Recensione

Turok Evolution

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a cura di Ryuken

I dinosauri hanno invaso PS2, ma non sono del tutto normali bensì generati dall’incrocio con una razza aliena superiore, riuscirà un indomito cacciatore a liberare il mondo dalla specie maligna?

Dal Nintendo 64 alla PS2Molti di voi conosceranno il personaggio di Turok, un nativo americano cui è dedicata una pubblicazione a fumetti che ha riscosso notevoli consensi all’estero e che anche qui in Italia ha saputo conquistarsi un discreto pubblico di appassionati. Le avventure del personaggio in questione, per tutti quelli che non avessero mai avuto la fortuna di sbirciare le pagine del fumetto, avvengono in un’epoca e in un mondo, la Lost land che è un misto di preistoria, magia e alta tecnologia, in cui una civiltà aliena ha preso il potere e, mediante innesti biomeccanici, ha trasformato le creature già di per sé letali e devastanti con lo scopo di distruggere il nostro caro pianeta e sterminare la razza umana. Turok Evolution non si presenta come un seguito bensì è un prequel dei precedenti capitoli apparsi sul Nintendone (N64) il tutto si svolge nell’anno 1886, in Texas. Un tizio (il protagonista) di nome Tal’Set si sta battendo contro il suo acerrimo rivale, il capitano Tobias Bruckner quando, tutto ad un tratto, viene risucchiato in una specie di varco dimensionale, apparso all’improvviso, e viene catapultato nelle Terre Perdute.Il nostro eroe, salvato da una popolazione locale, si ritrova a combattere per la sopravvivenza il terribile Lord Tyrannus.La cosa peggiore, e che Tal’Set scoprirà con dispiacere, è che nel varco dimensionale è stato risucchiato anche Bruckner, quest’ultimo si fa subito ben volere da Lord Tyrannus tanto da farsi nominare generale delle sue armate di dinosauri.Ok, fin qui nulla di nuovo, ma aspettate un attimo e saprete ciò che Acclaim ha in serbo per noi utenti PS2.

Certo che a quei tempi le lucertole dovevano essere un problema!Il background narrativo, l’ambientazione e i personaggi evocativi e spettacolari del fumetto sono stati ripresi fedelmente, il gioco è, come avrete senza dubbio dedotto dalle immagini, un FPS in soggettiva, dovrete quindi muovervi in livelli d’ambientazione preistorica, infestati di nemici uccidendo per non essere usciti e raccogliendo armi, munizioni e molti altri oggetti di notevole importanza. Quello che è comunque fondamentale, in ogni livello, è il ritrovamento di alcune chiavi magiche che consentono l’apertura di varchi altrimenti inaccessibili. Come ogni FPS che si rispetti saranno presenti tutta una serie di meccanismi attivabili mediante la pressione di piattaforme o di particolari artefatti che consentiranno di procedere nell’avventura. In tal senso sarà, quindi, opportuno ricorrere anche all’utilizzo del cervellino e non soltanto dei riflessi e della rapidità di fuoco. A differenza del primo Turok su N64, ora è possibile salvare solamente alla fine di ogni livello, sono perciò spariti i check point sparsi per gli stage. La cosa potrebbe anche andare bene se non fosse che alcuni livelli sono lunghetti e morire alla fine di questi per dover poi ricominciare da capo non è certo piacevole. Il sistema di controllo è quello tipico presente in ogni produzione del genere per console, ovvero: con la leva analogica di sinistra si corre, e con la destra si direziona lo sguardo e, di conseguenza, il mirino delle armi da fuoco. Naturalmente non sarà come giocare con mouse e tastiera, ma tutto sommato una volta presa l’abitudine non ci si può lamentare. Le evoluzioni che il nostro Set può fare sono, oltre alla corsa, ci si può abbassare, saltare, arrampicarsi su apposite pareti, nuotare e, udite udite, volare. Ebbene sì, infatti, cavalcando un bel voltile preistorico potrete svolazzare e fraggare in allegria anche se, a dirla tutta, questo tipo di sezioni sono un po’ frustranti a causa dell’eccessiva difficoltà di controllo che si presenta in tali casi.Assodato che il gameplay e ben conosciuto ai più è altrettanto vero che il fulcro degli FPS si ritrova nell’arsenale bellico a disposizione del giocatore ed è appunto di questo che vado a parlarvi. I mezzi di distruzione a vostra disposizione si aggirano intorno alla quindicina ed, alcuni di questi, sono di una potenza davvero devastante: si va dalla classica accetta, a vari tipi di archi, pistole, mitragliatori, fucili di precisione, fino ad arrivare ad armi tecnologiche dalla devastante potenza di fuoco. Il sistema di utilizzo è il solito, comune più o meno, a tutti i tipi di sparatutto in soggettiva e prevedono l’uso dei canonici caricatori, dei proiettili, delle granate dei razzi e delle celle di energia, tutti gingilli, questi, che vanno raccolti girovagando per gli scenari. Ma quello che troverete in posizione più o meno nascosta non sarà soltanto il vostro piccolo grande arsenale, ma anche tutta una serie di accessori che vanno dai kit medici in grado di ripristinare o perlomeno migliorare il vostro stato di salute.La varietà di creature che andrete ad affrontare e di tutto rispetto e la loro IA è davvero buona, sarà perciò compito vostro studiare la strategia migliore al momento giusto; altrettanto buona è la varietà di creature riprodotte come: coccodrilli, babbuini, rinoceronti preistorici, vari tipi di dinosauri terresti ed acquatici di cui ignoro il nome, insomma tutto ciò che era presente nei vecchi capitoli, al quadrato (sono state ricreate 32 forme di vita preistoriche).

L’apparenza inganna?Allora, vi racconto in breve la mia esperienza con questo gioco. Un bel giorno il caro Luca mi consegna Turok Evolution ordinandomi, pena 100 frustate, di realizzarne al più presto la recensione, io rispondo: “Sì signore”. Quindi, con aria soddisfatta, mi dirigo verso la mia fida PS2 contento come un bambino per poter giocare allo storico Turok. Le prime tre ore di gioco sono state davvero divertenti, ma andando avanti le cose diventavano davvero troppo frustranti per l’eccessiva difficoltà di alcuni passaggi, per il fatto di poter salvare solo alla fine di ogni livello e per alcune pecche grafiche evitabili.Andiamo con ordine: la grafica in generale è molto buona, il livello di dettaglio è ampiamente accettabile e colori applicati al paesaggio sono vivi, cromaticamente perfetti e bellissimi da vedere. Inoltre le ambientazioni sono davvero evocative e molto vaste, però la pecca che non mi è andata giù è la realizzazione approssimativa degli specchi d’acqua. Pensate che quando si salta in un piccolo ruscello non si nota alcuno schizzo o alcuna differenza rispetto alla terra ferma e ciò non è quello che sì sul dire realistico. Anche alcune parti dei livelli sono state create male, o per meglio dire, tagliate: avete mai visto voi una cascata che s’interrompe alla fine del terreno, l’acqua, in certi punti, invece di cadere di sotto rimane ferma all’interruzione del terreno! A parte questi difetti, come detto ampiamente evitabili, le fasi grafiche sub-acque e aeree sono state ben realizzate. Il frame rate non soffre di rallentamenti di sorta, se si escludono alcuni impercettibili rallentamenti che si verificano in situazioni particolarmente caotiche e le animazioni delle creature sono davvero di primo livello: gagliarde quelle dei coccodrilli che si contorcono quando gli sparate e quelle dei soldati mutanti che, quando vengono colpiti e perdono l’arma, si rannicchiano per terra, portandosi le mani al volto per la paura di ricevere un altro colpo fatale.Esaltante invece la realizzazione del sangue che, vi assicuro, in alcuni frangenti scorre a fiumi e da maniaci l’esplosione in tocchettoni dei nemici, che potrete realizzare con l’ausilio delle armi più potenti. A completamento di un comparto tecnico sopra la media c’è un sistema di telecamere mobili che non negano alcun punto della visuale.

Soave melodia preistorica?Col cavolo! Le grida di alcune creature fanno gelare il sangue nelle vene, in special modo se si affronta l’avventura in una stanza buia. I ragazzi dell’Acclaim hanno fatto davvero un gran lavoro, le “voci” della natura sono assai realistiche, una volta immersi nella foresta ve ne accorgete. Il grido di dolore degli avversari non poteva essere riprodotto meglio, il rumore delle armi poi non delude di certo, ogni arma, dall’arco al lancia missili, ha il suo bel corollario di effetti che ricorda molto da vicino le rispettive controparti reali per non parlare poi delle musichette di accompagnamento che cambiano di ritmo e tono a secondo delle situazioni. Dona un pizzico di coinvolgimento in più al tutto il supporto del sistema Dolby Digital 5.1, per cui se avete quel simpatico aggeggio con sub-woofer e tanti bei satelliti non esitate a collegarlo alla PS2.

Buona grafica in generale.

Animazioni realistiche.

Sonoro da favola.

La violenza videoludica abbonda.

Colori bellissimi.

Alcuni difetti di programmazione banali.

A volte frustrante.

E’ possibile salvare solo al termine di ogni livello.

7

In sostanza

Turok Evolution è un bel gioco? Certo che sì, almeno al sottoscritto è piaciuto, ma la stampa internazionale non sembra averlo apprezzato per quello che è, piuttosto sembra aver preso come parametro di valutazione quel capolavoro rivoluzionario che fu il primo Turok per N64. Certo, partendo da un presupposto del genere le conclusioni non possono essere di certo esaltanti perché, di fatto, il gioco in esame non offre nulla di nuovo, ma aspettate un attimo, vi faccio una domanda: per quanti altri giochi potremmo applicare questo tipo di parametro di valutazione? Alla quasi totalità dei prodotti in circolazione, vero? Per cui a me piace valutare una cosa per quella che è e dico che TE, pur non apportando nulla di nuovo al panorama degli FPS, è un gioco ben fatto, con i suoi pregi ed i suoi difetti, con una giocabilità di tutto rispetto ed una longevità discreta minata solamente dall’eccessiva difficoltà di alcuni passaggi. Certo anche un’opzione multiplayer non avrebbe fatto male, ma tant’è.

Non siamo di fronte ad un capolavoro ma sicuramente ad un titolo a cui vale la pena giocare.

Voto Recensione di Turok Evolution - Recensione


7