Anteprima

Transformers: War For Cybertron

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a cura di Mugo

Lo scorso marzo, a Londra, abbiamo avuto il nostro primo contatto con Transformers: War For Cybertron, titolo che promette di ridare lustro alle avventure dei robottoni più famosi del mondo svincolandoli dalla saga cinematografica e, soprattutto, dai precedenti capitoli in ambito videoludico che non rendevano certo onore ad Optimus e compagni. Già dal nostro First Look potevamo intuire la buona strada intrapresa ed il salto di qualità finalmente possibile; per confermare le nostre impressioni Activision ci ha dunque invitati nei suoi uffici lombardi per una sessione di gioco focalizzata sulla campagna in single player.

Buoni o cattiviGli sviluppatori degli High Moon Studios hanno, tanto per cominciare, fatto un’ottima scelta nel decidere di inserire due campagne parallele mostrando gli eventi sia con gli occhi dei buoni (gli Autobots) che dei cattivi (i Decepticons), si sa del resto che il “lato oscuro” ha sempre il suo fascino e, anche se le situazioni proposte non sono completamente diverse, contribuisce a differenziare l’offerta. La nostra prova ci ha visti impegnati nei primi due livelli della campagna dei Decepticons e nel primo della campagna Autobots, abbiamo potuto così sperimentare entrambe le fazioni e concludere che non è la scelta di queste ad influenzare il gameplay, bensì la scelta del robot che si va ad impersonare. La maggiore differenza tra le due fazioni è data dalla diversa prospettiva sulla storia e dai relativi dialoghi, combattere a fianco di Bumblebee o Ironhide da proprio l’idea di essere dalla parte giusta, mentre la sete di potere di Megatron, dall’altro lato, esercita un indiscusso perverso appeal.Dicevamo dunque che a particolareggiare lo stile di gioco sarà la scelta del personaggio da controllare: ogni robot infatti sarà dotato di capacità peculiari in grado di distinguerlo dagli altri (con generalmente una controparte nella fazione avversa), avremo così i due leader resistenti e dal grande potere offensivo, Jetfire e Starscream con le relative trasformazioni volanti o ancora Ironhide e Brawl completamente incentrati sulla forza bruta… Praticamente una scelta per tutti i gusti.Una volta incominciato il livello (suddiviso in un discreto numero di pratici check points che ne garantiscono la fruibilità) sarà subito evidente la struttura “vecchia maniera”, quasi da picchiaduro a scorrimento, dato il susseguirsi di stanze piene di nemici da ripulire per bene per poi procedere verso la successiva. Qualche stacco è dato dalla necessità di attivare interruttori o di resistere ad imboscate (grazie anche a pratiche torrette mitragliatrici da sradicare e portare a braccia per una rinnovata capacità offensiva), oppure ancora di affrontare boss e mini boss dalle meccaniche abbastanza semplici (almeno nei primi livelli). Intendiamoci, questo impianto tradizionale non è da annoverare tra le mancanze del gioco, ma una precisa scelta di gamedesign dettata anche dall’ambientazione. L’intero gioco infatti si svolge tra la superficie ed il cuore di Cybertron, il pianeta natio dei Transformers dilaniato dalla guerra civile tra Autobots e Decepticons e data la conformazione del corpo celeste il free roaming non era un’opzione da prendere in considerazione.Nel vivo della battaglia abbiamo potuto apprezzare come si traducano nella pratica le differenze teoriche tra i vari personaggi: essere dotati di un fucile da cecchino permette comodi headshots, mentre una mitragliatrice al plasma è più indicata per scontri ravvicinati e tatticamente collegati alla gestione della barra della vita strutturata in celle, nel caso i colpi avversari non dovessero superare il confine di una cella di energia questa ci verrà riempita nel giro di qualche secondo al riparo dai nemici, rendendo quindi possibili attacchi mordi e fuggi anche quando si è agli sgoccioli. Parlando poi di recupero di munizioni ed energia in entrambi i casi sarà necessario appropriarsi di specifiche casse colorate (e facilmente visibili) sparse per le mappe: a livello normale non abbiamo dovuto preoccuparci più di tanto di esaurire le scorte, il che si sposa bene con la natura spiccatamente arcade del titolo.Abbiamo dunque un discreto numero di nemici (non particolarmente furbi), due alleati che ci seguono per le mappe (anch’essi leggermente anonimi nel loro operato, con l’eccezione dei curatori sempre utili) ed un gameplay che ci spinge a passare in continuazione dalla forma antropomorfa a quella su ruote, trasformazione questa attivabile con la semplice pressione di un tasto e che aggiunge un tratto personale alle partite. Tra tutte queste cose però abbiamo sentito la mancanza di un sistema di copertura, certo, non è difficile posizionare il proprio personaggio dietro alle strutture per ripararlo dai colpi nemici (anche perché le suddette costruzioni non sono distruttibili, quindi rimangono sicure), ma sarebbe stato decisamente più comodo avere la possibilità di “agganciarle” per fare capolino in maniera più precisa, date soprattutto alcune situazioni in cui il fuoco nemico non viene risparmiato.

Optimus telefono casaCome dicevamo, e come si intuisce dal nome del gioco, l’intera esperienza ludica è ambientata sul pianeta natio dei Transformers: Cybertron. Questo ha permesso agli sviluppatori di creare da zero un’intera grammatica visiva con cui addobbare la sfera celeste artificiale e, diciamolo pure, con più che buoni risultati. Le ambientazioni sono estremamente ricche di dettagli (anche se la definizione non è ai massimi livelli possibili), quasi troppo in alcuni casi dato che la vista potrebbe risultare affaticata dallo sforzo di distinguere geometrie caratterizzate da una palette cromatica tendenzialmente uniforme. Le fasi all’aperto sono, per quanto provato, strutturate come delle arene, mentre quelle al chiuso sono più simili a corridoi, per alcuni di questi l’ispirazione sembra essere arrivata direttamente da Matrix, più precisamente da quei cunicoli in cui le navicelle giocavano a nascondino con i droni tentacolati. Il risultato globale è dunque superiore a quello raggiunto dalle ultime incarnazioni (termine improprio se riferito a macchine) dei robot alieni, ben fatte e fluide sono le animazioni di trasformazione, mentre le musiche sono un po’ sottotono. Da segnalare l’intelligente trovata di permettere al giocatore, durante alcuni eventi scriptati, di indirizzare la telecamera verso l’accadimento d’interesse dato che la vastità (e complessità visiva) di alcuni ambienti potrebbe far perdere qualche secondo degli sviluppi.

– Due punti di vista sulla storia

-Molti Transformers presenti

– Tecnicamente ben fatto

Transformers: War For Cybertron ci è sembrato sulla buona strada per mantenere le promesse annunciate di dare una degna trasposizione interattiva dei robot più famosi del mondo. La campagna, o meglio, le campagne, scorrono fluide e senza intoppi garantendo un’esperienza soddisfacente, anche se ci riserviamo di giudicarne la durata in sede di recensione. Appurato che il gioco in singolo sia di buon livello non ci resta che scoprire una modalità multiplayer al momento ancora non rivelata, non perdete di vista la nostra home-page dunque per seguire il titolo High Moon Studios fino all’uscita prevista per il 22 giugno prossimo.