Recensione

Tony Hawk's Proving Ground

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a cura di AP

Da quando la serie di Tony Hawk è approdata nel mondo videoludico, nessun giocatore ha mai avuto nulla o quasi di cui lamentarsi. L’approccio arcade che fu utilizzato dai ragazzi di Neversoft per farci vivere le acrobazie più incredibili e i salti pù folli era perfetto per tutti quelli che volevano azione e adrenalina combinate con una giocabilità che non regalava nulla, ma che piuttosto chiedeva nervi saldi, prontezza e una buona coordinazione sul joypad. E adesso cosa è accaduto?

Controlli senza controlloPurtroppo la risposta alla domanda sta già nelle affermazioni che avete letto finora, rivolte ad un passato che non appartiene certo a questo Tony Hawk’s Proving Ground. Nonostante infatti gli appassionati di questa disciplina su Wii si siano finora accontentati dello spin-off Downhill Jam, in molti attendevano l’arrivo di un capitolo principale della serie, soprattutto per vedere come potevano essere sfruttati i controlli basati sul sensore di movimento. Ed è proprio a questo punto che il vecchio Tony, come avrete modo di leggere a breve, tradisce maggiormente le attese. La versione convertita su Wii non è quella che è possibile giocare anche sulle altre console della next generation. Al di là di questioni puramente tecniche, avviando il gioco noterete subito la mancanza della libertà presente nelle altre edizioni del titolo. Su Wii infatti il gioco non comprende una vasta area esplorabile, bensì divide la città in livelli ben definiti e separati tra loro. Questa scelta, molto discutibile, riporta alla mente i primi capitoli della serie in cui per problemi di memoria ci si trovava ad esibirsi in spazi chiusi che poi, fortunatamente, nelle ultime incarnazioni avevano lasciato il posto a intere città da esplorare a proprio piacimento in lungo e in largo. Se già il gameplay è snaturato da questa scelta, il colpo di grazia è portato a segno dalla complessa, macchinosa e imprecisa gestione del nostro skater tramite i sensori di movimento. Se ci fosse stata offerta la possibilità di usare anche il Classic Controller o il vecchio joypad del Gamecube la situazione sarebbe sicuramente stata migliore, ma i ragazzi di Page 44 Studios, cui è stata affidata la conversione, non solo non hanno pensato questa possibilità ma hanno realizzato uno dei peggiori sistemi di controllo programmati per Wii e purtroppo il titolo ne risente in maniera drastica.

Questione di equilibrioDopo aver annunciato i numerosi problemi che affliggono il gioco, è il caso di analizzarli nel dettaglio per mettere in guardia tutti coloro che, spinti da insano desiderio di farsi del male, avessero avuto la tentazione di acquistare questo gioco, magari per pura e semplice passione sportiva. Per prima cosa sappiate che sono state implementate numerose possibilità di personalizzare il vostro skater a livello grafico, grazie ad un editor molto completo che vi permetterà di modificare numerosi dettagli a livello fisico e per quanto riguarda l’abbigliamento che questi indosserà nel corso del gioco. Il fatto che questi poi continuerà ad avere un’espressione e delle movenze più simili a quelle di uno zombie che umane è ovviamente un discorso a parte, che affronteremo quando parleremo dell’aspetto tecnico. Dal punto di vista della meccanica di gioco vera e propria, la presenza di numerose azioni da compiere all’interno di ogni stage (necessarie per superare uno dei tre punteggi che corrispondono alle modalità facile, normale e difficile), alla fine risulta più come un’inutile complicazione piuttosto che un divertimento, soprattutto quando si deve eseguire un trick un po’ più complesso fatto di rotazioni e grab, il quale molto in breve tempo risulta molto frustrante. Siccome però per raggiungere i punteggi più alti occorre creare combo al limite dell’umano, capita con una frequenza disarmante che atterrando male dopo un salto si possa veder sfumare un signor punteggio solo perchè il controller non è stato in grado di rilevare l’ordine da noi impartito, situazione che potrebbe portare anche il giocatore più tranquillo e calmo all’espulsione immediata del disco e alla successiva archiviazione prematura del titolo (a meno che non vogliate utilizzarlo come frisbee durante le passeggiate al parco in compagnia del vostro cane). Per i più stoici comunque può risultare apprezzabile notare che durante il gioco non c’è una sola story-line basata sul completamento sistematico di obiettivi in sequenza, ma è concessa una maggiore libertà permettendo al giocatore di affrontare le prove che preferisce in ordine libero. In questo modo però viene a galla un altro problema da non sottovalutare, ossia quello dell’acquisizione delle mosse e dei trick. Alcuni vengono infatti sbloccati solo dopo aver affrontato una particolare prova e si rischia quindi di non poter svolgere la meglio alcune mosse solo perchè non si è superata la sfida relativa. Un concetto tanto semplice quanto deludente.

Impara l’arte e mettila da parteArrivati a questo punto è più che dovuto soffermarsi sugli aspetti tecnici del gioco, il quale non si smentisce nemmeno questa volta. Il comparto tecnico non soltanto non brilla di luce propria come tante altre produzioni attuali approdate su Wii, ma nonostante non rappresenti la parte più problematica del titolo non può certo definirsi positiva. Graficamente è resente un vistoso effetto di aliasing sulle strutture che compongono gli skate park e i modelli poligonali non sono molto complessi, ci sono davvero pochi dettagli e le ambientazioni sarebbero potute essere più grandi ed affascinanti. Il motore grafico non sempre appare convincente e fluido, anche per quel che riguarda la sensazione di velocità e le animazioni degli skater, generalmente mal disegnati e poco realistici in quanto a espressioni facciali, con molte delle animazioni riciclate dai capitoli precedenti. Una palette grafica dotata di colori molto spenti completa il desolante quadro grafico. Sul lato sonoro troviamo invece l’unica caratteristica positiva dell’intero prodotto, grazie a un vasto repertorio di brani che abbracciando generi pop, rock, metal e rap. Gli effetti sonori invece rientrano ampiamente nella norma. A livello di divertimento purtroppo non ci siamo nel modo più assoluto. Oltre a una generale piattezza a livello di idee e modalità l’impreciso sistema di controllo affonda definitivamente qualsiasi speranza di coinvolgimento a causa dell’esagerato senso di frustrazione che poco alla volta vi assalirà senza più lasciarvi in pace. Se a questo aggiungete poi un livello di difficoltà delle prove che oscillerà tra il facile e l’impossibile potrete ben capire come sia davvero arduo trovare validi motivi per potersi appassionare a un titolo del genere, che sicuramente ha compiuto un bel salto, ma verso la old generation.

– Colonna sonora azzeccata

– Controlli veramente problematici

– Limitato rispetto alle altre versioni next gen

– Frustrante

5.0

I maggiori difetti che rendono questo titolo poco appetibile al grande pubblico sono i controlli e il senso di incompiutezza che si avverte. Giocando infatti ci si accorge che quello che sta girando nella nostra console non è che una piccola negativa parte di quello che Tony Hawk’s Proving Ground è attualmente su altre piattaforme. Si nota infatti un porting forzato a causa della divisione della città in stage più piccoli e soprattutto nel raffazzonato controllo del proprio personaggio che purtroppo rovina un’esperienza di gioco che da sempre veniva caratterizzata da una giocabilità ed un divertimento invidiabili. Una realizzazione tecnica mediocre aggrava poi una situazione già molto compromessa. Sarà per il prossimo e prevedibile seguito. O almeno è quello che tutti noi speriamo.

Voto Recensione di Tony Hawk's Proving Ground - Recensione


5