Anteprima

Torment: Tides of Numenera

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a cura di Specialized

Torment: Tides of Numenera. Un gioco di ruolo che affascina fin dal titolo e che vede coinvolti nomi del calibro di Kevin Saunders, Chris Keenan e Brian Fargo. E poi è soprattutto quel Torment ad attirare l’attenzione, visto che questo attesissimo GdR di inXile entertainment può tranquillamente definirsi il successore spirituale di quel Planescape: Torment che nel ’99 mandava in brodo di giuggiole milioni di appassionati in tutto il mondo (e non staremo certo qui a spiegarvi il perché). Dopo una prima versione alpha, il team americano ha rilasciato alcuni giorni fa su Steam una beta del gioco in Early Access disponibile a 41,99 euro e, per ora, unicamente in inglese per sottotitoli e parlato (ma per fortuna la versione definitiva avrà anche i testi in italiano). 
Quando si dice un accesso anticipato
Più che di beta però preferiamo definire questa release come un un’alpha avanzata, visto che i bug, i glitch grafici e altri difetti sono presenti in grande quantità e, non a caso, la prima icona a schermo che si vede durante il lancio del gioco è quella dei feedback per segnalare problemi e bachi vari. Insomma, inXile è ben conscia di aver rilasciato un Early Access molto (ma molto) acerbo e il consiglio, se proprio non resistete, è di attendere una versione meno problematica. Nel nostro caso abbiamo trascorso una decina di ore con il gioco facendoci comunque un’idea abbastanza precisa di quello che dobbiamo aspettarci dalla versione finale, seppur tra mille problemi come crash, blocchi improvvisi del nostro alter ego, oggetti raccolti non segnati nell’inventario e una pessima ottimizzazione, tanto che il nostro PC con GeForce GTX 960, 12 GB di RAM, Intel core i7 970 e SSD da 512 GB faceva fatica a raggiungere i 30 fps (e il gioco, realizzato in Unity, non giustifica certo una simile pesantezza). Se poi aggiungiamo menu ancora non definitivi, opzioni grafiche praticamente nulle e la quasi impossibilità di acquistare oggetti dai negozianti, si capisce bene come al momento Torment: Tides of Numenera non sia proprio il massimo della stabilità e completezza. Eppure per il seguito spirituale di un capolavoro come Planescape: Torment si stringono volentieri i denti e si prosegue oltre, anche perché le qualità messe in mostra da questa build non mancano di certo.    
Tutti a Sagus Cliffs
Tanto per cominciare, la qualità della scrittura è come sempre stratosferica. Dialoghi e testi fittissimi, carichi di significato e ricchi di spunti psicologici e filosofici di ogni genere (ma c’è anche un pizzico di humor ogni tanto), incominciando proprio dall’inizio del gioco con il nostro alter-ego (Castoff) che si ritrova in un luogo buio e sconosciuto senza ricordarsi nulla del passato. Si capisce subito che la scrittura del gioco è di livello superiore proprio come la era in Planescape: Torment, anche se l’enorme quantità di cose da leggere può rivelarsi un’arma a doppio taglio per i ruolisti più abituati ai titoli recenti. E che dire poi dell’ambientazione? La città di Sagus Cliffs a cui approdiamo dopo la parte introduttiva è un vero splendore per quanto riguarda la varietà e la caratterizzazione degli ambienti. Torment: Tides of Numenera è infatti caratterizzato da uno stile che mischia fantasy, fantascienza e medioevo “alternativo”, nonostante il gioco sia ambientato in una Terra di un lontanissimo futuro (un miliardo di anni da noi). Nulla di eccezionale sul versante grafico (e provatelo con l’AA al massimo livello se non volete immergervi in un oceano di scalettature), ma sono proprio il design, l’inventiva e l’utilizzo dei colori a convincere e a regalare un’ambientazione fin qui splendida.
Acerbo… ma quanto hype
Passando invece al gameplay, il gioco parte in modo piuttosto confuso e vi ci vorrà un po’ per capire il funzionamento della gestione del personaggio, anche perché rispetto a 17 anni fa non troviamo più le regole di D&D ma quelle appunto di Numenera, il gioco di ruolo da tavolo realizzato da Monte Cook e disponibile anche in Italiano. Ci sono te caratteristiche principali (forza, agilità, intelletto), cinque “tides” corrispondenti ad altrettanti allineamenti della nostra personalità e un sistema di test per eseguire le azioni di gioco decisamente particolare, oltre a tre classi (piuttosto abbozzate da quanto visto finora). I combattimenti sono a turni e prevedono un andamento piuttosto classico, ma il bello (o il brutto) del gioco è che la maggior parte delle “crisi” (così sono chiamati gli scontri con i nemici) può essere risolta con il dialogo, la persuasione, l’osservazione e altre caratteristiche del nostro alter-ego. Si capisce addirittura il poco risalto dato ai combattimenti in fase di creazione del personaggio, dove il gioco offre molte più varianti che non siano quelle dell’attacco come ad esempio la conoscenza, l’esplorazione, la diplomazia e le capacità manuali. In una decina di ore avremo combattuto si e no quattro o cinque volte e se ciò può apparire assurdo per un gioco di ruolo, vi assicuriamo che in questo contesto non lo è affatto. Come già detto, addentrarsi nei funzionamenti e nelle regole di Tides of Numenera è tutt’altro che semplice o intuitivo, ma va anche detto che chi è interessato al gioco è abituato a un approccio ruolistico tutt’altro che casual e lo stesso Planescape: Torment era ben diverso dal modello dei vari Baldur’s Gate o Icewind Dale. Su questo versante insomma inXile sembra promettere una precisa continuità con il modello di Torment e in queste dieci ore ci siamo divertiti e appassionati al mondo di gioco e ai suoi tanti personaggi. Il consiglio però è di aspettare ancora qualche corposo aggiornamento prima di procedere all’acquisto del gioco in Early Access, ma con simili avvisaglie non si può che attendere con una tonnellata di hype un GdR intrigante, diverso dal solito, narrativamente sublime e con una personalità invidiabile.

– Mondo di gioco bellissimo

– Dialoghi e scrittura sublimi

– Molti aspetti interessanti a livello di gameplay

Torment: Tides of Numenera in versione Early Access è ancora qualcosa di grezzo e acerbo e vi consigliamo quindi di attendere ancora un po’ prima di spendere i 40 e passa euro richiesti su Steam. Se però è da 17 anni che attendete qualcosa di molto simile a Planescape: Torment, allora procedete pure. Vi troverete di fronte a un GdR buggato, graficamente pesantissimo (non in senso buono), complesso e dalle meccaniche non proprio accessibili, ma con un’ambientazione straordinaria, una scrittura di altissimo livello e molte idee (la poca importanza data ai combattimenti) interessanti già da ora.