Anteprima

Vector Thrust

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a cura di Mascalzone

Quello dei simulatori di volo era un genere considerato morto sino a un paio d’anni fa. Non tanto per la mancanza di prodotti validi, basti citare le straordinarie mod di Falcon 4.0 o l’intero mondo che ruota attorno a Flight Simulator e X-Plane, quanto per il suo essersi ormai relegato a una nicchia di appassionati duri e puri perdendo tutto quell’appeal commerciale che invece non gli era mancato almeno sino alla fine degli anni ’90.

La risalitaDiverse le ragioni: una è indubbiamente stata la mancanza di nuovi titoli per un intero quinquennio, indicativamente dal 2004 al 2008, con i prodotti usciti a cavallo dell’inizio del millennio a tirare gloriosamente avanti la baracca per un lungo periodo. Oltre ai già citati due simulatori di aviazione civile e Falcon 4.0 merita sicuramente una citazione IL-2 Sturmovik, con in pratica il solo Lock On di Eagle Dynamics a fare da ventata d’aria fresca.Si pensava che questo tipo di videogiochi avesse ormai dato tutto quello che poteva, cosa che indubbiamente ha un fondo di verità ma che da un certo punto di vista può valere per moltissimi altri generi per cui non sono mai mancate nuove uscite, di fatto facendo calare ai minimi storici l’interesse delle software house nello sviluppare nuovi titoli che dovevano andarsi a scontrare con quelli che a tutti gli effetti erano divenuti mostri sacri. E lo dimostra il fatto che a oggi sono ancora tutti vivi e vegeti.Quella che però è venuta contemporaneamente a mancare è tutta la serie di prodotti decisamente più accessibili, si possono definire arcade, che soprattutto con la saga Ace Combat su PlayStation hanno dimostrato di offrire quel giusto mix tra azione e simulazione con il potenziale per interessare un pubblico molto più vasto rispetto ai soli appassionati dei simulatori più professionali.Le cose cominciarono a cambiare con Tom Clancy’s H.A.W.X. di Ubisoft, e in questi ultimi tre anni abbiamo assistito a un vero e proprio fiorire di novità, con soprattutto War Thunder dei russi di Gaijin Entertainment a fare da chiaro esempio del fatto che questi titoli sono ancora in grado di catturare un vasto pubblico.Se da un lato le major del videoludo continuano a ignorare questa tipologia di videogiochi l’esplosione del fenomeno indie ha quindi saputo conferire nuova vitalità a questo genere, in modo quasi inaspettato dato che ormai si fanno persino fatica a contare i nuovi “action combat simulator”.

Vettore di spintaDi questi fa senz’altro parte Vector Thrust di Timesymmetry e Iceberg Interactive, appena arrivato su Steam in early access con una versione alpha che già comprende diverse modalità di gioco tra le numerose che saranno disponibili al lancio e che già permettono di farsi un’idea abbastanza approfondita di quello che sarà il prodotto finale.La prima cosa che salta all’occhio già dal tutorial è sicuramente la grafica in cel shading, scelta decisamente particolare per un titolo di questo genere che fa subito capire come non sia l’assoluto realismo il principale obiettivo degli sviluppatori, quanto piuttosto l’offrire un gioco accessibile praticamente su ogni tipo di piattaforma. Grazie all’engine OGRE che lo muove nei piani c’è infatti anche l’intenzione di rendere il titolo presto disponibile anche per Mac e Linux.Una grafica più originale che spettacolare insomma, ma bisogna ammettere che il risultato finale per quanto riguarda i modelli degli aerei non è affatto malvagio. Quel che più conta, ovvero l’attenzione al dettaglio, non manca: la resa dei tantissimi modelli di aviogetti non lascia affatto delusi, anche considerate le tantissime livree presenti oltretutto modificabili dagli stessi giocatori.Ciò che più stupisce è dunque proprio la quantità di aerei presenti, un assoluta necessità per i simulatori di questo tipo che non fanno della fedeltà del modello di volo un loro punto di forza: non solo c’è praticamente qualsiasi aviogetto militare dagli anni ’60 a oggi, ma sono anche presenti tantissime varianti, sia derivanti da prototipi che assolutamente di fantasia, che rendono questo uno dei giochi più completi in assoluto sotto quest’aspetto. La natura open source dell’engine permette inoltre alla community di sbizzarrirsi potendo modificare ogni modello con varianti sempre nuove o addirittura crearne del tutto di nuovi, tanto che si parla persino della futura introduzione dei droni e degli aerei a elica.

Dogfight per tutti i gustiQuesto dunque l’assoluto punto di forza di questo gioco per tutti gli appassionati di aerei, e non è cosa da poco. Ma anche sul fronte del gameplay le cose non vanno affatto male: i comandi sono molto intuitivi, sia che si utilizzino tastiera e mouse sia che ci si affidi ad un gamepad (ma non manca, ovviamente, anche il supporto per il joystick). Oltre agli alettoni è possibile controllare il timone e, come d’obbligo in un titolo arcade, non è necessario occuparsi di cose come forza g, consumo di carburante, fasi di decollo e atterraggio o la gestione dei sottosistemi dell’aereo. Però non manca tutta la parte relativa ai sistemi d’arma, tanto che per mandare a segno i missili occorre acquisire il bersaglio e mantenerlo entro il reticolo di tiro sino a centro avvenuto, così come sono presenti le contromisure come chaff e flare.Con poche missioni si impara insomma a controllare l’avionica senza patemi, per concentrarsi sugli obiettivi assegnati nel corso della lunga campagna principale che guiderà i piloti nella lunga fase di progressione che, sbloccando armi e nuovi e più performanti aerei a ogni passaggio di livello, fornisce sfide di difficoltà crescente che rendono l’IA sempre più complessa, sia in termini di numero e capacità degli avversari sia in termini di forze alleate, con interi stormi che entreranno in gioco per venirci in aiuto o dedicarsi a specifici obiettivi.La varietà non manca: se alcune missioni richiederanno la semplice superiorità aerea, in altre ci troveremo a fare da scorta o abbattere installazioni terrestri fortemente protette: obiettivi che richiederanno un approccio decisamente realistico, come il volo a bassa quota, per essere portati a termine.Ma la campagna non è l’unica modalità di gioco presente: se gli scenari offrono semplicemente la possibilità di affrontare immediatamente tutte le missioni della campagna che si sono sbloccate, quick action e skirmish danno la possibilità di catapultarsi al centro dell’azione secondo diverse modalità (casuali nella prima e scelte dal giocatore nella seconda: al momento sono presenti deathmatch, team deathmatch, last man standing e team last man standing), mentre challenge offre sfide, diverse per ogni modello di aereo, che daranno un punteggio maggiore a seconda della velocità con cui verranno completate.Non ancora attualmente implementate sono arcade e multiplayer: la prima dovrebbe essere un quick action che ci porrà contro altri giocatori mentre la seconda presumibilmente offrirà diverse opzioni, dal co-op sino agli skirmish.Infine una citazione merita sicuramente il potentissimo editor in game, che consente di creare mappe, missioni e intere campagne, dando modo ai più intraprendenti di potersi davvero sbizzarrire ed elevando praticamente all’infinito la longevità del titolo!

– Grandissima varietà di aerei

– Gameplay ben realizzato

– Tantissimi strumenti a disposizione della community

Vector Thrust è sorprendente sotto diversi aspetti e, pur non eccellendo tecnicamente, rivela un potenziale davvero notevole grazie all’impostazione totalmente aperta con la quale è stato realizzato. Non solo già ora offre contenuti ben realizzati e decisamente fruibili, con una giocabilità che fa il suo dovere e una varietà di aerei impressionante, ma è uno di quei titoli cui non si può non augurare notevole successo, vista la grande attenzione riposta negli strumenti messi a disposizione della community per fare col gioco tutto quello che hanno sempre desiderato. Praticamente, grazie al lavoro di Timesimmetry, è solo questione di metterci la voglia e crearlo!