Recensione

Thea The Awakening

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a cura di Doctor.Oz

Quel che è certo, è che Thea The Awakening è un titolo che si è affacciato nella community dei PC gamers in punta di piedi. Ad opera di uno studio nuovo di zecca ma traboccante di talento, i MuHa Games (un collettivo di ex sviluppatori di CD Projekt Red), quello che mi è passato per le mani per svariate ore è un rouguelike strategico ambientato in un mondo dark fantasy, dove gli antichi Dei sono decaduti e la speranza dell’umanità è appesa ad un lumicino flebile flebile. Un’ambientazione perfetta per un giocatore in cerca di una sfida dura e ponderata, in cui la sopravvivenza della propria gente – e l’esito della propria partita- sarà legata a quella di un mondo crudele, inesplorato e generato proceduralmente che metterà i nervi di tutti a dura prova. Vi ho incuriosito? Bene, pensate che non ho neanche cominciato a descrivervi le meraviglie di questo prodigioso indie.

Uno mondo allo sbando
Come premesso nell’introduzione, il mondo di Thea è un mondo in caduta libera, dove mostri e creature dell’Oscurità prolificano e seminano terrore e distruzione. All’inizio del gioco sarete dunque costretti a scegliere quale dio minore personificare. Thea è un titolo che affonda le proprie radici in profondità nel folklore slavo, una tradizione millenaria fatta di miti e leggende che nel tempo hanno influenzato la letteratura mondiale. Alla vostra prima partita dovrete scegliere tra Zorya e Svarog (due degli otto dei totali disponibili) diversificati tra loro da abilità che verranno sviluppate all’interno del gioco. Una volta scelta la giusta divinità, sarete fiondati nel mondo di Thea al fine di riportarvi un po’ di luce. Per farlo dovrete affidarvi ad una piccola comunità di popolani, non ancora corrotti dall’oscurità e a voi fedeli, che avranno il compito di esplorare il mondo circostante cercando di recuperare quante più risorse possibile, raccogliere materiale e aumentare la sfera di interesse del nostro culto. Sostanzialmente, all’inizio il dio da voi scelto sarà debole ed esposto agli attacchi, quindi preparatevi ad un lotta palmo a palmo per cercare di sopravvivere e ravvivare il fuoco della speranza dell’umanità.

Domani, nella battaglia, pensa a me
Quello messo in campo dagli sviluppatori è un titolo che miscela sapientemente diversi generi, stratificandoli enormemente e raggiungendo profondità di gameplay viste raramente in un prodotto con questo budget. Cercando di descriverlo al meglio, Thea è un roguelike strategico a turni, basato su forti elementi ruolistici da GDR puro, su un sistema profondo di crafting di armi, risorse ed oggetti, e miscelato con un sistema di combattimento a turni con carte. Ah, per chi non ne avesse ancora abbastanza, vorrei precisare che la storyline, sia principale che non, e la mappa sono generate proceduralmente. In pratica, un gioco forse non per tutti i palati. Ma cominciamo per gradi. All’inizio dell’avventura vi troverete a dirigere uno sparuto villaggio e una manciata di abitanti. Durante la partita vi accorgerete che non sarà possibile fondare nuovi villaggi ma solo incappare in nuovi personaggi che verranno di volta in volta a popolare il vostro. Quello che andrà fatto subito all’inizio, prima ancora di partire nell’esplorazione, sarà ottimizzare la forza lavoro degli abitanti, i quali potranno essere divisi per competenze nella ricerca di utensili ed alimenti. Il sistema di gioco, difatti, ruoterà attorno alla raccolta di risorse, che dovremo accumulare e poi gestire. 
Poiché Thea è un titolo diviso in turni, ad ogni fase di gioco avremo bisogno di un certo quantitativo di alimenti, per sfamare la popolazione, e di carburante, il mezzo necessario per portare avanti attività e costruzioni. Una volta settato il tutto, bisognerà formare un corpo di spedizione e partire alla scoperta della mappa generata proceduralmente intorno a noi. I nostri si muoveranno in una mappa divisa in esagoni e dove i movimenti per turno saranno limitati. Spostandoci qui e lì, incapperemo casualmente in incontri di tutti i tipi. Dalla scoperta di un sito di interesse dove raccogliere preziosi materiali (ce ne sono diverse decine di tipi differenti) fino a minacce che dovremo debellare, in vari modi. Difatti, a seconda del livello e delle abilità degli abitanti coinvolti nella spedizione, potremo risolvere gli incontri in maniera diplomatica oppure venire alle mani. Ovviamente, parlare con un drago o con degli orchi sanguinari non sarà una buona idea, ve lo dico già da ora.
Nel caso optassimo per una battaglia, ci troveremo di fronte ad un 1 vs 1 con il computer nel quale le nostre forze in campo saranno rappresentate da carte, ovvero una carta per ogni abitante della spedizione. Va da sé che ogni abitante è unico, e ha delle proprie abilità che può sviluppare a seconda degli incontri/scontri da cui è uscito indenne. 
Ad un primo sguardo, il sistema di combat card ricorda vagamente il Gwent visto in The Witcher 3 (non a caso uno degli sviluppatori di Thea è proprio l’ex ideatore del Gwent). Nulla di più sbagliato, però. Sotto una scorza di familiarità, il titolo di MuHa Games mostra le unghie e i denti in un sistema di gioco complessissimo e per nulla intuitivo. Vi basti sapere che le carte che avrete si divideranno in Attacker, Defender e Skills e si attiveranno nell’ordine in cui verranno poste sul tavolo da gioco, da sinistra verso destra. Come detto precedentemente, il sistema di combattimento non è del tutto intuitivo e verrà reso ancora più complesso dagli oggetti e dagli equipaggiamenti che potrete assegnare ad ogni singolo abitante, che ne modificheranno le statistiche di attacco e di difesa. Leggermente dissimile dal Gwent, perderà chi, una volta risolte tutte le situazioni in essere sul tavolo di gioco, non avrà più carte a disposizione da giocare. Ma attenzione, perché i danni subiti dalle carte (ogni abitante ha un totale ben specifico di punti vita) si riverseranno sui rispettivi abitanti della spedizione, decretandone la morte o il ferimento. Un abitante ferito, inoltre, se non prontamente curato e soccorso potrebbe perire di stenti nei turni successivi. Finita la battaglia ed acquisito il drop rispettivo, i nostri abitanti e la divinità da noi scelta acquisiranno esperienza che ci permetterà, in un apposito albero, di salire di livello e di sbloccare nuove abilità (in tutto quattro per la divinità che staremo impersonando). 
Per i più pigri, sappiate che esiste anche la risoluzione automatica degli scontri ma, oltre a togliere tutto il gusto, sappiate che è livellata verso il basso. Cioè, se vi servirà negli scontri causali con nemici deboli vi farà risparmiare tempo, poiché l’IA del computer tenderà a tenere conto della disparità in campo; il contrario avverrà con degli scontri alla pari in cui l’IA del computer tenderà a farvi pagare la mancanza di voglia o di coraggio nell’affrontare uno scontro altrimenti impegnativo. Dunque in Thea servirà molta pratica nelle battaglie, soprattutto all’inizio, cercando di limitare al massimo le perdite. Arriverete al punto, credetemi, di preoccuparvi per la salute dei vostri abitanti una volta partiti per una spedizione. 

Vince solo chi resta
L’ho detto e continuo a ripeterlo: Thea The Awakening non è un gioco per tutti. Nonostante i roguelike e gli strategici abbiano un discreto successo tra li indie per la loro immediatezza e la loro difficoltà, il titolo proposto da MuHa Games prende solo di taglio i due generi dando vita a qualcosa di profondamente diverso e complesso. Complessità, già, è la parola d’ordine con la quale vi dovrete da subito misurare. Il gioco è profondissimo nella sezione del crafting e abbastanza arcigno nelle meccaniche di combattimento (le quali hanno bisogno, ricordo, di svariate partite per essere apprese appieno), e questi vengono resi ancora più difficoltosi da una mancata localizzazione in lingua italiana. Non che questa debba scoraggiare i più, considerando che con una base sufficiente di inglese si riesce comunque a cavarsela. Thea è comunque un titolo pensato e scritto molto bene nella sua massiccia dose di ipertestualità, che sboccerà in tutta la sua bellezza nei molti finali multipli, due dei quali veramente epici. Piccole note a margine: molto buono il comparto tecnico che, seppur limitato, riesce a ricreare benissimo l’atmosfera dark in cui si è immersi, mentre non mi ha soddisfatto più di tanto l’interfaccia dei menù, un po’ troppo confusionaria e poco lineare vista la complessità generale del titolo. Un peccato veniale, sia chiaro, che Thea The Awakening si farà velocemente perdonare se vorrete dedicargli la pazienza ed il tempo necessari ad assaporare tutta la sua recondita bellezza.

HARDWARE

Minimi:

CPU: Dual Core 2.0 GHzRAM: 4 GB RAMGPU: DirectX 10 class GPU with 512MB VRAMDX: Version 10OS: Windows 7 (32-bit)

– Roguelike durissimo ed appagante

– Complesso e molto profondo

– Tantissime strategie da adottare, tutte diverse

– Difficile e non adatto a tutti

– Interfaccia e menù poco chiari

– Mancata localizzazione in italiano

8.0

Thea The Awakening è un rouguelike tattico con elementiGDR, lontanissimo da qualunque altro titolo simile presente al momento su piazza. E’ una perla lucidissima nel panorama degli indipendenti, impreziosita ancora di più dalle sue meccaniche atipiche che hanno bisogno di molto tempo e pazienza per essere apprezzate al meglio. Poetico nella sua forma grafica e coadiuvato da una potenza testuale degna di nota, se vi piacciono le sfide dure in cui i fallimenti devono essere interpretati come uno sprone a fare meglio, saprà tenervi incollati allo schermo. Ricordiamo ancora una volta che non è un gioco per tutti, ma potrebbe essere un gioco che in tanti dovrebbero provare. Peccato per la mancata localizzazione in italiano che rischierà di far perdere una fetta di pubblico ad un titolo che probabilmente meriterebbe una diffusione ben più ampia.

Voto Recensione di Thea The Awakening - Recensione


8