VR League, a Katowice l'esport diventa virtuale

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a cura di Gottlieb

Vi abbiamo raccontato delle novità di Starcraft e di Heroes of the Storm direttamente dalle mani di Blizzard, che ci ha permesso di vivere il dietro le quinte dell’esport a Katowice, ma gli Intel Extreme Masters non sono soltanto collegati all’azienda di Irvine. Nella cittadina polacca, nella quale oramai l’appuntamento con gli IEM è cadenzato e preciso, si è tenuta una storica prima volta, quella della VR League, la prima competizione ufficiale in realtà virtuale. Un segno importante dato dal mercato videoludico, che dimostra come tale tecnologia stia oramai prendendo sempre più piede per il futuro, arrivando anche a bussare alla porta del gaming competitivo.

La forza del fuocoAl di là di quelle che erano le varie zone dove era possibile provare l’esperienza in VR, grazie a delle postazioni installate con diverse tipologie di giochi, la competizione principale ha visto trentadue videogiocatori sfidarsi su due titoli diversi per aggiudicarsi un prize pool che è stato distribuito su cinque diverse tappe itineranti per un totale di 200.000 dollari, di cui 50.000 a disposizione del vincitore di Katowice. Non abbiamo seguito in maniera ravvicinata la competizione, avendo dedicato la maggior parte della nostra sosta agli Intel Extreme Masters alle attività collegate a Blizzard, ma abbiamo comunque avuto modo di capire cosa stesse accadendo in quello che era un atipico showfloor dell’arena situata nella Polonia meridionale. Partiamo quindi dai titoli, che abbiamo detto essere due: il primo si tratta di The Unspoken, uno strategico che mette due giocatori l’uno contro l’altro, mentre l’altro, di cui parleremo a breve, era Echo Arena. Sviluppato da Insomniac, l’azienda che negli anni ci ha deliziato con Spyro e Ratchet & Clank, e distribuito in esclusiva per Oculus Rift, lo strategico in questione permette un’immersione totale in quella che è l’esperienza: d’altronde poter avere un dettaglio più preciso del colpo che andremo a infliggere è fondamentale e avere la visuale in prima persona adeguatamente fissata sul movimento delle nostre mani dona una percezione di tutt’altro livello a The Unspoken. Sfruttando i comandi touch dell’Oculus dovrete lanciare delle palle di fuoco che andranno a colpire il vostro avversario: vi sembrerà di essere un vero e proprio stregone, pronto a sfruttare l’effetto del vostro lancio, le eventuali sponde e realizzare così un colpo magico che faccia esplodere tutto. L’uno contro uno, quindi, vi mette all’interno di un’arena che pretende di essere dominata dalle vostre ispirazioni magiche, sfruttando anche alcuni aspetti ambientali che vi permetteranno di modificare le vostre capacità magiche. Nel dicembre del 2016, quando il titolo è stato pubblicato per Oculus, è stato definito un sogno diventato realtà per i fanciulli che albergano nel nostro corpo di videogiocatori maturi: ora la sfida è diventata reale, perché agli IEM si è visto Charizard, giocatore che attualmente vive a Philadelphia, essere incoronato campione per la seconda volta dopo il torneo di New York tenutosi il 3 giugno 2017. Un nome che è già una garanzia, perché per lanciare delle palle di fuoco è fondamentale essere del medesimo elemento: chi meglio di Charizard, quindi. 

L’As degli Zanarkand AbesSe da un lato, quindi, l’emozione di poter lanciare delle palle di fuoco ci ha colpito grazie a The Unspoken, per affascinarci ancora di più ci siamo spostati di poco, precisamente da Ready at Dawn, altro studio di sviluppo che vive sotto l’egida di Sony. I creatori di The Order 1886 lo scorso anno hanno pubblicato sul mercato un prodotto che ha fatto subito gridare all’analogia con il Blitzball, il minigame di Final Fantasy X che ci portava a giocare a una sorta di pallamano in acqua: parliamo chiaramente di Echo Arena. Completamente gratuito, Echo Arena è un multiplayer game che richiede più persone di un 1vs1, esattamente un cinque contro cinque. Immaginatevi di assistere a una sfida che comprenda il basket e il nuoto, completamente in VR: cinque persone che si sfidano con dei passaggi veloci per arrivare all’obiettivo finale. Echo Arena – che tra l’altro è la modalità multiplayer di Lone Echo, titolo pluripremiato per la qualità offerta su Oculus – rappresenta un’esperienza competitiva affascinante e riesce a trasportare lo spettatore, come se stesse osservando una partita di calcio, con una durata molto più ristretta e compatta, e un’esperienza più dinamica. Ad aggiudicarsi la finale, alla quale purtroppo non siamo riusciti ad assistere per concomitanza di eventi targati Blizzard, è stato il team americano degli Eclipse, che si è portato a casa un premio di 20.000 dollari. Più di The Unspoken, Echo Arena si è mostrato futuribile per la scena esport, pronto a regalare emozioni che potranno declinarsi in tantissimi altri eventi sportivi, con il supporto di Oculus e di Intel, che già lo scorso anno aveva deciso di puntare forte sulla VR. 

L’esperienza di Oculus a Katowice chiaramente non si è fermata a questi due titoli, ai quali però era dedicata la VR League: un evento che, ricordiamo, è storico perché per la prima volta si è organizzata una competizione di tale portata e con un tale montepremi. Sullo showfloor abbiamo avuto modo di provare anche altri prodotti dell’offerta VR, tra cui anche una sorta di simulazione sciistica in chiave futuristica, non del tutto appagante, ma comunque realizzata con un’idea di fondo non da denigrare. Per la VR oramai si dovrebbe parlare di presente, non tanto più di futuro, e che gli esport siano riusciti a dare linfa vitale a tale tecnologia è indubbiamente affascinante e interessante.