Recensione

Urban Chaos: Riot Response

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a cura di Onilink

Gli sparatutto in prima persona (FPS – First Person Shooter, in gergo) stanno attraversando una fase di stallo, tra prodotti che non vogliono saperne di abbandonare la vecchia formula, e titoli che invece innovano troppo, creando poco riusciti mescoloni di generi diversi.Esempi più recenti sono le deludenti prestazioni di Doom 3 e di Quake 4, troppo simili ai predecessori, e la buona riuscita di Black, che, pur essendo un FPS “vecchio stampo”, riesce a divertire, con un buon level design ed un’alta dose di frenesia.Riuscirà Urban Chaos, gioco Eidos, ad uscire dal limbo dei titoli di media qualità e ad innalzarsi dalla massa, proponendosi come prodotto innovativo?

Come il G8.. nella peggiore delle ipotesi La città è sotto assedio. Da qualche giorno bande di riottosi si riversano in città provocando danni ingenti a strutture e persone. La polizia però non è stata con le mani in mano, ed è stato istituito un corpo speciale, la T-Zero (italianizzandolo, può tradursi con tolleranza zero) addestrato a far fronte a queste evenienze.Al battesimo di fuoco di questa squadra c’è Nick Manson, il vostro alter-ego.Che lo scontro cominci…

Disciplina e dovereUna volta inserito il disco di gioco, e aver selezionato (o creato) un profilo, saremo chiamati a scegliere tra varie possibilità: giocatore singolo, lan, internet, opzioni e riconoscimenti.Le possibilità parlano da sole, iniziamo ora a descrivere la modalità in singolo.I comandi si differenziano leggermente da un tipico sparatutto, vi è, infatti, la mancanza di un tasto adibito al salto, mentre fa la sua comparsa lo scudo antisommossa, oggetto d’offesa e difesa allo stesso tempo e cardine del gameplay.Iniziamo a descrivere le funzione associate ai tasti: con gli analogici si muove il personaggio, ovviamente in visuale prima persona. Con il funghetto di destra si indica la direzione in cui guardare, mentre il sinistro è adibito allo spostamento fisico; R3 è dedicato allo zoom, L3 invece fa accovacciare Nick.Per sparare viene usato il tasto R1, R2 è impiegato per la torcia od il fuoco secondario, lo scudo viene azionato con il pulsante L1 mentre L2 viene premuto per il termorespiratore; tenendo inoltre schiacciato L1 mentre si pigia R1 si possono dar mazzate con lo scudo stesso.I tasti triangolo, cerchio e quadrato servono per passare da un tipo di arma all’altro, rispettivamente da lancio, da lotta o da fuoco (se si posseggono più armi dello stesso tipo basta premere tante volte il bottone indicato fino a scegliere l’arma voluta); la X permette di ricaricare l’arma.La croce direzionale serve invece ad impartire ordini ai vari comprimari che incontreremo nel corso delle varie missioni, e precisamente: con giù si attiva l’interfaccia Ordine, con sinistra Segui, con destra Riparati, e con su Azione (che dipende dal mestiere della persona in esame, ad esempio se è un pompiere può sfondare una porta con un’accetta, se un dottore può soccorrere un ferito, ecc…).Per mettere in pausa bisogna premere Start, mentre per tenere sott’occhio gli obiettivi si pigia Select.

La polizia s’incazzaCome già detto prima, il gioco si suddivide in missioni, ogni missione consisterà nel ripulire la zona dai delinquenti o salvare una determinata personalità.Escludendo la prima missione, un semplice tutorial, avremo a disposizione, nel nostro armamentario una pistola, ben rifornita, ed uno scudo. Inizio col dire che i proiettili, e le altre armi, non si troveranno aprendo un armadio o raccogliendo un pack per la strada, bensì prendendo tutto ciò che i teppisti lasceranno dopo la loro dipartita: fucili a pompa, molotov, mannaie, tutto fa brodo per ripulire le città.Ogni missione si suddivide in più sottomissioni, che vanno dal ricercare una certa persona, al ripulire un magazzino, ecc…Oltre le missioni principali, è possibile sbloccare obiettivi secondari e miglioramenti per l’arsenale, tutto adempiendo particolari requisiti durante l’operazione.Le medaglie da conquistare (ogni obiettivo raggiunto consta una medaglia) sono molte, e variando la difficoltà del gioco (durante la selezione della missione) si possono ripetere i livelli, per mettere le mani su più patacche possibili.Il fulcro del gameplay, come già detto, è lo scudo: arma distintiva della squadra a tolleranza zero, è praticamente indistruttibile, lo scudo permette di sopravvivere durante la missione ed avvicinarsi ai malfattori senza farsi un graffio.Concludendo la parte offline, possiamo spendere parole di elogio per la struttura dei livelli (lineari e non dispersivi, vantando comunque un’enorme estensione) pur denunciando una certa ripetitività delle azioni, in ogni caso insita nella natura della tipologia del gioco.Il lato multiplayer del gioco racconta una modalità internet molto ricca, fino ad 8 giocatori possono sfidarsi online, divisi per 2 squadre: i poliziotti ed i rivoltosi.Ogni team ha a disposizione armi e caratteristiche esclusive, inoltre ulteriore componente strategica la assume la distribuzione delle armi.Ovviamente ogni partita ha un obiettivo, il cui opposto sarà missione dei delinquenti; le sfide vanno ad esempio dal proteggere, e dualmente, dal distruggere un furgone, nel mantenere il controllo di una postazione (od assaltarla). ecc…

Il mondo visto da un T-zero!Graficamente il titolo fa una bella figura su PS2, nonostante la monocromia delle texture (grigio, ma siamo in un ambiente cittadino) e la non ricercatezza delle stesse.L’aliasing dei modelli poligonali sembra essere ridotto al minimo, e gli stessi ricalcano in maniera fedele le loro controparti reali.Certo, la pesantezza degli scenari (molto lunghi, e con caricamenti nulli) e l’utilizzo del motore fisico Havoc (che comporta comunque calcoli sul processore) ha fatto sì che i personaggi non possano godere di un livello di dettaglio paragonabile ad un Big Boss od un Leon, ed, in effetti, l’inespressività di alcuni può lasciare un po’ perplessi, ma è un prezzo che siamo disposti a pagare per uno FPS ancorato a 30 frame per secondo (beh, siamo sempre su PS2…).Effetti speciali non complessi ma lo stesso (scusate il bisticcio) di effetto (ricordiamo che lo sparatutto ha toni realistici, quindi niente raggi laser o distorsioni spaziali) e una certa mancanza di varietà dei personaggi completano il quadro, comunque molto buono nel suo complesso.Il sonoro si accompagna bene all’azione e le voci (ma i doppiatori non cambiano mai? Manco fossimo nel cartone di Ken il guerriero!) sono ben distinguibili dal resto dei suoni o musiche, davvero un buon lavoro.

– Divertente

– Originale

– Graficamente valido…

– Il Dual Shock non è adatto agli sparatutto

– … ma si poteva fare di meglio

7.7

La Eidos stavolta ha fatto centro. Non un capolavoro, non un gioco indimenticabile, ma un buon titolo che fa bene il suo “mestiere”: saper divertire.

Qualche nuova idea ben implementata, una veste grafica che fa il suo dovere e l’abilità dei programmatori a non scadere nella tamarra violenza del telefilm The Shield lo rende un gioco consigliato ai più.

Voto Recensione di Urban Chaos: Riot Response - Recensione


7.7