Recensione

This is the Police

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a cura di Francesco Ursino

Il titolo di cui parliamo oggi farà la felicità degli amanti delle storie incentrate su poliziotti tormentati, detective al limite tra la morale e il pragmatismo, e criminali implacabili. Tutti questi elementi, infatti, sono riscontrabili in This is the Police, produzione targata Weappy Studio che ci ha sorpreso positivamente. Scopriamo allora perché scegliere se rivestire la parte del poliziotto buono o di quello cattivo è sempre divertente.

Lo chiamavano Jack BoydLa narrativa di This is the Police segue i consueti canoni delle storie poliziesche andando ad impattare, però, su un impianto di gioco che mischia dinamiche tipiche delle avventure testuali a quelle dei gestionali. Cerchiamo di spiegarci meglio: nel titolo impersoneremo il gagliardo Jack Boyd, poliziotto di lungo corso che si ritrova a capo della polizia della cittadina di Freeburg. Il nostro è un uomo che sa stare al mondo: dotato di una voce roca e dall’accento vagamente strisciante, Boyd sa che non gli rimane molto tempo prima di andare in pensione. Il suo obiettivo, allora, è quello di racimolare $ 500.000 in 180 giorni, di modo da poter mettere da parte il distintivo e godersi un po’ di meritato riposo.Il problema, allora, è: come raccogliere questa somma? Dalla risposta che si darà a questa domanda scaturirà l’intero intreccio narrativo del gioco, che darà al giocatore la possibilità di assumere il ruolo di inflessibile tutore dell’ordine, ma anche di insospettabile amico della mafia locale. Ma non basta: scegliere di appoggiare i poteri forti (e quelli occulti) non è la sola scelta che dovrà operare Boyd; il nostro, infatti, dovrà prodursi in numerose decisioni giornaliere, che riguardano la gestione degli agenti, dei detective, delle chiamate di emergenza, delle indagini sulle gang che ammorbano Freeburg, e così via. In tutto questo, la narrativa sostiene lo scorrere del gioco: spesse volte infatti, all’inizio di ogni nuovo giorno di lavoro delle brevi cutscene presentate a mo’ di fumetto mostreranno l’evolversi della storia, che risentirà delle nostre decisioni.

Il lungo braccio flaccido della leggeDal punto di vista del gameplay, This is The Police è assimilabile a un gestionale: da buon capo della polizia, infatti, Boyd dovrà innanzitutto gestire i suoi agenti, i quali da parte loro porranno sfide abbastanza variegate. Alcuni potranno soffrire di dipendenze, le quali incideranno anche pesantemente sulle loro prestazioni. Il parametro più importante, in questo senso, è rappresentato dalla professionalità degli agenti, la quale determinerà la riuscita delle operazioni in cui saranno coinvolti. La tattica giusta, in questo senso, sembra essere quella di affiancare gli agenti di esperienza a quelli meno professionali, visto che ogni operazione riuscita garantirà un incremento di questo importante parametro.Nel concreto, all’inizio di ogni giorno lavorativo avremo davanti la mappa della citta di Freeburg; con lo scorrere del tempo, riceveremo le chiamate di emergenza, cui dovremo rispondere decidendo quanti e quali agenti mandare; in effetti, si può anche scegliere di non rispondere proprio ma, come prevedibile, tutto ciò avrà conseguenze. Una volta deciso il da farsi, gli agenti scelti si recheranno sul posto, svolgeranno il loro compito, e poi torneranno alla centrale. L’intero processo dura qualche minuto, e termina con il rapporto degli agenti: in questa fase il gioco ci informerà sull’esito dell’operazione, che può avere i risultati più disparati. Nella circostanza migliore, gli agenti sono in grado di arrestare il sospetto, tutelare i civili, e tornare in centrale sani e salvi. In altri casi, però, la situazione può precipitare, ad esempio con la morte degli agenti, con i criminali in fuga o, ancora peggio, con la morte di civili innocenti. Nei casi particolarmente spinosi gli agenti già sulla scena del crimine ci porranno delle domande sul da farsi, e noi dovremo scegliere uno tra tre o più approcci. È chiaro che se si sceglie la risposta sbagliata l’operazione andrà a farsi benedire, mettendo così a rischio la vita di agenti e civili. Altra storia è quella riguardante le investigazioni: in questo caso, dovremo mandare un investigatore sulla scena del crimine; questo, dopo qualche tempo, ci fornirà una ricostruzione dei fatti, che noi però dovremo essere in grado di porre nell’ordine corretto. Una volta fatto ciò verrà identificato un sospetto, che potrà essere arrestato. Bisogna compiere tutte queste operazioni con attenzione, anche perché il numero di operazioni terminate con un fallimento farà sì che il nostro budget venga ridotto; la conseguenza, in questi casi, è la necessità di licenziare gli agenti dei due turni che siamo chiamati a gestire. Insomma, il fulcro dell’esperienza di gioco è riassumibile in una sola parola: “decisioni”. In effetti, dovremo decidere non solo della sorte degli agenti e degli investigatori, ma anche del rapporto con diverse istituzioni. Spesse volte il sindaco ci chiederà dei favori, così come gli affari interni, o la mafia. In This is the Police, allora, si dovrà essere un po’ amici e un po’ nemici di tutti gli attori coinvolti, siano essi buoni o cattivi. Un gioco di equilibrismo pericoloso, che potrebbe anche portare alla fine anticipata del gioco, con la morte prematura di Boyd.

Decisioni, decisioni, decisioniNon bisogna dimenticare, in ogni caso, che l’obiettivo finale del gioco è racimolare $ 500.000 in 180 giorni: limitarsi a fare il poliziotto buono, in questo senso, potrebbe non pagare, considerata la paga settimanale di $ 1,200. Ecco allora che il gioco propone tutta una sequela di modi per fare la “cresta” al dipartimento di polizia di Freeburg. Nelle operazioni che prevedono il sequestro di armi o droga, ad esempio, è possibile lasciare che sia la mafia locale a smerciare la refurtiva, di modo da poter aver diritto a una parte dei guadagni; quando un agente muore, addirittura, è possibile glissare sulla sua dipartita, di modo da poter godere di qualche mensilità prima di spedirlo definitivamente dal becchino. È possibile poi aiutare i commercianti locali, sacrificando uno o più agenti per qualche ora; gli esempi sarebbero ancora tanti, ma tanto basta a far capire come gli sviluppatori le abbiano veramente pensate tutte. Il problema maggiore di un gameplay così articolato, allora, è la ripetitività: nonostante le continue sollecitazioni della narrativa, è ovvio che le dinamiche di fondo siano sempre le stesse. Rispondere alle chiamate, decidere il da farsi, mandare gli agenti sul posto, sono tutte attività interessanti che, però, dopo un po’ potrebbero diventare monotone. È evidente che deve essere la narrativa ad alleviare queste sensazioni fastidiose, ma non è sempre così, anche perché non sempre la storia si inframezzerà tra un giorno di lavoro e l’altro. Capiamo come in un certo senso non si sia potuto fare altro per evitare questo difetto, ma nonostante ciò si tratta di una caratteristica che può spingere qualche giocatore a lasciar perdere le vicende di Boyd.Dal punto di vista tecnico, cambiando argomento, This is the Police è un gioco di estremo interesse. Graficamente, ad esempio, il gioco mostra una realizzazione bidimensionale stilizzata, che ben si adatta alla impostazione da fumetto data alla narrativa. Appare molto più interessante, però, il comparto audio, che può vantarsi di un doppiaggio in inglese d’eccezione. La recitazione di Jon St. John è ottima, così come quella degli altri attori coinvolti; è questo il fattore che contribuisce a dare quella dimensione da poliziesco torvo e tormentato che tanto bene fa all’intera atmosfera del gioco.

HARDWARE

Requisiti Minimi: Sistema operativo: Windows XP 32 Processore: Dual Core CPU Memoria: 2 GB di RAM Scheda video: Geforce 7800, AMD HD 4600, Intel HD3000 or similiar DirectX: Versione 9.0 Memoria: 5 GB di spazio disponibile Scheda audio: DirectX compatible

Requisiti Consigliati: Sistema operativo: Windows 10 Processore: Quad Core CPU Memoria: 4 GB di RAM Scheda video: GeForce 560 or higher, AMD Radeon HD 5800 or higher DirectX: Versione 11 Memoria: 5 GB di spazio disponibile Scheda audio: DirectX compatible

– Narrazione e recitazione su buoni livelli

– Idea di gioco affascinante

– Curato anche nei comparti audio e video

– Ripetitività evidente del gameplay

7.0

Dobbiamo confessare di essere un po’ combattuti: This is the Police è un gioco dal potenziale narrativo importante, per non dire sorprendente, che però viene sacrificato all’altare di un gameplay che in alcuni momenti risulta veramente ripetitivo. Il gioco prova in ogni modo a smuovere le acque e a movimentare la vita di quel volpone di Jack Boyd, ma il tentativo non va sempre a buon fine. Già dopo qualche ora di gioco, allora, i giocatori meno pazienti potrebbero fare i conti con un senso di monotonia che fa passare in secondo piano l’ottima storia orchestrata dagli sviluppatori, e l’altrettanto positiva recitazione dei personaggi. In ogni caso, siamo davanti a un titolo che offre un’esperienza non comune, e che avrebbe potuto ricevere una valutazione ancora superiore, se solo il gameplay avesse accompagnato meglio la narrativa.

Voto Recensione di This is the Police - Recensione


7