Recensione

Time Crisis: Razing Storm

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a cura di Folken

La rivoluzione dei controlli introdotta da Nintendo all’ingresso nella corrente generazione ha portato con sé diversi cambiamenti anche nei generi più in voga. Accanto ad un’infinità di party game e prodotti utili per tenerci tutti in forma, una categoria di videogiochi data per morta da tempo sta godendo di una nuova giovinezza: i cosiddetti rail shooter (sparatutto su binari). Nelle sale giochi campeggiano ancora oggi grossi cabinati a cui sono collegate pistole di plastica da puntare verso lo schermo per far fuori, meglio se in compagnia, decine e decine di bersagli, siano essi terroristi, zombie o quant’altro. Tra le serie più famose vi è sicuramente Time Crisis di Namco, che con questo Razing Storm propone agli appassionati un pacchetto piuttosto interessante perfettamente adattato al Playstation Move di Sony.

Tre al prezzo di uno!Time Crisis: Razing Storm si presenta sugli scaffali come un contenitore piuttosto allettante, proponendo all’acquirente tre giochi diversi quali Time Crisis 4, Deadstorm Pirates e Razing Storm. I primi due altro non sono che conversioni dei giochi da sala riproposti in alta definizione e ottimamente adattai al controller di movimento di Sony. Esattamente come con i cabinati, dovrete affrontare i vari livelli con un numero di crediti da utilizzare, i quali vanno in un certo senso a sostituire le classiche “monetine” dei coin-op, diminuendo ad ogni game over. Finirli significherà dover ricominciare la campagna dall’inizio, ma vista la brevità della stessa, circa una mezz’ora per entrambi i titoli, questo non rappresenterà un grosso ostacolo. Namco si è comunque premurata di mettere a disposizione diversi livelli di difficoltà che permettano a chiunque di divertirsi immediatamente con i due classici. Altro elemento da considerare è il supporto ad un secondo giocatore, consigliatissimo per godere al massimo quanto Time Crisis 4 e Deadstorm Pirates hanno da offrire. I due giochi, seppur appartenenti alla medesima categoria, presenteranno alcune caratteristiche peculiari, oltre ad ambientazioni completamente diverse, rispettivamente quella poliziesca-action e quella piratesca. Time Crisis 4 introduce le cosiddette schermate multiple, ovvero fasi in cui puntando il Move verso i bordi dello schermo potrete inquadrare zone diverse, cercando di difendere una postazione sotto assedio. Torna inoltre la possibilità di nascondersi dietro le coperture premendo il tasto della ricarica e di poter utilizzare quattro armi diverse, utili per avere la meglio sui vari nemici. Un prodotto fedele alla saga che riesce a coinvolgere anche in questa trasposizione, forte di un controller davvero preciso. Deadstorm Pirates vi richiederà invece di roteare talvolta il controller in una direzione per governare una nave ed evitare così degli ostacoli. Un simpatico espediente che unito all’alto tasso d’azione ed alla varietà di situazioni fa di questo titolo un concentrato di divertimento.

Quando Time Crisis diventa FPSIl terzo contenuto, Razing Storm, era già uscito nelle sale giochi giapponesi e viene ora riproposto in una conversione per Playstation 3 che cerca di mescolare sparatutto su binari ed FPS. A livello di trama vi intratterrà con eventi e personaggi decisamente eccentrici, mettendovi nei panni di due agenti speciali ingaggiati per sventare un attacco terroristico. Grazie all’accoppiata Playstation Move e Navigation Controller potrete muovervi più o meno liberamente attraverso scenari di gioco simili a quelli di in un qualunque FPS. Purtroppo, nel prendere il controllo del vostro alter ego vi renderete subito conto del primo grosso limite di questa conversione, in quanto non potrete gestire in modo preciso e diretto la visuale. Se spostando il Move potrete manovrare con grande accuratezza il mirino, per poter voltare lo sguardo dovrete invece puntare verso i bordi dello schermo. In sostanza, invece di riproporre un sistema simile a quanto visto per esempio in The Conduit su Wii, dove col Remote era possibile muovere liberamente lo sguardo, Namco ha adottato un sistema ibrido che vi permetterà di inquadrare determinati spazi per poi muovere direttamente solo il mirino ed eliminare i nemici. Un sistema decisamente meno intuitivo e preciso rispetto a quello proposto da High Voltage. È ancora presente la possibilità di nascondersi dietro a dei ripari, ma solo dove indicato da vistose frecce verdi, puntando il Move verso l’alto: inutile dire come anche in questo caso si faccia sentire una mancanza di rifinitura nell’implementazione dei controlli. Il gioco non sempre risponderà in modo adeguato, spesso non agganciando l’utente alla copertura prescelta, ma soprattutto, tornando a puntare la periferica verso lo schermo, spesso vi capiterà di ritrovarvi col mirino rivolto verso il cielo o il terreno. In definitiva il cattivo adattamento dei controlli riesce a rovinare un’esperienza altrimenti densa d’azione e di nemici da eliminare. Ciò vale anche per la componente online, presente solo in quest’ultimo titolo, che a dispetto di una buona rosa di modalità quali Deathmatch, Cattura la Bandiera e King of the Hill, non riesce a competere con la concorrenza proprio per via della scarsa affidabilità dell’impostazione dei controlli scelta da Namco.

Sapore retròDa un punto di vista squisitamente tecnico bisogna tenere a mente di avere a che fare con le trasposizioni di giochi di diversi anni fa riproposti pedissequamente, fatto salvo l’adattamento ai televisori HD. A fianco di un livello di dettaglio, modelli e texture sicuramente non al passo coi tempi, ma comunque ancora godibile, troviamo nei due Time Crisis una buona distruttibilità degli ambienti. Elemento da non considerare solo come orpello estetico, ma piuttosto come dettaglio utile ai fini dell’immedesimazione e del godimento dell’azione a schermo. Il sonoro farà la gioia dei nostalgici grazie a musiche ed effetti da sala giochi. Un altro grosso difetto della produzione, che limita pesantemente il valore finale, è rappresentato dalla longevità. Nonostante siano presenti tre giochi, questi presentano una durata identica ai cabinati originali, ovvero poco più di mezz’ora. Il tasso di rigiocabilità è sicuramente discreto grazie anche alla componente online, ma la longevità rimane al disotto dei pur bassi standard odierni.

– Tre titoli

– Time Crisis 4 e Deadstorm Pirates!

– In compagnia è divertente

– Razing Storm è un mezzo FPS poco giocabile

– Davvero poco longevo

6.0

Time Crisis: Razing Storm è una collezione che adempie al proprio scopo, ovvero adattare alla console Sony ed alla sua nuova periferica tre classici da sala. Il risultato, nel caso di Time Crisis 4 e Deadstorm Pirates è decisamente eccellente e vi saprà divertire soprattutto se in compagnia, anche se non per molto. Di contro Razing Storm non riesce ad incollare allo schermo a causa di un sistema di controllo spesso ingestibile e di una campagna meno intrigante. La longevità del prodotto non raggiunge perdipiù la sufficienza, nonostante la presenza di una componente multiplayer. Un’occasione mancata per il primo esperimento di rail shooter per Playstation Move, il quale ha comunque dimostrato una grande precisione, che ci fa ben sperare per quanto riguarda le prossime produzioni del genere.

Voto Recensione di Time Crisis: Razing Storm - Recensione


6