Recensione

Two Worlds

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a cura di Falconero

I giochi di ruolo di stampo occidentale sono da sempre uno dei generi videoludici più amati da gran parte dell’utenza, ma, nonostante questo, il parco titoli Microsoft è sempre stato privo di titoli di grande spessore, ad eccezione dell’ottimo Oblivion. Per la gioia di tutti gli appassionati in questi giorni è stato però rilasciato un nuovo “open-ended” RPG: Two Worlds. L’ultima fatica di TopWare Interactive vi proietterà nel fantastico mondo di Antaloor, un luogo in cui dovrete affrontare pericolose avventure nella speranza di recuperare Kira. “Chi è Kira?” direte voi. C’è solo un modo per scoprirlo.

Guerra secolare300 anni fa le terre di Antaloor furono teatro di una terribile guerra dove orde di orchi famelici, guidati da Aziraal, Dio della distruzione, attaccarono la popolazione con l’unico obbiettivo di distruggere ogni forma di vita esistente. La “missione” fu però un fallimento ed Aziraal venne richiuso in un misterioso luogo dove sarebbe stato impossibile trovarlo; nonostante tutto, a distanza di 3 secoli, qualcuno ha accidentalmente individuato la sua “prigione”, liberandolo. Nessuno sospetta cosa stia per accadere, ma Antaloor è nuovamente in pericolo; esisterà un eroe in grado di impedire un ennesimo, terribile conflitto? In questa realtà vive un tranquillo mercenario, sempre in viaggio con sua sorella minore Kira. Un giorno la sua vita subirà però un grave imprevisto; il rapimento della ragazza ad opera di un losco figuro lo costringerà ad iniziare una disperata ricerca al fine di salvare la sua amata sorella, ma soprattutto per punire il colpevole del misfatto. Il suo compito si rivelerà però più complicato del previsto; privo di qualsiasi indizio o traccia, dovrà necessariamente viaggiare senza meta con la speranza che qualcuno o qualcosa, lo possa condurre nella giusta direzione. Riuscirà nel suo intento? Il destino dei due fratelli è nelle vostre mani.

Mercenario o cacciatore?Iniziando l’avventura vi sarà data la possibilità di personalizzare alcuni aspetti estetici del vostro personaggio; l’editor è decisamente ridotto anche se sostanzialmente sufficiente. Potrete scegliere il colore di capelli, occhi e carnagione per poi variare la struttura fisica dell’eroe. Una volta concluso questo procedimento, dopo aver assistito ad un breve filmato che vi racconterà del rapimento di Kira, vi ritroverete all’interno di una piccola grotta. In questo luogo avrete modo di familiarizzare con i comandi affrontando il primo scontro con due nemici. Fatto questo potrete uscire dalla grotta per parlare con il vostro primo datore di lavoro. Essendo un “open-ended” RPG, vi sarà possibile intraprendere subito le missioni di gioco primarie, o in alternativa, potrete dedicarvi alle numerosissime quest disponibili; molte di queste saranno accessibili esclusivamente dopo aver guadagnato un determinato livello di notorietà. Qualunque fosse la vostra scelta, sappiate che ottenere denaro e rispetto sarà fondamentale ai fini del vostro successo; e poi un po’ di esperienza prima di lanciarsi nel vivo dell’azione non vi farà male, no? E’ importante sottolineare che la vostra condotta potrebbe influenzare notevolmente l’andamento del gioco, non ai fini della trama – purtroppo – ma solo per quanto riguarda l’accesso a determinate quest; un comportamento troppo violento con persone innocenti vi precluderà la possibilità di interagire con alcune popolazioni, o, nel peggiore dei casi, anche con alcune gilde. Valutate bene le vostre azioni.

L’arte del combattimentoSin dalle prime fasi di gioco il sistema di combattimento vi apparirà alquanto limitato; ogni attacco ruota infatti intorno alla semplice pressione dei due trigger laterali: il sinistro per lanciare gli incantesimi, mentre il destro per sfruttare la l’arma primaria. Detto questo penserete sicuramente che uscire vivi da un combattimento sarà una cosa da ragazzi; beh, mi spiace deludervi, ma non è assolutamente così. L’apparente semplicità d’azione è rovinata purtroppo da una generale difficoltà per “agganciare” i nemici, motivo per cui tutti gli scontri, anche quelli apparentemente più semplici, potrebbero rivelarsi difficili da portare a termine con successo. Il tutto è reso ancora più complicato dalla buona I.A. degli avversari, che, pur non essendo dei “maestri della guerra”, vi daranno del filo da torcere già dalle prime missioni. Come ogni RPG che si rispetti, ogni combattimento vi permetterà di guadagnare una certa quantità di “exp”, che, salendo di livello, potrà essere utilizzata per incrementare uno dei quattro valori presenti: vitalità e forza, utilissimi per i guerrieri; destrezza, essenziale per aumentare la vostra velocità di attacco e precisione con le armi a lungo raggio; ed infine volontà, attributo fondamentale per chiunque volesse diventare esperto nelle arti magiche. Ad ogni “level up” riceverete anche dei “punti abilità” utilizzabili per accedere alle numerose skill presenti. Quest’ultime sono divise in generali, come l’equitazione o il nuoto; magiche, legate alle 5 scuole di magia; attive, per apprendere attacchi speciali con le varie tipologie di armi; e passive, con cui potrete incrementare le caratteristiche fisiche o speciali del vostro personaggio, come ad esempio la furtività. Uno degli aspetti più interessanti di questo titolo è rappresentato dalla possibilità di riparare ad eventuali sbagli effettuati durante l’assegnazione dei punti abilità; di tanto in tanto vi potreste infatti imbattere in dei particolari NPC denominati modificatori di abilità, che in cambio di denaro vi permetteranno di re-impostare le skill precedentemente assegnate. Una possibilità davvero affascinante per chiunque dovesse decidere di cambiare “mestiere” nel corso dell’avventura.

Viaggiatore provettoMuovervi all’interno di Antaloor potrebbe sembrarvi abbastanza noioso nelle prime fasi di gioco, visto che l’unico mezzo di locomozione disponibile saranno le vostre gambe; con il passare del tempo, avrete però l’opportunità di accedere a diversi portali, sparsi per il territorio, che vi permetteranno di viaggiare istantaneamente da una parte all’altra del continente. Nel corso dell’avventura vi sarà anche possibile sfruttare la velocità di numerosi cavalli, grazie a quali le vostre fasi di esplorazione acquisteranno molto più fascino e divertimento. Ogni esemplare avrà delle caratteristiche ben precise, che potrebbero renderlo più resistente agli attacchi nemici, più agile e veloce, o addirittura più intelligente. Quest’ultima caratteristica potrebbe per esempio essere utile per sopperire ad una vostra eventuale disattenzione in prossimità di un precipizio; il cavallo infatti, conscio del pericolo, si arresterà automaticamente, evitando che facciate un’ingloriosa fine.

Alchimia che passioneNel corso del gioco, per ottenere armi, armature o pozioni, vi basterà uccidere qualche nemico, attingere ai numerosi forzieri che troverete durante le fasi di esplorazione, o, ovviamente, interagire con la moltitudine di mercanti presenti all’interno di Antaloor. Gran parte degli oggetti ottenuti potranno essere poi utilizzati nel vostro personale “pentolone alchemico”; abbinando due armi dello stesso tipo, per esempio, ne otterrete una che, pur essendo pressoché identica a quelle utilizzate, avrà delle proprietà decisamente superiori. Ad ogni modo, soprattutto all’inizo storia, l’alchimia sarà essenziale per la vostra sopravvivenza; unendo più pozioni, specialmente quelle di tipologia diversa, ne otterrete alcune che potrebbero farvi uscire vivi da situazioni a dir poco “delicate”.

Gameplay e longevitàIl gameplay è sostanzialmente mediocre; le uniche azioni eseguibili dall’eroe, limitate al salto, al balzo all’indietro e ai pochi attacchi disponibili, non sono assolutamente belle da vedere e dimostrano un’eccessiva ripetitività di movimento. Il sistema di combattimento, come detto in precedenza, si basa esclusivamente sulla pressione dei due trigger; impugnando un’arma da taglio, come spade e pugnali, basterà premere il trigger destro per attaccare con potenti fendenti, mentre utilizzando un arco, dovrete tenere premuto il medesimo tasto e successivamente rilasciare al momento di maggior carica. Gli scontri con i vari nemici sono alquanto complicati, nonostante i pochissimi tasti necessari per attaccare. Utilizzando una spada, per colpire con efficacia un qualsiasi avversario, sarà infatti assolutamente necessario essergli praticamente “incollato”. In caso contrario, colpirlo sarà quasi impossibile. Alla luce di tutto questo, nonostante siano poco efficaci durante le prime ore di gioco. le magie sono senza dubbio la scelta migliore. La loro incredibile potenza, unita alla possibilità di lanciarle rimanendo distanti da eventuali nemici, renderà ogni combattimento molto più facile e soprattutto appagante. La longevità è l’aspetto migliore dell’intero titolo; oltre alle missioni che seguono la storyline principale – interessanti e difficili da superare – sono presenti tantissime quest secondarie, con le quali potrete incrementare notevolmente la durata della vostra avventura. Avrete un’incredibile libertà d’azione visto che ogni missione potrà essere affrontata nella maniera che riterrete più opportuna. Il multiplayer inoltre rappresenta un’ottima fonte di divertimento per i giocatori più esperti; è infatti possibile intraprendere svariate quest in compagnia di ben 7 compagni di viaggio. Purtroppo questa modalità vi precluderà l’accesso al vostro personaggio, visto che sarete costretti a sceglierne uno pre-impostato, ma nonostante questo l’esperienza di gioco è decisamente interessante e divertente. Oltre alla cooperazione, potrete dedicarvi ovviamente al classico PvP, anch’esso fino ad 8 giocatori; sono disponibili varie tipologie di sfide che vanno dal classico “deathmatch”, all’affascinante corsa con i cavalli.

Comparto tecnicoIl comparto tecnico è senza dubbio uno degli aspetti più discutibili di questo titolo; nonostante la buona resa grafica delle ambientazioni – prive però di grande interazione – la realizzazione dei personaggi si dimostra al di sotto dei normali standard di nuova generazione. Le textures sono infatti poco rifinite, soprattutto per quanto riguarda le inguardabili espressioni facciali. I rallentamenti rappresentano poi motivo di grande frustrazione, visto che dovrete sopportarne molti, talvolta anche con imprevisti caricamenti in-game. Tutto questo influisce in maniera negativa sulla fluidità e la scorrevolezza dell’avventura, rendendo l’esperienza di gioco talvolta irritante. Per quanto riguarda il comparto audio, il titolo gode di una colonna sonora eccellente, impreziosita da ottimi effetti sonori che accompagno le fasi di combattimento.

– Tantissime quest

– Ottimo comparto audio

– Buon multiplayer

– Troppi rallentamenti

– Gameplay limitato

– Realizzazione dei personaggi discutibile

7.0

Two Worlds è sostanzialmente un buon gioco, ma nonostante le interessanti caratteristiche proposte, non si dimostra degno del titolo di “killer application”. Il comparto tecnico, senz’altro migliorabile, è al di sotto dei normali standard next-gen ed i numerosi rallentamenti che vi accompagneranno per tutto l’arco dell’avventura, potrebbero rendere alcune fasi di esplorazione e di combattimento davvero insostenibili. Fortunatamente la longevità riesce a sopperire – in parte – agli svariati difetti di questo titolo, pur fallendo nel tentativo di renderlo un degno rivale dell’ormai inarrivabile Oblivion.

In definitiva Two Worlds si dimostra un capolavoro mancato; se fosse stato realizzato con maggiore attenzione, sarebbe stato sicuramente un “must ” per tutti gli appassionati di GDR occidentali, ma, alla luce di ciò che ci viene proposto, si rivela soltanto un titolo discreto.

Voto Recensione di Two Worlds - Recensione


7