossibile esprimersi sulla qualità della narrazione, tutt’altro accade con il gameplay, che, sebbene sia ancora lungi dall’essere completo, si presenta solido nelle sue meccaniche e nelle numerose novità che introduce all’interno del filone di appartenenza.
Una di queste è certamente l’assenza delle storiche classi: le abilità del nostro alter ego non scaturiranno dalla scelta di una classe specifica al momento della creazione del personaggio, ma verranno attribuite unicamente all’equipaggiamento di cui si dispone, in primis alla tipologia di armi in dotazione. Il cacciatore di demoni avrà infatti a sua disposizione un parco piuttosto ampio di strumenti di morte, a cui sono legate skill esclusive, disponibili solo nel momento in cui tali oggetti vengono equipaggiati. Ogni arma risulta assolutamente unica, differenziandosi nella velocità di attacco, nel raggio di azione, nei danni inflitti e persino nella modalità di attacco stesso. Inoltre ognuna di esse possiede, oltre all’attacco standard, due abilità attive, il cui utilizzo è limitato da un semplice cooldown dalla durata variabile. Nello stato attuale dei lavori sono state introdotte sei tipologie di armi, ma è certo che in futuro ne verranno aggiunte di nuove. Gli slot di equipaggiamento del personaggio ci offrono la possibilità di scegliere due fra le armi a nostra disposizione, il cui utilizzo può essere alternato rapidamente in combattimento tramite la pressione di un apposito tasto. Tutto ciò porta il giocatore a cambiare frequentemente la propria arma, concatenando skill di natura differente, che possono essere sfruttate per creare combinazioni uniche. Oltretutto alcune armi sono migliori di altre in determinate situazioni o contro particolari nemici, portando il giocatore alla naturale scelta di disporre nel proprio inventario di almeno una singola arma per ogni tipologia esistente.
Il protagonista dispone anche di doti sovrannaturali, che prendono il nome di Demon Powers. Questi speciali poteri, che vengono utilizzanti anche dai nemici di rango più elevato, consentono di eseguire abilità piuttosto potenti, che solitamente permettono di effettuare attacchi ad ampio raggio, in grado di colpire un grande numero di avversari. Il loro utilizzo comporta la riduzione di una specifica barra chiamata Overdrive, il cui riempimento cresce con l’attaccare i nemici.
Anche dal punto di vista difensivo Victor Vran sceglie l’originalità, eliminando le armature con l’eccezione di particolari outfit, estremamente limitati in numero, che, oltre ad offrire un sostanziale cambio di estetica, concedono principalmente bonus legati alla modalità di riempimento della barra Overdrive. Al posto degli equipaggiamenti difensivi sono state introdotte le Destiny Cards, tarocchi che permettono di ottenere abilità passive tanto numerose quanto varie. Tuttavia l’utilizzo di tali carte è limitato dagli slot di equipaggiamento e dai Destiny Points disponibili. Ogni tarocco infatti è presente in multiple versioni, che si differenziano non solo per rarità, ma anche per livello. Destiny Cards di livello più elevato offrono abilità passive più potenti, ma richiedono un costo di Destiny Points maggiore per essere equipaggiate. Questi punti saranno a disposizione del giocatore sin dai primi livelli, ma il loro numero verrà gradualmente incrementato con la crescita del personaggio. Risulta dunque chiaro che equipaggiare poche carte di alto livello potrebbe non essere sempre la scelta più giusta, arrivando a favoreggiare un approccio che prevede l’utilizzo di numerose carte ma di livello più eterogeneo.  
Un’ulteriore differenza scaturisce dall’assenza di livelli di difficoltà, sostituiti da particolari oggetti chiamati Hex. Tali artefatti, se attivati, influenzano la difficoltà di gioco, offrendo bonus ai nemici o malus al nostro personaggio, il tutto per un incremento in percentuale dei punti esperienza ottenuti. Nel più classico dei dogmi dei gdr, saranno proprio i punti esperienza a determinare la crescita del personaggio, attraverso quindici livelli che permetteranno al cacciatore di demoni di incrementare le proprie statistiche, sbloccare gli slot per gli equipaggiamenti e ricevere armi e oggetti bonus. Attualmente il cap massimo di esperienza è rappresentato dal livello 15, ma anche quest’ultimo verrà inevitabilmente incrementato con il succedersi degli aggiornamenti.
La volontà di diversificarsi dai capostipiti del genere a cui il titolo degli Haemimont appartiene si manifesta anche nel sistema di controllo, che abbandona il movimento legato al click del tasto sinistro del mouse, favorendo il metodo di controllo WASD, relegando alla periferica di input la rotazione della telecamera e direzionamento degli attacchi. Questo particolare sistema di controllo, sebbene risulti comunque piuttosto comodo con l’accoppiata mouse e tastiera, trova la massima immediatezza con un gamepad, che offre la soluzione più confortevole in tal senso. Le azioni di movimento, come il salto e la schivata, unite al limitato numero di abilità e oggetti utilizzabili in battaglia, rendono l’uso del controller un’ottima alternativa, la cui limitatezza di input fisici non costituisce un inconveniente.
Semplice ma efficace
Per quanto Victor Vran presenti molte peculiarità che lo rendono piuttosto unico, il titolo fa comunque parte del genere dei Diablo-Like, perciò mantiene alcuni degli stilemi intrinseci del genere. Il loot system, ad esempio, è quanto di più classico ci si possa aspettare dagli esponenti di questo particolare filone videoludico, dove il ritrovamento del bottino sempre più raro e performante costituisce l’elemento principale ad invogliare il giocatore nel proseguire l’esperienza. Oggetti ed equipaggiamenti sono classificati in base alla loro rarità, rappresentata da una gamma di colori differenti: abbiamo il grigio per il bottino comune, verde per quello non comune, giallo per quello raro ed infine viola per quello leggendario. Tale sistema non si applica solo ad equipaggiamenti ed oggetti, ma anche agli stessi Demon Powers e Destiny Cards, che guadagnano una profondità e una rilevanza estremamente maggiore nella build di un personaggio. Anche il reperimento del loot segue i canoni classici del genere, con ricompense ottenibili tramite l’apertura di scrigni del tesoro o l’abbattimento di nemici, la cui forza influenza la possibilità di ottenere bottino migliore.
Nonostante tutte le sfaccettature di gameplay descritte finora, risulta piuttosto evidente quanto Victor Vran desideri essere un gioco semplice. Questa semplicità, che deve essere intesa nel senso positivo del termine, si rispecchia in molte delle componenti del titolo, rendendo l’esperienza offerta dai Haemimont Games spensierata e godibile. L’immediatezza dei comandi, il numero ridotto di caratteristiche, la basilarità con cui si presenta il layout dei menù e dell’inventario, e lo stesso ritmo serrato con cui si svolgono i combattimenti rendono Victor Vran uno dei titoli migliori per i novizi che vogliono approcciarsi al genere. Persino il comparto artistico, tecnico e sonoro sembrano rispecchiare questo principio, mostrandoci una grafica pulita ma piuttosto minimale, con ambientazioni eterogenee ma estremamente classiche ed un background musicale godibile, ma che non riesce mai a rendersi protagonista, lasciando che il giocatore sia focalizzato sempre e comunque sull’azione di gioco. Certamente dei miglioramenti in tal senso sarebbero assai graditi, ma considerando lo stato prematuro del gioco, ci sentiamo di avvalorare i risultati conseguiti finora dalla casa di sviluppo bulgara.
L’aspetto in cui lo stato di gioco ad accesso anticipato si fa più sentire è certamente quello dei contenuti. Ancora privo di una vera e propria storyline, Victor Vran offre la possibilità di completare diverse quest, finalizzate a far esplorare al giocatore tutte le ambientazioni e i dungeon che il titolo offre allo stato attuale. Il numero di mappe da percorrere è piuttosto elevato, ma l’unica variazione che potrebbe spingere il giocatore a continuare l’esperienza dopo averle visitate tutte, è costituita dalla presenza di specifiche sfide, diverse per ogni zona, che offrono se completata premi di diversa natura, come esperienza, denaro o scrigni con loot più o meno raro. Le sfide sono molto varie, alcune delle quali anche piuttosto impegnative, e prevedono obiettivi come l’uccisione di un tot di nemici in un tempo limite, l’utilizzo di determinate armi, l’attivazione di Hex specifici, il ritrovamento di segreti e molto altro ancora. Nonostante tutto i contenuti offerti fino ad oggi sono completabili in una decina di ore, che può essere incrementata a 15 nel caso si voglia essere davvero completisti. Non si tratta dunque di un risultato eccezionale, ma giustificabile considerando lo stato incompleto del titolo. Se la natura di gioco ad accesso anticipato si fa sentire sul fronte dei contenuti, tutt’altro accade su quello della stabilità, cosa che ci ha sorpreso piacevolmente. Durante la nostra prova abbiamo riscontrato davvero pochi bug, e nessuno di essi risultava veramente compromettente. 
Insomma, ci troviamo davanti ad un titolo che promette molto bene, le cui potenzialità sono visibili anche nello stato attuale dei lavori. Gli sviluppatori sembrano essere impegnati seriamente nel progetto, rilasciando aggiornamenti con cadenza regolare e rispettando la tabella di marcia che vedrà l’uscita definitiva del gioco per questa estate. C’è ancora molto lavoro da fare, compresa l’introduzione delle lingue, essendo l’inglese l’unica attualmente disponibile, ma le buone impressioni lasciateci da Victor Vran ci fanno ben sperare sulla qualità definitiva del titolo. 

– Presenza di meccaniche dall’ottimo potenziale

– Impegno degli sviluppatori nel supportare il titolo

– Apprezzabile sia dai neofiti che dai più avvezzi

La nostra esperienza con Victor Vran ci ha piacevolmente sorpreso. Il titolo dei Haemimont Games ha le potenzialità per essere apprezzato sia dai neofiti che dai più avvezzi al genere di appartenenza, presentando molte variazioni alla formula, ma adottando uno stile semplice e spensierato. L’aggiunta di contenuti di qualità, l’introduzione di una storyline interessante e la correzione dei pochi problemi che affliggono il titolo, unite ad un approfondimento delle interessanti meccaniche già presenti, potrebbero far raggiungere a Victor Vran una qualità non indifferente. Non abbiamo garanzie che tutto ciò verrà introdotto, ma l’impegno dimostrato dagli sviluppatori fino a questo momento ci fa ben sperare. L’uscita definitiva è fissata per questa estate, ma è assai probabile che il titolo verrà supportato ben oltre dalla sua immissione nel mercato.