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The Wonderful 101

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a cura di LoreSka

Informazioni sul prodotto

Immagine di The Wonderful 101
The Wonderful 101
  • Sviluppatore: PlatinumGames
  • Produttore: Nintendo
  • Piattaforme: PC , PS4 , SWITCH , WIUU
  • Data di uscita: 23 Agosto 2013 (Wii U) - 22 maggio 2020 (Remastered digitale) - 3 luglio 2020 (Remastered retail)

Dopo alcuni mesi di relativo silenzio, mesi che hanno richiesto ai fan di Nintendo una pazienza superiore a quella di Giobbe, la console Wii U sembra essersi destata dal torpore. Pikmin 3 ha aperto le danze della stagione, e The Wonderful 101 si prepara a diventare il secondo titolo di interesse per la console della Grande N in meno di due mesi.
In effetti questo strano gioco ha da subito catturato l’attenzione di pubblico e critica. I motivi sono molteplici: in primo luogo, si tratta del lancio di una nuova IP, che di questi tempi è un avvenimento raro; in secondo luogo, il gioco si differenzia dalla massa sia per stile che per sistema di controllo; infine, il titolo si può classificare all’interno di quella rara cerchia dei “giochi d’autore”, in quanto è firmato Hideki Kamiya, game director di giochi del calibro di Devil May Cry e Viewtiful Joe.
Non ci vuole molto a trovare una connessione tra Kamiya e The Wonderful 101: lo stile grafico e il character design ricordano Viewtiful Joe, e molte meccaniche di gioco fanno l’occhiolino all’indimenticabile Okami. In breve, questo è un gioco che attira l’attenzione per molte buone ragioni.
Sopraffazione
I nostri primi contatti con The Wonderful 101 sono avvenuti nel corso dei molteplici eventi in cui il gioco è stato presentato alla stampa. Lo provammo oltre un anno fa in una versione estremamente acerba, e qualche settimana fa dedicammo qualche minuto alla demo E3 2013. In entrambi i casi, la sensazione era la stessa: il gioco sembrava interessante, ma il tempo e il contesto non permettevano di approfondire una meccanica di gioco che sembrava fin troppo complessa.
Fortunatamente, Nintendo ha pensato bene di lasciarci in mano una versione pressoché completa del gioco, lasciandoci tutto il tempo necessario per scalfire la superficie di questo gioco. Per nostra (s)fortuna, sotto la superficie abbiamo trovato vera e propria voragine, nella quale siamo stati trascinati con una spiazzante rapidità.
Eppure, se provassimo a descrivere le meccaniche ne uscirebbe un quadro piuttosto chiaro: in The Wonderful 101 si controlla un esercito di personaggi collezionabili in continua crescita, che possono combinare le proprie forze per trasformarsi in armi giganti. Tali armi si attivano tracciando un particolare segno sullo schermo (una linea per una spada, un cerchio per un pugno, una L per una pistola, eccetera). Il problema è che, come detto, tolto il sostrato relativamente semplice il gioco esplode in una complessità davvero inattesa, tanto che per le prime due ore si ha la netta sensazione di non comprendere a fondo quello che sta succedendo.
Armi, eroi, attacchi e puzzle
Nella prima mezz’ora di gioco apprendiamo che la potenza delle armi è direttamente proporzionale alla loro dimensione, che a sua volta è inversamente proporzionale alla velocità di attacco. Per creare armi di grande dimensione occorre tracciare un simbolo molto grosso e avere a disposizione un buon numero di eroi, i quali si acquisiscono nel corso del livello. Alcuni di questi eroi sono personaggi unici, che diventano membri permanenti della nostra squadra. Altri sono semplici civili in pericolo, trasformati temporaneamente in supereroi nel momento in cui vengono salvati e che si perdono alla fine del livello.
È possibile compiere attacchi di squadra o utilizzare l’arma creata al momento. Ma non è finita: è possibile creare un’arma più piccola utilizzando solo una parte dei propri personaggi e, mentre si effettua un attacco, si possono utilizzare i restanti eroi per creare una seconda arma e scatenare un secondo attacco, parzialmente coordinato dall’intelligenza artificiale. A questo si aggiungono varie abilità acquisite nel corso dell’avventura, tra le quali si annoverano le consuete schivate e i counter che richiedono un tempismo perfetto. Infine, le armi e gli eroi possono essere utilizzati per risolvere svariati puzzle ambientali, talvolta più cervellotici di quanto ci saremmo aspettati.
Soltanto il personaggio principale – colui che controlla la squadra di 100 eroi – può essere ferito. Tutti gli altri personaggi, se colpiti, rimangono storditi per qualche secondo. Il giocatore può cercare di recuperare il proprio esercito avvicinandosi ai compagni fuori combattimento, oppure attendere che si risveglino destreggiandosi per evitare gli attacchi nemici. La barra di energia scende con estrema facilità, le scorte sono rare, e in definitiva non ci sorprende che il gioco non ci consenta di scegliere una difficoltà superiore a “Normale” al primo playthrough. La creazione delle armi e l’uso delle abilità speciali sono limitati da una seconda barra, rappresentata da una serie di batterie che richiedono del tempo per essere ricaricate. Nel complesso si ha la sensazione che questo sistema fornisca un buon equilibrio nel gameplay, anche se nelle fasi iniziali si bada più a sopravvivere che a dosare le proprie energie.
Il game over, tuttavia, non esiste: ogni livello è diviso in varie fasi, e il respawn in caso di morte è praticamente immediato. Ogni morte, però, incide in maniera significativa sul punteggio finale, che determina l’assegnazione di una medaglia. È evidente che The Wonderful 101 sia un gioco pensato per essere rigiocato più volte, e la corsa al punteggio perfetto sarà certamente una delle motivazioni che spingerà i giocatori a tornare. Un altro punto di forza si potrebbe identificare nel multiplayer che prevede un massimo di cinque giocatori, anche se al momento non abbiamo ancora avuto l’opportunità di provarlo.
U can’t touch this
Uno degli elementi che, probabilmente, sarà destinato a fare discutere la critica è rappresentato dal sistema di controllo. Il gioco, inizialmente, sembrava pensato per essere controllato con il gamepad. In effetti, non c’è sistema di controllo migliore di un touch screen per un gioco che richiede di tracciare dei segni. Tuttavia, nelle prime fasi di gioco The Wonderful 101 ci invita a utilizzare l’analogico destro anziché il touch screen per tracciare dei semplici segni. In effetti, ci sono dei punti in cui l’analogico destro risulta più comodo e preciso del touch screen, in particolare quanto si ha la necessità di tracciare delle linee perfettamente diritte. Il sistema di controllo, infatti, non perdona: se vi viene richiesto di tracciare una linea retta, tale segno deve essere perfettamente diritto. Basta una piccola curva, una piccola imperfezione e il gioco non riconosce il nostro input. Fortunatamente, ci vuole poco per accorgersi che nel momento in cui si tracciano i segni si entra in bullet time, e si ha tutto il tempo per disegnare con il proprio dito dei segni abbastanza precisi. Ma fintantoché non ci si impratichisce, è la frustrazione a prendere il sopravvento.
Viewtiful 101
Lo stile artistico del gioco, come abbiamo detto in apertura, è esattamente quello che ci aspetteremmo da un gioco firmato Kamiya. Colorato, scanzonato, ironico ma non per questo infantile. Abbiamo incontrato ogni genere di personaggio, dal torero spagnolo stereotipato fino all’uomo-gabinetto, passando per un ragazzino francese obeso, un bidello cinese amante del kung fu e un tizio con in testa un semaforo. Ogni personaggio è unico, ha una sua piccola backstory e, spesso, fa sorridere.
Siamo rimasti sinceramente sorpresi dalla fluidità del gioco, che non sembra perdere un frame nemmeno nelle situazioni più concitate. Coraggiosamente il motore grafico è stato utilizzato anche per le cutscene. Naturalmente si notano tutti i limiti di un engine pensato per vedere i personaggi da lontano, ma il particolare stile artistico e il cel shading contribuiscono ad addolcire la pillola, e ogni livello si svolge in un lungo piano sequenza con frequenti zoom indietro che creano splendidi effetti.

– Si vede il marchio autoriale di Kamiya

– Concept originale e profondo

– Tanta frenesia

– Potenzialmente rigiocabile

Credevamo che The Wonderful 101 sarebbe stato una sorpresa, e dopo le prime tre ore di gioco confermiamo le nostre sensazioni iniziali. Tuttavia, il gioco si è rivelato anche un titolo molto profondo, di una complessità quasi inattesa e dalla difficoltà decisamente più alta dello standard contemporaneo. Questi elementi sono certamente positivi, ma al contempo potrebbero creare qualche grattacapo. Allo stesso modo, il sistema di controllo merita certamente un maggiore approfondimento, in quanto le prime ore di gioco lasciano molti dubbi, specie per la discutibile scelta di non prescindere completamente dai sistemi di controllo tradizionali. In ogni caso, non vediamo l’ora di tornare ad interpretare il centunesimo eroe di questa strampalata combriccola.