Anteprima

The Witcher 2: Assassins of Kings

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a cura di Zartas

Risale al 1990 il primo libro partorito dal genio fantasy di Andrzej Sapkowski, scrittore polacco che ci ha regalato la famosa saga di The Witcher: ben 17 anni dopo, gli sviluppatori polacchi di CD Projekt Red hanno proposto la trasposizione videoludica delle avventure del Lupo Bianco Geralt, dando vita a un eccellente RPG che ha avuto grande successo, nonostante sia stato prodotto unicamente per PC. Oggi, a tre anni dallo sviluppo della loro piccola perla, i CD Projekt Red sono tornati in campo presentando The Witcher 2: Assassins of Kings.

Un salto indietro nel medioevoThe Witcher 2 si presenta a tutti gli effetti come un sequel: il buon vecchio Geralt sarà ancora il protagonista delle vicende narrate, che ci vedranno impegnati a lavorare per il re Foltest di Temeria. Come avrete sicuramente dedotto dal sottotitolo del gioco (Assassins of Kings), i sangue blu non avranno vita facile all’interno della sceneggiatura progettata: a contrapporsi agli inermi sovrani svettano infatti le figure di Iorveth, una spia elfica e un uomo misterioso detto Kingslayer, l’Ammazza-Re. Benchè il nostro witcher non abbia mai nutrito un profondo amore per la nobiltà, Geralt si ritroverà coinvolto in un complotto ai danni dei sovrani del regno ordito da fazioni che, da quanto rivelato, sono collegate alla vita passata del nostro eroe. Un antieroe come protagonista, due minacciosi villains e un complotto che svelerà dei retroscena del nostro personaggio: se esistesse la ricetta per una trama fantasy intrigante, questi tre ingredienti ne sarebbero sicuramente alla base, dando così alla sceneggiatura di The Witcher 2 un aspetto decisamente invitante.

Una convivenza difficileIn ogni RPG che si rispetti, il party è sempre stato un elemento fondante: The Witcher 2 non si sottrarrà a questa regola, benché il vostro team non sia mai sotto il vostro diretto controllo, feature che già caratterizzava il primo capitolo del titolo CD Projekt. Prendiamo ad esempio le dispute fra la bella maga Triss Merigold e Vernon Roche, i personaggi che sono apparsi nella demo mostrata durante l’E3 2010: i due npg interverranno nelle situazioni di gioco sia con divertenti vicendevoli frecciatine (che richiamano molto il tipo di humor che ci ha regalato BioWare nel suo Dragon Age: Origins) sia con dialoghi utili al dipanarsi della trama. In tutti i casi, un aspetto principe delle conversazioni è quello del limite di tempo per decidere: il giocatore dovrà scegliere dal classico menù ‘chiuso’ una voce entro un arco di tempo ristretto e variabile da situazione a situazione. Va da sé infatti che se vi doveste trovare a decidere come difendervi da un’imboscata avrete decisamente meno tempo rispetto a quanto ve ne sarebbe concesso nel caso in cui la vostra attività sia una contrattazione con un mercante. Una piacevole scelta da parte degli sviluppatori sta nell’abolizione dell’ormai abusato sistema di scelte manicheo, che vede il vostro personaggio rispondere all’archetipo dell’eroe buono o cattivo: si vedano a questo proposito i vari Fable, Mass Effect o ancora Fallout 3. Infatti, rafforzando quanto di buono si era già visto nel prequel, in The Witcher 2 non esisteranno azione virtuose o malvagie in senso assoluto: ogni vostro gesto vi metterà allo stesso tempo in buona e in cattiva luce per differenti soggetti e fazioni.Non poteva naturalmente mancare la possibilità di vivere delle appassionanti storie d’amore con le belle donzelle che incontrerete durante le vostre peregrinazioni. In particolare, è doveroso segnalare come su questo fronte le novità rispetto al capitolo precedente siano rilevanti: la curiosa scelta di donare delle carte raffiguranti le donzelle conquistate è stata rimossa in favore di un approccio più in linea con gli standard attuali. Le relazioni infatti si costruiranno tramite dialoghi e dei doni occasionali che sbloccheranno sequenze video particolari.

Spadaccino, alchimista, magoPer quanto riguarda il sistema di combattimento, la scelta degli sviluppatori è stata quella di rendere disponibili due possibilità. Le dinamiche più action sono già state mostrate, e Geralt si è premurato di ricordarci le sue abilità di spadaccino tramite dei combattimenti che hanno richiamato alla memoria uno stile simile a quello degli action in terza persona, permettendo al giocatore di alternare mosse di evasione a attacchi forti e leggeri. Per sciogliere tutti i vostri dubbi abbiamo deciso di riportarvi una dichiarazione che Maciek Szczesnik, giovane Senior Designer ha rilasciato sul sistema di combattimento di The Witcher 2:

“Il nostro obiettivo era quello di avere un sistema di combattimento che utilizzasse tutti gli elementi di un RPG tradizionale, ma che al tempo stesso garantisse un approccio nuovo, più fresco. Il risultato finale è differente da un RPG classico, in quanto il giocatore è molto più coinvolto in ciò che accade su schermo.”

A quanto pare quindi, sembra che la parola d’ordine sia garantire una maggiore padronanza e personalizzazione dello stile di combattimento del nostro Geralt: questi due termini hanno ispirato gli sviluppatori anche per quanto riguarda la possibilità di migliorare le proprie abilità. Oltre al classico skill tree, che permetterà uno sviluppo sui rami della spada, dall’alchimia o della magia, al giocatore verrà data la possibilità di migliorare i propri oggetti tramite dei minigames: per ora è stato però mostrato solo un alchemy challenge, che vi permetterà di creare tonici o versioni potenziate delle vostre pozioni.

Un ambizioso sequelThe Witcher 2 si porta dietro un nome importante: il primo capitolo delle avventure di Geralt è stato un grande successo (oltre 1 milione e mezzo di copie vendute su PC), e il team di CD Projekt Red deve riuscire a bissarlo. Guardando ai fatti non possiamo che riconoscere che l’elezione come “Best RPG of E3 2010” sia un’ottima credenziale per un futuro successo di The Witcher 2

– Il nuovo motore grafico fa la sua figura

– Stile impeccabile

– Il sequel a un grande capolavoro

– Trama intrigante

Geralt torna su PC e – forse, incrociamo le dita – su console: The Witcher 2 si presenta già oggi, a parecchi mesi dalla sua uscita, come un titolo imperdibile per gli amanti degli GDR in salsa medievale. Un sistema di combattimento meno vincolante, un motore grafico rinnovato e una storyline egregiamente strutturata che segue il filo narrativo del primo episodio sono elementi che dovrebbero qualificare The Witcher 2 come uno dei titoli che la redazione più attende per l’anno a venire. Restate su Spaziogames per tutti gli aggiornamenti in merito.